Danilo Petrucci: "Devo credere di più in me stesso"

Giovanni Zamagni
Molto tirato fisicamente, Danilo ha grandi aspettative: “Un anno in più di esperienza mi sarà molto utile per non commettere gli errori del 2019, quando ho affrontato le situazione con istinto e forza, ma senza metodo. Per me è un bene che tutti i piloti siano a scadenza di contratto”
24 gennaio 2020

BOLOGNA - Fisicamente molto tirato, Danilo Petrucci si mostra in grande forma. Protagonista di un 2019 più che positivo nella prima parte della stagione, Danilo ha faticato un bel po’ nella seconda parte. Una involuzione anche difficile da spiegare, ma Petrucci sembra avere le idee chiare su cosa fare e, soprattutto, sugli errori da non ripetere.

“Parto con una anno di esperienza in più: sembra poco, invece a questi livelli può fare una grande differenza. Adesso so a cosa vado incontro, so come si lavora in un team ufficiale, so come affrontare certe situazioni: è un bel passo in avanti. Non mi è piaciuto come ho finito il 2019: ero terzo fino a tre gare dal termine… In ogni caso, la scorsa stagione è stata la mia migliore in MotoGP: sono sempre migliorato negli ultimi anni e l’obiettivo per il 2020 è fare un altro passo in avanti. Mi sento più tranquillo e sapere che tutti i piloti sono a scadenza di contratto mi fa stare più sereno. Sono due anni che combatto con il rinnovo, diciamo che sono abituato.

Come affronti questa stagione?
“Ho molto più metodo nell’allenamento e voglio dimostrare soprattutto a me stesso cosa so fare. Nel 2019 ho fatto il massimo nella maniera sbagliata, cercando di risolvere i problemi di istinto e di forza, non con un metodo preciso. Adesso so di poter fare di più, voglio dare il 100% ogni giorno, non solo quando ci sono i GP”.
 

Continui ad allenarti con Dovizioso?
“Abito sempre a Forlì, continuiamo ad allenarci insieme. A fine 2019 Andrea è stato molto attento a non intromettersi nelle mie difficoltà, ha preferito lasciarmi fare, ha avuto grande rispetto per me nel momento più complicato. Nel 2019 abbiamo battagliato spesso nella prima parte della stagione, poi non l’abbiamo più fatto per colpa mia, perché ero indietro: fino al Sachsenring avevo fatto tre podi e sembrava dovessi essere io il principale avversario di Marquez, poi, però, la situazione è cambiata”.

Nel 2019 hai detto spesso che ti mettevi troppa pressione; cosa ti fa pensare che non accadrà nuovamente?
“Con un anno di esperienza in più so come reagire alle difficoltà: l’anno scorso non ho avuto pazienza. Credo che l’episodio chiave siano state le qualifiche del GP d’Austria: sono entrato in pista con la voglia di spaccare il mondo, ma alla terza curva mi sono steso. Da lì mi sono auto proclamato in crisi senza che nessuno mi dicesse niente. Devo credere di più in me stesso”.

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