MotoGP 2020. Le pagelle del GP di Catalunya

MotoGP 2020. Le pagelle del GP di Catalunya
Giovanni Zamagni
Un bel 10 a Quartararò, 9 a Rins e 8,5 a Mir. Rossi e Dovizioso... 5!
28 settembre 2020

Fabio Quartararò - voto 10

Una vittoria meritata, prima costruita con un paio di sorpassi da applausi - Rossi e Morbidelli -, poi difesa nel finale quando le sue gomme erano ormai stra finite. La sua velocità non è in discussione, non a caso ha vinto tre GP contro uno degli avversari, e in alcune piste diventa devastante. Adesso deve riuscire a confermarsi anche dove la Yamaha non è così competitiva. Comunque, una bella risposta, soprattutto psicologica. El Diablo.

Joan Mir - voto 8,5

Peccato per le qualifiche, peccato per i primi giri, peccato per i 4”4 persi fino a metà gara. Ma per tutto il resto è stato fantastico, entusiasmante nel suo modo di guidare e nella capacità di superare. Ancora un giro e avrebbe vinto, come è già successo altre volte: se migliorerà con le gomme nuove, diventerà quasi imbattibile. Candidato al titolo.

Alex Rins - voto 9

Come, più di Mir? Sì, perché è stato capace di reagire a una situazione difficilissima: mentre il compagno di squadra volava, lui nelle ultime gare arrancava, intristito dall’incapacità di portare la Suzuki là dove la portava Mir e rallentato da una spalla ancora dolorante. In assoluto ha fatto peggio di Joan, è evidente, ma partiva con un fardello pesante sulle spalle. Bella reazione.

 

Franco Morbidelli - voto 7

Dopo la pole del sabato e la bella partenza sembrava potesse ripetere Misano1: invece un errore gli ha precluso anche il podio. Peccato, ma rimane in grande forma, considerando anche l’evidente inferiorità (lo dicono i numeri) della sua Yamaha in rettilineo. Gran pilota e gran persona.

Valentino Rossi - voto 5

Sotto certi aspetti, il suo errore è simile a quello di Márquez a Jerez: entrambi sono caduti per aver esagerato per provare a vincere: Marc era andato oltre ogni limite in maniera evidente, Valentino per un errore molto più piccolo, ma comunque decisivo per la sua gara. E’ stato velocissimo per tutto il fine settimana, era velocissimo anche in gara e avrebbe potuto vincere: uno sbaglio che da lui non ti aspetti. E che da campione riconosce senza scuse, cosa che altri non fanno. Grande rispetto.

Andrea Dovizioso - voto 5

Merita quattro per le qualifiche: uno come lui non può partire 17°. Ma al via era scattato bene, aveva già recuperato sei, sette posizioni e visto quello che ha fatto Bagnaia (hanno girato in maniera simile per tutto il fine settimana) avrebbe potuto fare una buona rimonta. Ma è solo un’ipotesi, purtroppo. La situazione dentro al box è devastante: lui, da signore, dice che non incide sulle sue prestazioni, ma secondo me incide, eccome. Abbattuto, in tutti i sensi.

Jack Miller - voto 7

Sfrutta al meglio le sue qualità migliori: giro secco in qualifica, partenza e primi giri. Poi cerca di "sopravvivere" e lo fa in modo più che dignitoso: quando sei il primo al traguardo tra i piloti con la tua stessa moto, significa che hai fatto bene il tuo lavoro. Questa volta, solido.

 

Pecco Bagnaia - voto 6,5

Al di là della classifica finale, è stato il pilota Ducati più convincente, ma la posizione di partenza ha influito in modo pesante sulla sua gara. E’ comunque stato bravo a reagire a una situazione difficile, mostrando una buona solidità. Team ufficiale conquistato sul campo. 

Takaaki Nakagami - voto 6,5

Nel complesso una buona prestazione: non è Márquez, ma senza Marc è quasi sempre il punto di riferimento della Honda. Costante.

Danilo Petrucci - voto 5

Un netto passo in avanti rispetto a gare precedenti, ma alla fine, purtroppo, arriva dietro a tutte le altre Ducati (Rabat a parte, naturalmente): i segni di ripresa sono evidenti, ma può fare molto di più. In crescita.

Maverick Viñales - voto 3

Sabato, dopo le qualifiche, si era già dato per vinto, perché, secondo lui, con la Yamaha puoi fare bene solo se parti primo. In parte è vero, ma lui non reagisce mai alle situazioni complicate. E le sue dichiarazioni nel dopo gara sono allucinanti: sembra incredibile, ma stiamo parlando dello stesso pilota capace di vincere una settimana prima a Misano... Montagne russe.

 

Aleix Espargaró - voto 4

La mancanza di Iannone pesa, ma secondo me pesano anche di più le scarse prestazioni di Espargaró, ormai in affanno anche nel giro secco, in passato il suo punto forte. Un bel problema.

Pol Espargaró - voto 4

Un’altra caduta: sono troppe.

Johann Zarco - voto 4

Non ha fatto nulla di grave, ma è vero che è spesso in mezzo agli episodi controversi. E perché non parlare a fine gara? Sognava il team Ducati ufficiale, ma ha mostrato troppi limiti. Italiani nel mirino.

Yamaha M1 - voto 9

In qualifica è quasi imbattibile. - tre moto ai primi tre posti, quattro nei primi cinque -, in gara è ottima, se i piloti sono davanti e possono imporre il ritmo. Comunque un’altra vittoria, la quarta in otto gare: gran moto.

Suzuki GSX-RR - voto 9

Il contrario della Yamaha: in qualifica è vulnerabile, fatica con le gomme nuove, ma poi diventa la miglior moto in pista. Un violino.

Ducati DesmosediciGP - voto 8

Con queste condizioni si è mostrata inferiore a Yamaha e Suzuki, ma i tempi di Bagnaia nel finale dicono che con le gomme usate era a livello degli avversari. 

Honda RC213V - voto 8

E’ arrivata a 3”671 dal vincitore: non è una moto così poco competitiva come sembrerebbe dai risultati.

KTM RC16 - voto 6

Su una pista dove il collaudatore Pedrosa non ha provato, sono emersi dei limiti. Un passo indietro rispetto ai precedenti GP.

Aprilia RS-GP - voto 5

Si fa fatica a giudicare, troppo penalizzata dai suoi piloti. Ma è chiaro che rimane l’ultima della categoria.