MotoGP 2019. Andrea Dovizioso: "Spingi spingi, ma non basta"

MotoGP 2019. Andrea Dovizioso: "Spingi spingi, ma non basta"
Giovanni Zamagni
Il pilota Ducati soddisfatto a metà del suo terzo posto: "Questa era una pista favorevole, ma facciamo troppa fatica. Non siamo veloci come l’anno scorso, siamo in difficoltà soprattutto con le gomme nuove. Dobbiamo capire, studiare e raccogliere informazioni per l’anno prossimo"
20 ottobre 2019

Raccoglie sempre il massimo possibile, è quasi sempre il miglior pilota Ducati al traguardo: Andrea Dovizioso ha poco da rimproverarsi. Solo in qualifica potrebbe fare un po’ meglio (per il Dovi c’è una spiegazione tecnica), ma il risultato finale probabilmente non cambierebbe.

"Stiamo soffrendo tanto con le gomme nuove, come si vede anche in prova nel 'time attack' o in qualifica. Anche qui, ho faticato all’inizio, non riuscivo nemmeno a stare con la Yamaha di Morbidelli, perché quando possono sfruttare il grip della gomma sono molto più efficaci in percorrenza.

Poi, da metà gara in avanti ho potuto spingere di più, ho preso dei rischi perché ho visto che Quartararo era in crisi e ci ho provato fino alla fine. Bastava mezzo giro in più e l’avrei potuto superare".

Come giudichi il risultato?

"Il terzo posto, per come erano andate le prove, è un buon piazzamento, ma ci aspettavamo di più da questo GP. La verità è che non siamo veloci come l’anno scorso, devi sempre gestirti in modo perfetto, ma contro questi avversari fai fatica. Ho fatto la giusta scelta delle gomme (media posteriore, n.d.r.), ma fatichiamo: dobbiamo capire, studiare, raccogliere informazioni importanti per il futuro".

Nei risultati, quanto incidono le diverse gomme della Michelin rispetto al 2018?

"E’ vero che noi siamo più in difficoltà sotto questo aspetto, ma le gomme sono uguali per tutti, bisogna trovare la soluzione per farle funzionare. Non mi focalizzerei su questo problema".

 

Si poteva spingere di più all’inizio?

"No. Quello che è successo alla fine non è la realtà, ci ho provato fino al traguardo, ma bisogna valutare il GP nel suo complesso. Così diventa pesante, perché spingi, spingi, in gara fai più di quanto hai fatto nelle prove, ma non basta, perché l’obiettivo era vincere il mondiale".

Delle ultime tre piste, quale può essere favorevole per vincere?

"Motegi! La pista più favorevole delle ultime quattro era Motegi… Sarà dura difendere il secondo posto in classifica, nelle prossime gare mi aspetto le Yamaha e le Suzuki competitive, bisognerà limitare i danni".