I commenti dei piloti dopo le libere di Indianapolis

I commenti dei piloti dopo le libere di Indianapolis
Giovanni Zamagni
Parli con uno ed è come se lo avessi fatto con tutti i piloti: la situazione è critica, anche se c’è stato un miglioramento rispetto al mattino | G. Zamagni, Indianapolis
27 agosto 2011

Punti chiave


INDIANAPOLIS – Parli con uno ed è come se lo avessi fatto con tutti i protagonisti: la situazione è critica, anche se, rispetto al mattino, c’è stato un netto miglioramento. L’unica voce fuori dal coro è quella di Ben Spies, che difende a spada tratta il GP che sente più suo, quello dove anche l’anno scorso era andato fortissimo, conquistando la pole in prova e il secondo posto in gara.

“Se non pioverà da qui a domenica, la pista sarà pressoché perfetta per la gara – dice convinto -. Nelle libere del mattino la situazione era veramente critica, per certi versi pericolosa. Ma nel pomeriggio è migliorata nettamente, anche se non era facile prendere il ritmo. Ho fatto pochissimi cambiamenti sulla M1, già piuttosto bilanciata e a punto. Io, per il momento, non ho problemi con la gomma anteriore, ma bisognerà vedere cosa succederà aumentando il ritmo”.

Ce li hanno invece tutti gli altri piloti, nessuno escluso, compreso il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo.
“Appena entrato in pista – dice lo spagnolo -, mi sono quasi spaventato: non avevo mai visto un asfalto con così poca tenuta! Nel pomeriggio la situazione è migliorata, ma fuori dalla linea ideale la pista è sporca ed è facilissimo sbagliare. Siamo troppo lontani da Stoner e bisogna assolutamente avvicinarsi. Ho problemi con la gomma anteriore: si consuma troppo sul lato sinistro”.

“HONDISTI” PREOCCUPATI


Un problema, questo, che preoccupa soprattutto i piloti Honda, in particolare i due italiani.
“Stamattina non c’era assolutamente grip – analizza Andrea Dovizioso, quinto -, mentre nel pomeriggio, dopo otto giri, la gomma anteriore era completamente distrutta: così è impossibile finire la gara. E’ così per tutti, anche se lo stile di guida può fare la differenza: chi frena molto con la moto piegata è maggiormente penalizzato. Considerati i problemi che avevamo, sono anche stato veloce, ma il consumo è quello che fa la differenza”.

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda Marco Simoncelli, settimo.
“Sono state prove strane – dice -, sicuramente condizionate dall’asfalto. Questa mattina non c’era assolutamente grip, mentre nel pomeriggio sono emersi i problemi sull’anteriore sinistro: dopo appena cinque giri era già distrutto. E’ difficile trovare una soluzione e per questo sono preoccupato per la gara. Il tecnico della Bridgestone mi ha detto che io e Dovizioso siamo quelli messi peggio: non so se dipenda dallo stile di guida o dalla messa a punto della moto”.

Appena più ottimista Casey Stoner, autore del miglior tempo assoluto.
“La pista è un disastro – commenta come al solito senza mezzi termini -: in gara potrebbe anche diventare pericolosa, perché se vai fuori traiettoria è facile cadere. Con la gomma dura anteriore ho avuto anch’io tanti problemi e dopo quattro giri era finita sul lato sinistro, ma con la morbida sono andato molto meglio”.

Per Dani Pedrosa: “L’asfalto è migliorato, ma solo in traiettoria. Bisogna stare molto attenti in inserimento curva, mentre il consumo della gomma è anomalo: la tenuta sulla distanza farà la differenza”.

ROSSI: ERRORE DI VALUTAZIONE


Solo undicesimo Valentino Rossi, staccato di 1”681 da Stoner e di sei decimi dal compagno di squadra Nicky Hayden. Valentino, però, come al solito non perde la calma e spiega cosa è successo.
“Siamo andati molto male, soprattutto nel pomeriggio, perché non abbiamo trovato l’assetto giusto. Rispetto al mattino, il grip è aumentato notevolmente e questo mi ha creato molti problemi sull’anteriore: abbiamo sbagliato la distribuzione dei pesi per provare un assetto molto differente. Questa mattina le condizioni della pista erano veramente critiche, sembrava di girare sull’acqua, mentre nel pomeriggio è migliorato tanto: significa che era solo sporco e può ulteriormente progredire. Un incremento di grip che ci ha un po’ colto di sorpresa: abbiamo scelto una configurazione estrema e siamo andati un po’ in confusione, con il davanti che mi si chiudeva e scivolava sia in frenata sia in accelerazione. Ma continuo a pensare che la nostra moto adesso sia più competitiva, come dimostra il tempo di Hayden: come posizione non è troppo davanti a me (è ottavo, nda), ma è praticamente attaccato a Simoncelli e non troppo lontano dagli altri. Insomma, possiamo fare decisamente meglio”.