MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Mi girano non potermela giocare”

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Mi girano non potermela giocare”
Giovanni Zamagni
Andrea non si fa illusioni: “Non abbiamo la velocità, siamo in difficoltà in tutta la pista: solo nel rettilineo siamo competitivi. Così non puoi fare nulla, niente è in mano al pilota”. Su Zarco: “E’ stato veloce, come altri piloti Ducati a tratti. Ma la classifica del campionato è chiara”
24 ottobre 2020

Siamo vicini alla resa: 17esimo e senza velocità. Difficile pensare a una rimonta, anche solo a limitare i danni. Lo sa bene Andrea Dovizioso, che, infatti, non si fa troppo illusioni.

 

Andrea, dove soffre soprattutto la Ducati?

“Eì più difficile spiegare dove andiamo bene… su questa pista è molto importante far girare la moto e bisogna avere grip al massimo angolo di piega. Se non ce l’hai, devi aspettare ad aprire il gas e la differenza diventa grande. Gli avversari hanno migliorato rispetto a settimana scorsa, noi no. E soffriamo anche con le gomme nuove, siamo troppo al limite”.

 

Si può pensare a una qualche strategia?

“Non puoi fare strategia quando non sei veloce  e in questa situazione non puoi pensare al mondiale. Come sempre, cercherò in gara di fare il massimo, ma in questo momento niente è nelle mani del pilota, non ha il potere di decidere qualcosa. Per pensare a una rimonta ci vuole velocità, bisogna guidare bene per usare al meglio la gomma: al momento la vedo dura”.

 

C’è almeno un punto della pista dove sei competitivo?

“Solo nel rettilineo posteriore”.

 

Zarco quinto, con la GP19: è per questo motivo?

“No, credo sia solo una questione di stile di guida. In questo 2020 abbiamo visto tanti alti e bassi in Ducati, con alcuni piloti molto veloci in certe circostanze, ma se guardi la classifica dove sono gli altri? Noi abbiamo lavorato tanto sulla messa a punto, ma alla fine non siamo mai stati davanti”.

 

Quanto sei deluso?

“Sono arrabbiato (testualmente: “Mi girano i…” NDA) perché non riesco a giocarmi il campionato”.

 

Con Miller è stata fatta una strategia, o vi siete trovati per caso?

“C’eravamo messi d’accordo, ma lui ha avuto un problema alla gomma. Anche qui: puoi fare strategia, ma solo se hai la velocità…”.

 

Ci vorrebbe un grande cambiamento per la Ducati?

“Purtroppo durante il fine settimana di un GP puoi fare poco e quest’anno, senza test, è ancora peggio che in passato. E, soprattutto, devi sapere cosa cambiare”.

 

Ma Pirro non ha provato delle cose a Valencia da portare anche qui?

“Io di questo non so niente: se ci sono delle novità a me non le hanno date”.

 

La Ducati è sempre andata peggio nel secondo GP consecutivo sulla stessa pista; perché?

“Non ho una spiegazione precisa. Forse, per la sintonia che si è creata con il mio capo tecnico negli ultimi anni, riusciamo ad arrivare subito a un certo livello; poi, gli altri, con più tempo a disposizione arrivano alla migliore messa a punto, un po’ come succede nei test invernali al terzo giorno. Con più tempo a disposizione, anche quelli più lenti a trovare la migliore messa a punto ci arrivano. Ma non se è questo il motivo. Magari le altre moto hanno un margine di miglioramento più grande del nostro”.

 

Oggi alcuni piloti sono stati penalizzati per aver fatto il tempo mentre sventolavano le bandiere gialle, ma da fuori è un po’ complicato capire perché: riesci a spiegarlo?

“Non so lo specifico di oggi, ma è un argomento del quale si è parlato anche in Safety Commission: è stata imposta la regola per aumentare la sicurezza, per far rallentare il pilota in quel momento ed evitare che crei pericolo nel luogo dell’incidente. Però questa regola sta condizionando troppo, ci vuole anche fortuna per non farsi togliere il giro buono”.

 

Pare che Marquez non tornerà in pista nel 2020 e qualcuno dice che dovrà essere operato nuovamente.

“Non conosco i dettagli, se dovesse operarsi nuovamente non sarebbe una bella cosa. Nessuno se lo aspettava, anche lui credeva di tornare in pista, ma non so niente di più”.