MotoGP 2019. Dovizioso: "Petrucci se lo merita"

MotoGP 2019. Dovizioso: "Petrucci se lo merita"
Giovanni Zamagni
Andrea è contento per la vittoria del compagno di squadra: “Prima di venire qui avevo detto che avrebbe potuto vincere: per arrivare fin qui ha tirato fuori le palle. Nell’ultimo giro, se non avessi rialzato la moto saremmo caduti, ma va bene così”. Ma il terzo posto fa male: “Abbiamo perso altri punti”
2 giugno 2019

SCARPERIA - Per quello che si era visto in prova, il terzo posto può essere considerato un buon risultato. Ma se prendi paga dal compagno di squadra e perdi ulteriori punti dal tuo rivale nel mondiale, non puoi essere troppo soddisfatto. Infatti Andrea Dovizioso non lo è.

«La gara è andata molto bene, siamo stati bravi e veloci. Era veramente difficile: durante le prove, ci sono stati tanti piloti che giravano su tempi da primato, ma poi domenica si sono persi. Significa che noi abbiamo lavorato bene nelle prove, io e Petrucci abbiamo fatto una gran gara: c’era poco grip e non potevi spingere dall’inizio, altrimenti lo avresti pagato alla fine. Abbiamo guidato bene, ma, purtroppo non ne avevamo di più per staccare gli altri. Questo è l’aspetto negativo, conseguenza delle nostre difficoltà a centro curva, mentre Márquez poteva fare più percorrenza e così poteva stare con noi. Guardando la gara in sé, è stata una bellissima gara, una fantastica lotta. Sono veramente contento per Danilo, perché se ho deciso di aiutarlo è perché ci tengo, se lo merita e si merita questa vittoria: quando soffri per tanti anni e fai una carriera come la sua, con un percorso totalmente anomalo, e sei un po’ il “calimero” della MotoGP, ti vuoi prendere le gare con i denti. L’ha presa così, sono contento per lui».

 

Adesso sei un po’ pentito di averlo aiutato?

«No. Anche lui mi ha aiutato a crescere, possiamo migliorare entrambi durante la stagione. Allenarsi insieme è importantissimo per entrambi: quando andiamo a girare con la moto da cross, spesso facciamo tempi simili, spesso facciamo sfide all’ultimo giro come quella di oggi in pista: io credo che sia un po’ più rischioso, ma estremamente utile per entrambi, sei stimolato continuamente ad andare sempre più forte. Non ho fatto un regalo solo a lui: sapevo che avrebbe potuto fare meglio e lo sta facendo, non mi smentisce, ma è sempre un dare/avere, non esiste ricevere solo. Allenandoci insieme, anche io ricevo qualcosa da lui».

 

In passato hai avuto compagni di squadra con il quale il rapporto era molto difficile, mentre adesso sei amico di Danilo; diventa più difficile batterlo, trovare la rabbia per stargli davanti?

«No. La relazione che c’è quest’anno è anomala, non quelle del passato: ci sono persone, piloti con certi caratteri e ti puoi trovare più o meno bene. Con Danilo ci siamo sempre trovati bene anche quando era in un altro team, abbiamo sempre parlato in un certo modo, c’è sempre stato rispetto. Per questo, ala fine del 2018 abbiamo fatto due chiacchiere e abbiamo deciso di programmare l’annata così. Al di là di questo, vai in pista per batterlo e lui ti ricorda sempre che è abbastanza aggressivo: non è che ti addormenti con lui, se vuoi rispondere devi rispondere aggressivo».

 

A volte ti accusano di essere troppo buono; non è che lo sei anche nei confronti di Danilo?

«Io non ho avuto nessun comportamento buono nei confronti di Danilo; lui è stato aggressivo nell’ultimo giro, ma finisce qui. Lì non è che potevo chiudere la curva: se lo avessi fatto, mi avrebbe stampato contro Marquez. Quando sei all’interno non vedi cosa succede all’esterno: lui ha deciso di entrare, a quel punto il problema è degli altri. Se non mi fossi rialzato così saremmo caduti, non potevo fare diversamente di quello che ho fatto».

 

Te lo aspettavi il suo attacco in quel punto?

«Non credevo riuscisse ad entrare, in quel momento ero più preoccupato di Marquez, perché sapevo che avrebbe provato a chiudere la traiettoria fino all’ultimo, ma ormai ce l’avevo in pugno. Ma io stavo già rientrando verso la corda, ho dovuto essere reattivo nel tirarla su».

 

Prossimo GP Barcellona, dove la Ducati ha vinto negli ultimi due anni, così come aveva fatto al Mugello; cosa ti aspetti?

«Marquez e la Honda stanno andando veramente forte, continuano ad avere questa percorrenza molto superiore alla nostra: dobbiamo migliorare questo aspetto. Siamo forti, lo siamo da tre anni, ma abbiamo sempre questa lacuna e dobbiamo provare a migliorare. Altrimenti siamo competitivi, siamo là davanti, ma non basta».

 

Direi qualcosa a Danilo per tranquillizzarlo? Sembra dispiaciutissimo nei tuoi confronti…

«Se la godrà. E se lo merita: ha usato le palle per arrivare fin qui».