MotoGP 2019. Il GP d'Argentina da 0 a 10

MotoGP 2019. Il GP d'Argentina da 0 a 10
Giovanni Zamagni
Da zero a dieci: numeri, statistiche e voti sul GP di Argentina, un modo per ripercorrere quanto accaduto a Termas de Rio Hondo, non solo in pista e non solo in MotoGP
2 aprile 2019

CONTINUA L’ASTINENZA

Un altro GP in Moto2 senza piloti spagnoli sul gradino podio (è il secondo consecutivo): in questa categoria la Spagna non canta più.
La Marcia Reale non suona dal GP del Giappone 2017, quando fu Alex Márquez a vincere: da allora, sono passati 23 GP senza una vittoria spagnola.

ZERO, COME LE VITTORIE SPAGNOLE IN MOTO2 IN 23 GP

 

MAI COSI’ MALE

Dopo un incoraggiante venerdì - quinto posto nelle FP1, 11° nelle FP2 e nella combinata dei tempi -, il GP d’Argentina si è trasformato in un incubo per Andrea Iannone, come del resto recitano i numeri. FP3: 20° a 2”009 da Márquez e a 1”073 da A.Espargaró; FP4: 18° a 1”328 da Márquez e a 0”691 da A.Espargaró; Q1: 12° (quindi ultimo sullo schieramento di partenza) a 1”054 da Nakagami e a 0”830 da A.Espargaró; WU: 20esimo a 1”364 da Márquez  e a 0”320 da A.Espargaró; Gara: 17° a 38”238 da Márquez  e a 12”946. Mai, nella sua carriera, Iannone era partito dall’ultima posizione nel motomondiale.

UNO, COME LE PARTENZE DALL’ULTIMA POSIZIONE DI IANNONE

 

COME MORBIDELLI

Lorenzo Baldassarri (voto 10) eguaglia il primato di Franco Morbidelli, l’unico pilota che era stato capace di vincere le prime due gare della stagione in Moto2. Per il Balda è il quarto successo iridato, ed è la prima volta che conquista due podi consecutivi. Bravissimo.

DUE, COME LE VITTORIE CONSECUTIVE DI BALDASSARRI

 

PER LA TERZA VOLTA INSIEME

E’ la terza volta che Marc Márquez, Valentino Rossi e Andrea Dovizioso salgono insieme sul podio. La prima volta era accaduto nel GP delle Americhe 2015 (1° Márquez, 2° Dovizioso, 3° Rossi); la seconda nel GP Qatar 2018 (1° Dovizioso, 2° Márquez, 3° Rossi).

TRE, COME I GP CON MÁRQUEZ, ROSSI e DOVIZIOSO SUL PODIO

 

NON SE NE PUO’ PIU’!

Reclami, contro reclami, accuse, mezze accuse, appendici finte e vere: diciamo la verità, la vicenda del “cucchiaio” della Ducati ha stufato gli appassionati. Come avviene sempre con le questioni politiche, perché di questo si tratta: non è per motivi tecnici che è stato fatto tutto questo casino. La speranza è che i responsabili delle Case si riuniscano attorno a un tavolo, si “scornino” pure tra di loro, ma poi trovino un punto d’incontro per il bene del motociclismo. Prima di chiudere - spero per molto tempo, ma ho qualche dubbio - questo argomento, una notazione sulla HRC (voto 9): la mossa fatta a Termas, di presentare prima una appendice aerodinamica con funzioni, per l’appunto, aerodinamiche - vietate dal regolamento e quindi respinta -, poi la stessa appendice con funzioni di raffreddamento della gomma (accettata) è stata, a mio avviso, geniale per smascherare l’inaffidabilità del dipartimento tecnico e di controllo di FIM/Irta/Dorna.

VOTO 4, ALLA VICENDA DEL “CUCCHIAIO”

 

UNA PISTA AMICA

A Termas, Márquez ha conquistato la sua quinta pole postion (come in Australia) su sei GP d’Argentina qui disputati: l’unico che, fino ad ora, è riuscito a batterlo è Jack Miller, in pole nel 2018. In totale, Márquez ha ottenuto 81 pole, 53 in MotoGP. 
Quello di domenica è stato il terzo successo in 6 GP a Termas: gli altri tre sono stati vinti da Rossi (2015); Viñales  (2017); Crutchlow (2018).

CINQUE, COME LE POLE DI MÁRQUEZ A TERMAS

 

SEMPRE PIU’ VELOCE

Nel 2018, Franco Morbidelli aveva ottenuto come miglior risultato in qualifica un 12° posto in sella alla Honda. Ma con la Yamaha il Morbido ha cambiato passo: ottavo in Qatar e sesto in Argentina. «Seconda fila in MotoGP, è tanta roba» ha commentato quasi incredulo sabato al termine delle qualifiche. In gara, prima di sbagliare all’ultimo giro, ha dimostrato di poter stare assieme ai piloti più forti della categoria.

SEI, COME LA POSIZIONE IN GRIGLIA DI MORBIDELLI

 

MIGLIOR RISULTATO IN MOTOGP SULL’ASCIUTTO

Con il passaggio alla Honda RC213V 2018, e con il bravo Giacomo Guidotti al suo fianco, Takaaki Nakagami ha migliorato nettamente le sue prestazioni, sia in prova sia in gara. A Termas Nakagami ha conquistato il suo miglior risultato in MotoGP sull’asciutto (aveva finito 6° a Valencia sul bagnato).

SETTE, COME LA POSIZIONE DI NAKAGAMI

 

BRAVO, COMPETENTE, PRECISO

E’ un peccato non vederlo più in pista, ma è un grande piacere ascoltare i commenti di Mattia Pasini, nuova voce tecnica di SKY per Moto3 e Moto2: Mattia è naturalmente molto competente, è bravissimo nel leggere la gara, ha proprietà di linguaggio. Davvero bravo: meriterebbe anche un voto più alto, ma il 9 e il 10 erano già occupati…

VOTO OTTO A PASINI (MA AVREBBE MERITATO DI PIU'…)

 

IL PRIMO PODIO IN CARRIERA

Mentre Jaume Masia ha ottenuto a Termas la sua prima vittoria iridata, Tony Arbolino ha conquistato il suo primo podio al 38° GP disputato. Nato a Garbagnate Milanese il 3 agosto 2000, Arbolino è arrivato al motomondiale con il team di Paolo Simoncelli e da due anni è nella squadra dei Cecchini padre e figlio. Da qualche tempo, Tony si allena assieme al preparatore di Jorge Lorenzo. Speriamo sia il primo di una lunga serie.

VOTO NOVE AD ARBOLINO

 

COMPLIMENTI SINCERI

Nel 2018, a Termas, era finita malissimo tra Rossi e Márquez; a 12 mesi di distanza, Valentino ha voluto complimentarsi con Marc appena prima di salire sul podio, stringendogli la mano. Un bel gesto, soprattutto perché sincero e non richiesto da nessuno: bello che anche Márquez abbia accettato i complimenti del rivale. A Misano, qualcuno lo ricorderà, Rossi si era rifiutato di stringere la mano al rivale sotto precisa richiesta di un giornalista spagnolo in sala stampa: non aveva senso farlo in quel momento, sarebbe stata una forzatura senza nessun valore. Questi, invece, sono stati complimenti veri e sentiti, tra l’altro in un punto, dove, teoricamente, con ci dovrebbero essere telecamere. Ma nell’era digitale è ormai impossibile tenere segreta qualsiasi cosa: questa volta, però, è andata bene così.

VOTO DIECI A ROSSI E MÁRQUEZ