MotoGP 2019. Rossi: "La differenza è troppo grande"

MotoGP 2019. Rossi: "La differenza è troppo grande"
Giovanni Zamagni
18° in prova, caduto in gara: peggio di così non poteva andare... “Con la gomma anteriore dura la Yamaha era in difficoltà, all’Arrabbiata-2 mi si è chiuso lo sterzo. Dalla metà del 2017 i rivali hanno fatto grandi miglioramenti, noi solo piccoli passi. Contento per Petrucci”
2 giugno 2019

SCARPERIA - Era 16° quando, al quarto giro, si è toccato con Joan Mir finendo nella sabbia. E’ ripartito ultimo e staccato, e all’ottavo giro è finito definitivamente il suo calvario con una caduta, fortunatamente senza conseguenze, all’Arrabbiata-2. Considerando che in qualifica era 18°, è giusto dire che Valentino Rossi non avrebbe potuto far di peggio. Vale è deluso, ma, come sempre, mantiene la calma.

«Mi sono toccato con Mir e siamo finiti entrambi fuori. Noi piloti Yamaha eravamo in difficoltà con la dura anteriore, e qualche giro dopo sono caduto all’Arrabbiata-2, apparentemente senza un vero motivo: si è chiusa davanti sugli avvallamenti».

 

A parte questa gara, solitamente la domenica sei molto più efficace che in prova: perché fatichi così tanto il sabato?

«Intanto c’è da dire che sia a Le Mans sia qui pensavamo di essere molto più competitivi, invece abbiamo faticato fin dalle FP1 in entrambi i casi. Noi siamo la squadra ufficiale, dobbiamo provare a fare qualcosa per migliorare i nostri problemi, soprattutto in accelerazione e allora proviamo un po’ di cose. Ma non abbiamo risolto nulla. In più, a Le Mans ha piovuto il sabato mattina e per questo sono rimasto fuori dalla Q2, mentre qui, le FP3 sono state il mio turno migliore, ma ho fatto un errore all’ultima curva nel “time attack”: potevo fare sesto e, se ci fossi riuscito, forse parleremmo di un’altra storia. E’ chiaro che dobbiamo fare meglio, ma quando devi sempre rincorrere diventa difficile».

 

Perché siete così tanto in difficoltà?

«La verità è che la Yamaha è stata una moto molto competitiva fino al 2016; poi, da metà 2017 gli altri hanno fatto un grande passo in avanti e continuano a migliorare, mentre noi facciamo solo piccoli passi e sotto certi aspetti la differenza è significativa».

 

A Barcellona cosa ti aspetti?

«In queste condizioni è difficile pensare di poter lottare per il podio. Purtroppo per il motore non possiamo fare nulla, dobbiamo provare a migliorare altri aspetti, ma non è semplice. Bisogna rimanere concentrati e provare sempre a tirare fuori il massimo».

 

Cosa pensi della vittoria di Petrucci?

«Sono contentissimo per lui, abbiamo un buon rapporto ed è un bravissimo ragazzo: quasi piango anch’io quando l’ho visto commosso sul podio. Credo che vincere il GP d’Italia con la Ducati sia il massimo dopo la conquista di un titolo mondiale».