MotoGP 2020. Danilo Petrucci: “Grazie Ducati, ma è un bene cambiare aria”

MotoGP 2020. Danilo Petrucci: “Grazie Ducati, ma è un bene cambiare aria”
Giovanni Zamagni
Danilo ai saluti con Brogo Panigale: “Sono triste che questa storia finisca, ma sono contento di quello che ho fatto in questi anni, specie negli ultimi due. Quando Dall’Igna mi ha detto che ero fuori, mi sono sentito un fallito, poi è arrivata la Ktm…”
22 novembre 2020

Sedicesimo, fuori dai punti: Danilo Petrucci sognava di finire in modo differente i suoi sei anni con la Ducati.

“Purtroppo abbiamo sofferto tanto in questo fine settimana, più di così non potevo proprio fare. Non sono riuscito a trovare il giusto bilanciamento della moto e per questo ho combattuto da venerdì mattina fino a oggi pomeriggio. Purtroppo, quest’anno è successo tante volte, solo a Barcellona e a Le Mans mi sono sentito veramente competitivo: le gomme hanno inciso in maniera decisiva”.

 

Che sensazioni provi in questo momento?

“Miste. Sono un po’ triste, perché dopo tanti anni finisce questa storia. Ma sono contento per quello che ho fatto, specie negli ultimi due anni, con le due vittorie: ci voleva quella di Le Mans per dare un senso a questa stagione. Adesso sono contento che sia finita e sono contento di dove vado. Quando Dall’Igna mi ha chiamato per dirmi che ero fuori dalla Ducati, mi sono sentito un fallito, sembrava una forzatura mettermi fuori dalla porta ancora prima dell’inizio della stagione. Ma questo mi ha anche permesso di trovare una moto molto competitiva. Ringrazio la Ducati, ma ci voleva cambiare aria”.

 

Qual è stata la cosa più estrema che hai fatto con la Ducati?

“Cadere al Sachsenring nel 2016 dopo due giri che ero in testa: ho avuto leggermente fretta di vincere…”.

 

Credi che la Ktm si possa adattare al tuo stile di guida?

“Hanno fatto un grande passo in avanti grazie a Pedrosa: Espargaro è uno che frena forte come me, mentre Oliveira è molto più fluido: lui ha vinto due gare, mi toccherà fare lo stesso… Spero che la Ktm si adatti a me, ma è troppo presto per dirlo adesso: credo si possa guidare in modi differenti, quest’anno hanno ottenuto grandi risultati. Sono curioso di cambiare Casa dopo tanti anni, per me sarà un anno cruciale: ho un contratto di un anno più una opzione per il 2022. Quando ho iniziato nel 2012 ero il più giovane sulla griglia, l’anno prossimo sarò il terzo più vecchio, sarà un po’ un “lascia o raddoppia”, dovrò fare bene per forza. Sarà anche interessante conoscere un metodo di lavoro differente”.

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