MotoGP: Dorna deve cambiare il regolamento per Marquez (e la Honda)

MotoGP: Dorna deve cambiare il regolamento per Marquez (e la Honda)
Giovanni Zamagni
L’organizzatore del motomondiale ha il dovere di tutelare Marc, un patrimonio dell’intero campionato, anche a costo di creare un precedente burocratico: se venisse concesso all’HRC di schierare tre moto nel 2021, Marquez potrebbe recuperare con calma e la Honda trovare un pilota per tutto il campionato e non solo per poche gare
14 dicembre 2020

Marc Marquez, finalmente, è tornato a casa anche se, come si legge nel comunicato, dovrà continuare la cura di antibiotici. Quando lo rivedremo in pista? Chissà, solo i medici lo sanno, forse nemmeno loro. Noi possiamo solo sperare che il recupero avvenga il prima e nel miglior modo possibile: non possiamo fare di più. Ma la Dorna si può fare qualcosa: cambiare il regolamento per agevolare la Honda e il ritorno di Marc Marquez. Lo ha fatto tante volte in passato: per esempio, nel 2013, proprio per Marquez è stata cambiata la regola che impediva a un debuttante in MotoGP di entrare direttamente in un team ufficiale; oppure nel 2015 è stata concessa la deroga al vincitore del CEV (Fabio Quartararo) di correre nel mondiale anche se non aveva ancora compiuto i 16 anni. E di esempi ce ne sono altri. Insomma, Dorna è la prima a fare la regola e a modificarla in caso di necessità.

HRC deve poter schierare tre moto

Credo che adesso Dorna abbia il dovere e la necessità di tutelare Marquez e la Honda, due patrimoni del campionato: pilota e moto sono fondamentali per la MotoGP. La mia opinione è che Dorna dovrebbe modificare la regola che vieta a una squadra di schierare più di due moto: bisogna permettere alla HRC di correre, eventualmente, con tre piloti nel 2021. Mi spiego meglio. Sempre ammesso che il campionato inizi effettivamente il 28 marzo e sempre ammesso che Marquez abbia bisogno di 4/6 mesi per recuperare, Marc perderebbe almeno 5/6 GP. Come dire, avrebbe perso la possibilità di lottare per il titolo. Ma l’ultimo sbaglio che bisogna commettere, considerando quanto accaduto nel 2020, è affrettare il recupero del campione spagnolo: non deve avere nessuna fretta di tornare in pista.

Contemporaneamente, però, non è possibile pensare che la Honda perda un’altra stagione per aspettare il suo pilota di riferimento: è vero che nel 2021 la squadra sarà complessivamente più forte, perché è arrivato Pol Espargaro, mentre Alex Marquez e Takaaki Nakagami saranno probabilmente più competitivi. Stefan Bradl, il collaudatore, ha fatto vedere qualche progresso nell’ultima gara di Portimao, ma si può dire che non sia adatto a fare il pilota a tempo pieno in quella squadra lì. Ecco quindi che se Dorna cambiasse il regolamento, la HRC avrebbe la possibilità di trovare un sostituto a “tempo pieno”, non solo per le 4-5-6 gare - o quelle che saranno - necessarie per il ritorno in pista di Marquez, ma per tutto il campionato. Poi, quando Marc sarà pronto, ecco la terza RC213V per lui: questo permetterebbe alla Honda di cercare un pilota di livello e non una soluzione a tempo, quindi poco interessante da accettare. Non solo: quando l’otto volte campione del mondo potrà finalmente tornare in moto, Dorna dovrebbe concedere alla HRC la possibilità di organizzare un extra test di due, tre giorni (o quelli che servono) per Marquez. In questo modo, Honda avrebbe la possibilità di schierare per tutto il campionato un sostituto valido, mentre MM93 avrebbe la possibilità di tornare in moto nel momento giusto, senza alcuna pressione esterna. E’ chiaro che si creerebbe un precedente, ma coinvolgendo tutte le Case costruttrici (la MSMA) sarebbe un precedente facile da gestire. Marc Marquez è un patrimonio di questo campionato, deve essere tutelato in tutti i modi dall’organizzatore.

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