MotoGP 2020, Ezpeleta: "Il calendario definitivo la settimana prossima"

MotoGP 2020, Ezpeleta: "Il calendario definitivo la settimana prossima"
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Il CEO di Dorna parla di sicurezza, del calendario, della ripresa degli allenamenti dei piloti e di come sarà il paddock nel 2020
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4 giugno 2020

Sembra proprio che il Mondiale 2020 si correrà. Tutte le notizie degli ultimi giorni sono quelle di un avvicinamento alle prime gare, e lo stesso Carmelo Ezpeleta, in un'intervista rilasciata al sito ufficiale MotoGP.com, ha dato indicazioni confortanti. Indicazioni che parlano di una MotoGP ovviamente riadattata alle necessità sanitarie e alla logistica di una situazione senza precedenti, ma che mostrano la grande volontà degli organizzatori di far sopravvivere team e costruttori con una soluzione ponte in vista di una ripresa in grande stile nel 2021.

Su cosa si sta lavorando in questi giorni, e più a lungo termine?

"Abbiamo avuto diverse riunioni in cui abbiamo concluso tante cose, soprattutto con i costruttori con cui abbiamo condiviso i protocolli di sicurezza prima di presentarli alle autorità nazionali dei Paesi in cui andremo a correre. Ci siamo accordati su tante cose, abbiamo dato loro la possibilità di dirci cosa ne pensano - è stato un lavoro fruttuoso, e abbiamo stabilito il numero dei motori previsti sulla base del numero di gare che si correranno in questa stagione, con l'appoggio totale di tutti i costruttori. Abbiamo anche parlato delle necessità future, ma di fatto il lavoro svolto è stato tutto su questi due temi."

Parlando di calendario, avete aggiornamenti sulle gare extraeuropee previste per la fine della stagione?

"Ne abbiamo parlato nella riunione con i costruttori: il calendario che contiamo di presentare la prossima settimana partirà, se tutto va bene, il 19 luglio a Jerez, avrà un'ultima gara ad inizio novembre, e sarà composto da 12-13 prove. Dobbiamo ancora decidere cosa succederà per le gare fuori dall'Europa: ci sono ancora una serie di prove su cui lavorare. Le quattro che non sono state cancellate, ovvero Thailandia, Malesia, Argentina e Texas, cercheremo di correrle e abbiamo una deadline per la fine di luglio per annunciare pubblicamente se andremo avanti o dovremo rinunciarci. Dopo le prime due gare sapremo se il calendario sarà composto da 12, 14 o al massimo 16 gare."

Finalmente, però, abbiamo visto i piloti allenarsi, e addirittura KTM organizzare un test in Austria. È un segno del fatto che il via del Mondiale si sta finalmente avvicinando?

"La ripresa degli allenamenti è un'ottima cosa! Quando abbiamo saputo che alcune piste hanno pensato di riaprire ai professionisti abbiamo pensato che fosse un'ottima idea. Sappiamo che alcuni piloti avevano davvero bisogno di provare, e per loro è stata una manna dal cielo. So che si sono divertiti, perché i piloti della MotoGP non salivano in sella dai test in Qatar, e quelli di Moto2 e Moto3 dalla prima gara. È importante ripartire, e loro sono tutti ansiosi..."

Come sarà il paddock quest'anno? Quali controlli, quali misure specifiche saranno messi in atto, e come si prepareranno i team?

"Abbiamo messo a punto un protocollo specifico e ben definito, in collaborazione con i diversi ministeri dello sport dei Paesi dove correremo, per avere un'idea di cosa potremo fare in ogni posto. In linea di principio, ogni pilota si sottoporrà a una visita medica prima dell''inizio della stagione, e se il dottore deciderà che sia necessario un test, vi si sottoporranno prima della prima gara in Spagna.
Poi, prima di entrare nel paddock, ci sarà un altro test e un protocollo con controlli quotidiani nel paddock, e soprattutto un isolamento totale fra i team."

"Abbiamo anche stabilito misure specifiche per le zone in cui si mangia o si sta vicini, in linea di principio, quando le persone viaggiano dal circuito all'hotel e viceversa. Ovviamente questo è tutto relativo alla situazione attuale, se fra adesso e luglio la situazione in qualche Paese dovesse essere più flessibile, ci adatteremo più che volentieri. In linea di principio vogliamo isolare il paddock dal resto del mondo, e non ci sarà contatto fra il personale dei circuiti e la famiglia della MotoGP. Che in definitiva sarà di circa 1.300 persone - abbiamo aumentato di cinque unità le persone consentite per i costruttori della MotoGP. I numeri di Moto2 e Moto3 restano quelli stabiliti in origine."

E della Superbike? Sappiamo qualcosa di più?

"Il Mondiale SBK e il CEV stanno definendo un altro protocollo, perché sono legati alle federazioni nazionali. Tutti i protocolli legati ai campionati FIM sono collegati alla federazione, che deve approvare i protocolli stabiliti alla fine della valutazione. Il Mondiale Superbike lavora allo stesso modo, stabilirà un protocollo e lo presenterà a tutte le federazioni nazionali."