MotoGP 2019 a Brno. Valentino Rossi: "Yamaha deve lavorare seriamente"

MotoGP 2019 a Brno. Valentino Rossi: "Yamaha deve lavorare seriamente"
Giovanni Zamagni
Il 'Dottore', giustamente poco soddisfatto del sesto posto, chiede, ancora una volta, modifiche importanti: "Il problema è il motore. Ci vogliono grandi interventi"
4 agosto 2019

BRNO - Un’altra gara scialba per Valentino Rossi, con un'unica soddisfazione: il numero 46 è stato il miglior pilota Yamaha al traguardo. Di questi tempi bisogna sapersi accontentare…

Valentino, iniziamo dal posticipo della partenza.

“E’ stata presa la decisione giusta. Tutto il circuito era asciutto, tranne due curve, la prima e l’ultima. Era quindi da slick, ma arrivare tutti insieme alla prima curva dopo la partenza con le gomme da asciutto, sarebbe stato pericolosissimo. Dopo il giro di allineamento ho chiesto subito di ritardare la partenza (nel live la foto di Rossi mentre parla con Ezpeleta, NDA) ed è stata la scelta giusta, perché poi la gara si è disputata correttamente”.

Un sesto posto un po’ opaco, per la verità.

“E’ vero, non son contento. Se non altro, è andata meglio rispetto alle ultime gare. Più di così non si poteva fare, quelli che mi sono arrivati davanti erano tutti più veloci di me”.

Qual è il vostro problema?

“Non abbiamo velocità, intesa sia come velocità massima sia come accelerazione. In questo senso la Yamaha deve lavorare molto, perché le altre moto sono più potenti e anche più facili da guidare. Solitamente, un motore se ha più cavalli è più complicato da gestire, ma i rivali, evidentemente, hanno trovato qualcosa che noi non abbiamo. Ci vuole un cambiamento importante, bisogna fare qualcosa di grande. Inoltre, la M1 è più sensibile ai cambi di condizione: se ci sono sempre le stesse da venerdì a domenica, possiamo fare bene, ma se il grip, per qualche motivo, non è costante, come è successo qui a causa della pioggia, soffriamo più degli altri”.

Sia tu sia Vinales avete faticato tanto nei sorpassi: sempre a causa del motore?

“Rispetto agli altri, noi dobbiamo fare il tempo in curva e se il grip è basso, soffriamo di più. Poi sì, in rettilineo perdiamo troppo, arriviamo alla staccata troppo lontani da chi ci sta davanti, anche se complessivamente siamo più veloci, e non riusciamo a passare. Oggi sono anche partito bene, ero con il gruppo dei più forti, ma non riuscivo a superare Pol Espargaro”.

A questo punto, i test di domani diventano fondamentali?

“Ci sarò un nuovo motore e anche altri particolari di elettronica e non solo. Ma è solo il primo passo, ci vuole qualcosa di più grande”.

E’ necessaria una rivoluzione?

“La differenza è grande”.

Yamaha sta lavorando nel modo giusto?

“Nel 2018 ai test di Brno aveva portato un parafango anteriore nuovo, stavolta c’è perfino un motore… Yamaha si deve rendere conto che deve lavorare seriamente se vuole recuperare competitività rispetto agli altri”.

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