MotoGP 2021, Maverick Vinales: “So qual è il mio potenziale”

MotoGP 2021, Maverick Vinales: “So qual è il mio potenziale”
Giovanni Zamagni
Al termine dei due giorni di test a Misano, Maverick si è detto entusiasta: non è una novità. Adesso, però, il pilota dovrà imparare a gestire i momenti negativi, mentre a Noale dovranno fare di tutto per far sentire importante lo spagnolo. Ma ci sono tutti gli elementi per vincere questa scommessa
2 settembre 2021

Dice di aver deciso di correre ad Aragon dopo la terza uscita a Misano con l’Aprilia RS-GP, ma chi conosce Maverick Vinales sa che uno come lui non sarebbe mai stato a casa, avendo la possibilità di correre. Lo farà quindi già settimana prossima, ad Aragon, in veste di sostituto di Lorenzo Savadori, che quando si sarò ripreso fisicamente, correrà ancora sfruttando le wild card Aprilia, per ricoprire il ruolo di collaudatore nel 2022.

“In MotoGP - continua Vinales - avevo sempre guidato un 4 in linea: per questo, alla vigilia del test ero un po’ nervoso. Invece mi sono adattato subito bene al motore. La RS-GP sembra maneggevole, ho fatto 1’32”4 (per dare qualche riferimento, la miglior pole, sempre di Vinales, del 2020 è di 1’31”411; il miglior giro in gara è di Dovizioso, del 2018 con 1’32”678) simile al tempo della Ducati (in pista con il collaudatore Michele Pirro, NDA). È chiaro che non sono ancora pronto per correre, non ho certo in mano la moto, ma assieme all’Aprilia abbiamo pensato che il modo migliore per preparare il 2022 fosse proprio quello di correre gli ultimi GP. Devo cambiare il modo di frenata, diverso da quello a cui ero abituato: dovrà studiare i dati di Aleix, lui è molto forte in staccata. Ho bisogno di girare”.

Deve sentirsi considerato

Può funzionare la coppia Vinales/Aprilia? Tutti i presupposti fanno pensare di sì, anche se la Casa di Noale deve sviluppare ulteriormente la moto e ottimizzare ancora di più tutto quello che ruota attorno al progetto MotoGP. E, soprattutto, dovrà far sentire Maverick parte integrante di questo progetto. La Yamaha ci è riuscito solo in parte, per qualche motivo Vinales non si è sentito mai troppo al centro dell’attenzione dentro al box.

“Dopo cinque anni di alti e bassi ti chiedi cosa stia succedendo. Ma appena sono salito sull’Aprilia ho capito qual è il mio potenziale, so cosa posso fare: penso di potermi godere di più la vita, credo di avere un approccio diverso” spiega dopo il test di Misano. Per la verità, non sono parole inedite per uno come lui: spesso, dopo una gara problematica, lo abbiamo sentito dire, con entusiasmo, di aver ritrovato la strada perduta. Al debutto con la Casa di Noale è chiaro che vede tutto bello e con grande energia: lui dovrà lavorare su se stesso per non perdere questa serenità nei momenti difficili, Aprilia dovrà essere brava a creare attorno a Maverick un gruppo di fiducia, uomini dei quali lo spagnolo si possa fidare ciecamente. E’ questo il presupposto principale per far funzionare il progetto Vinales. “L’obiettivo è conquistare il titolo nel 2023” aggiunge Massimo Rivola, l’uomo giusto per gestire al meglio questa situazione. Ma non c’è solo Rivola: l’ingegner Romano Albesiano, l’ingegnere Paolo Bonora e tutti gli uomini dentro al box di Noale, tutti quelli coinvolti nel progetto MotoGP hanno uno spessore umano adatto per far stare bene Maverick Vinales. È una scommessa, ma può essere vinta.