Corse e ricorsi. Il GP del Qatar

Corse e ricorsi. Il GP del Qatar
Giovanni Zamagni
Il GP del Qatar nei ricordi di Giovanni Zamagni: curiosità, stranezze, aneddoti e coincidenze. Non un almanacco di statistiche, ma quello che di più interessante è successo fino ad oggi a Losail | G. Zamagni
19 marzo 2014

La storia del GP del Qatar è relativamente breve – primo appuntamento nel 2004 -, ma ricca di episodi interessanti. Costruita dal nulla in mezzo al deserto, la pista di Losail è bella, ma non particolarmente eccitante, con un buon asfalto, ma tanta, tantissima polvere, che infastidisce soprattutto nei primi turni di prove, con la situazione che migliora velocemente fino a diventare quasi ottimale il giorno della gara.


ROSSI E BIAGGI PENALIZZATI

Proprio la polvere è “protagonista” dell’episodio più eclatante della storia del GP del Qatar: nel 2004, Valentino Rossi e Max Biaggi, rispettivamente ottavo e 12esimo dopo le qualifiche, vengono penalizzati di sei secondi e retrocessi in 23esima e 24esima posizione, perché i loro team avevano tentato di pulire la casella e lo spazio limitrofo usando ogni mezzo: scope, scooter per gommare il pezzo di asfalto. Allora si correva di giorno e l’operazione venne fatta al buio e un po’ di “nascosto”, quando gli altri team avevano già abbandonato il circuito. Ricordo che eravamo a cena quando cominciarono a girare le prime voci di una possibile penalizzazione di Rossi (di Biaggi si seppe solo in un secondo tempo): come spesso succede in questi frangenti, le notizie vere si mescolano a quelle finte, o comunque esagerate, e si dovette aspettare qualche ora prima di avere l’ufficializzazione della penalizzazione a Valentino e, successivamente, a Max.
Rossi in conferenza stampa, 2004
Rossi in conferenza stampa, 2004


Una penalizzazione arrivata dopo le proteste più o meno ufficiali – purtroppo, nella MotoGP, non c’è quasi mai nulla di ufficiale – del team Gresini spinto dal suo pilota Sete Gibernau. Quell’anno, il GP del Qatar era il 13esimo della stagione, con Rossi, al suo primo anno in Yamaha, in testa al mondiale per quella che poi sarebbe diventata un’impresa storica dopo i tre titoli conquistati con la Honda. Ho un ricordo nitido di quella domenica ricca di tensioni, con continue scambi di accuse tra il team di Rossi e quello di Gibernau, con Valentino che scatta al via con il sangue negli occhi: alla fine del primo giro è ottavo, alla fine del quarto è quarto, ma al sesto giro, tradito dalla troppa foga, perde il controllo della M1 e cade, ferendosi a un dito di una mano. La gara è vinta da Gibernau, che però deve subire gli “anatemi” di Rossi: «Quello non vincerà mai più una gara» gliela giura Valentino. In effetti, quella è stata l’ultima vittoria del pilota spagnolo…

Lorenzo e Dovizioso, Losail 2004
Lorenzo e Dovizioso, Losail 2004


2004: DUE PILOTI APPAIATI AL TRAGUARDO

Ma il GP del Qatar del 2004 è da ricordare anche perché in 125 due piloti – Jorge Lorenzo e Andrea Dovizioso – tagliano il traguardo perfettamente appaiati. Si aspetta il fotofinish, che però conferma la perfetta parità dei due piloti (mai accaduto prima, perlomeno nell’era moderna): il successo viene assegnato allo spagnolo perché autore del giro veloce in gara. Una beffa per Andrea, comunque autore di un GP strepitoso.


2009: PISTA IMPRATICABLE, GARA RINVIATA

Non è l’unico “primato” del GP del Qatar. Nel 2008, la gara viene disputata per la prima volta in notturna: un evento storico, molto affascinante, ma anche, per quanto mi riguarda, discutibile per lo spreco di energia e di denaro in un momento non esattamente felice per l’economia mondiale. Nel 2009, però, un acquazzone imprevisto costringe dapprima a ridurre la 125 e la 250, poi ad annullare la gara della MotoGP (per regolamento non si può correre in Qatar con l’acqua, troppo pericolosa con la luce artificiale). La scelta è inevitabile, ma è seguita da discussioni e polemiche se e quando recuperare la gara: alla fine si decide per correre il GP il giorno dopo, lunedì, sempre in notturna, in un ambiente surreale, paragonabile a quello di una partita di calcio a “porte chiuse”, perché gran parte degli addetti ai lavori sono partiti con gli aerei del mattino. Vince Casey Stoner con la Ducati, al suo terzo successo consecutivo in mezzo al deserto.


2013: ROSSI ILLUDE


Il ricordo, naturalmente, va anche alla passata stagione, quando Valentino Rossi, dopo qualifiche deludenti (settimo) e una partenza incerta, conquista un secondo posto inaspettato al termine di una rimonta entusiasmante e di una bella sfida con il debuttante Marc Marquez, poi terzo al traguardo, e Jorge Lorenzo trionfatore in solitario. Una prestazione davvero esaltante quella di Valentino che illude: si pensa che Rossi potrà lottare per il titolo. Ma non sarà così.

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