MotoGP. Andrea Dovizioso: “Avrei firmato per finire così”

MotoGP. Andrea Dovizioso: “Avrei firmato per finire così”
Giovanni Zamagni
La posizione in classifica (decimo) conta poco, anche perché Andrea non ha fatto il “time attack”; piuttosto, il pilota della Ducati è soddisfatto del suo passo: “E’ stato il migliore dei sei giorni di test del 2020: le Yamaha sono più efficaci, ma noi non siamo lontani”. Soddisfatto anche Petrucci
24 febbraio 2020

E’ stato un inverno abbastanza duro, per due motivi: "le gomme Michelin sono piuttosto differenti dall’anno scorso e abbiamo faticato un po’ ad adattarci; Yamaha e Suzuki sono cresciute e ancora più competitive. In questo momento, loro sono forti sia sul singolo giro sia sul passo gara. Alla fine, dopo due test, abbiamo finito in una condizione migliore. Sono abbastanza contento della nostra velocità, specie sulla distanza: nella simulazione abbiamo raccolto dati importanti per la gara. Ho fatto tanti giri dietro a Danilo (Petrucci, NDA) e questo mi ha permesso di capire un bel po’ di cose, anche su come gestire le gomme, che vanno usate in una maniera un po’ differente. E’ importantissimo fare un lavoro così, perché ti trovi a replicare situazioni del GP, quando sei con altri piloti, non da solo. Se si analizzano i passi delle simulazioni, i piloti Yamaha Petronas oggi sono stati più veloci di noi nel passo; ma non siamo lontani. Si sa che il week end di gara è sempre molto differente, a volte è meglio altre peggio».

Oggi avete provato qualcosa di nuovo?
“Abbiamo lavorato sulla messa a punto, trovando qualcosa di buono: credo ci sia la possibilità di migliorare ulteriormente. Abbiamo incrementato la sensazione con queste nuove gomme: questo è importante. Sono contento per come è finito oggi: prima di arrivare qui, avrei messo la firma per avere queste sensazioni, è stato il giorno migliore dei sei fatti nel 2020”.

Oggi non hai usato il variatore di assetto; lo userai in gara?
“Non lo so. In realtà, non è una novità, anche se voi ne parlate adesso: sono tutti sistemi che vanno usati se ti senti a posto, magari in alcune piste e in altre no. E’ tutto in evoluzione”.

Marquez è tornato alla moto 2019, facendo prove comparative; cosa ne pensi?
“Solitamente, quando fai prove di questo tipo è perché il materiale nuovo non ti convince come speravi: fai delle prove per avere delle conferme e prendere le decisioni giuste. Ma da Marquez bisogna sempre aspettarsi qualsiasi cosa: non si è visto troppo nei test, ma in gara ci sarà”.

Dov’è la Ducati?
“Siamo abbastanza veloci, ma la Yamaha lo sono di più, sia nel giro secco sia sul passo”.

 

 

PETRUCCI: “SIAMO TORNATI I PIU’ VELOCI IN RETTILINEO”
“Sono stato tra i pochi a fare la simulazione gara completa, senza effettuare il “time attack”: sono stato veloce, specie all’inizio. Poi a metà simulazione si è unito anche Dovizioso. Siamo veloci sul rettilineo, ho usato sia la media sia la soffice, mi sento bene. La carenatura, già provata in Malesia, sembra essere efficace. Il variatore di assetto? Può essere utile, ma non è una cosa che fa una differenza abissale. Ma nella MotoGP di oggi si prende tutto…”.