Come sarà la Yamaha M1 di Valentino Rossi nel 2020: “Più competitiva, per uscire dalla crisi”

Come sarà la Yamaha M1 di Valentino Rossi nel 2020: “Più competitiva, per uscire dalla crisi”
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Parola di Takahiro Sumi, leader del progetto MotoGP della Casa di Iwata, che rivela ottimismo sia per quanto riguarda l'organizzazione della squadra che per l'evoluzione della moto fatta partire dopo i test di Brno
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3 settembre 2019

Valentino Rossi avrà finalmente una Yamaha davvero competitiva nel 2020? E’ quello che si augurano tutti gli appassionati che vorrebbero vedere il loro pilota concretamente alla caccia del decimo titolo.

Dopo i test di Brno, e soprattutto dopo quelli di Misano, dove sia Rossi sia Vinales hanno portato in pista i primi sviluppi, un certo ottimismo nella squadra sembra che ci sia. Ed è incoraggiante ascoltare le dichiarazioni del project leader Yamaha, Takahiro Sumi, che ha fatto il punto in una intervista al sito Speedweek.com.

“Dopo la disastrosa scorsa stagione, abbiamo dovuto cambiare qualcosa - ha spiegato Sumi - sulla moto e anche sul nostro modo di pensare, specialmente in termini di sviluppo. Abbiamo cambiato molte piccole cose. La moto non è così diversa, in realtà, ma è diversa Yamaha: ora concretamente usiamo ogni risorsa per sviluppare una moto più competitiva e uscire dalla crisi per il prossimo anno”.

La premessa potrebbe sembrare più filosofica che pratica, però sembra davvero che le idee sul futuro siano più chiare in Yamaha.
I segnali ci sono: a Misano si è visto finalmente il forcellone in carbonio, oggi giudicato indispensabile per ottimizzare la trazione in uscita di curva gestendo meglio la flessibilità laterale, ed è stato provato un nuovo doppio scarico che dovrebbe migliorare l’erogazione del motore.

“Man mano che l’elettronica e le gomme del campionato mondiale MotoGP sono cambiate - ha ricostruito Takahiro Sumi - ci siamo imbattuti in alcuni problemi di sviluppo. Non puoi risolvere venti problemi contemporaneamente, quindi ci siamo concentrati su quelli più importanti”.

I regolamenti attuali, lo abbiamo detto spesso anche in DopoGP, penalizzano chi, come Yamaha o anche Suzuki in passato, sbaglia le specifiche del motore ed è costretto a portarsi dietro il gap per tutta la stagione.

Il team Yamaha sarebbe favorevole a cambiare almeno una specifica di motore a stagione in corso, e questa soluzione potrebbe trovare quasi tutti d’accordo eccezion fatta naturalmente per quei costruttori, oggi Aprilia e KTM, che possono beneficiare delle concessioni.

“Il fatto che lo sviluppo del motore sia bloccato durante l’anno - ridimensiona però il responsabile Yamaha - presenta in realtà svantaggi e vantaggi. Se consentiamo un aggiornamento, il problema dei costi e delle maggiori risorse necessarie aumenta.
Pertanto non ne discutiamo molto, e inoltre va detto che è positivo il fatto che il regolamento sia stabile e cambi poco o niente”.

Una nota infine sui pneumatici. “Le nuove gomme proposte da Michelin per la stagione 2020 - afferma Sumi - sono piaciute ai piloti. Non è detto tuttavia che rappresentino un progresso per tutti: logicamente dobbiamo fare molta attenzione a come influenzano il comportamento dinamico della nostra moto”.