MotoGP. Per Suzuki 300 podi nella Top Class

Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Domenica, con Mir e Rins, il trecentesimo posto sul podio nella top class. Una storia iniziata nel 1971 con le 500 artigianali e il motore bicilindrico a due tempi della Titan. Findlay primo vincitore di un GP, Schwantz la bandiera
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
30 settembre 2020

Domenica scorsa a Barcellona, con due piloti in blu sul podio della MotoGP, la Suzuki ha festeggiato una serie di traguardi e lo ha fatto proprio nell’anno del centenario dalla sua fondazione nel 1920.

Come Zam ha già evidenziato, quella del GP di Catalunya è stata la prima volta sul podio per una coppia di piloti Suzuki dell’era Brivio, quindi dal rientro del 2014. E l’ultima volta che due piloti Suzuki sono saliti sul podio insieme risaliva a tredici anni fa addirittura, al 2007, quando John Hopkins e Chris Vermeulen montarono sul secondo e terzo gradino a Misano: GP di San Marino con Casey Stoner dominatore in sella alla Ducati.

Gli amanti delle statistiche apprezzeranno un altro dato: domenica scorsa Joan Mir, in gran forma e alla caccia della prima vittoria, ha centrato il terzo podio consecutivo, che è un record per la Suzuki in MotoGP. L’ultimo pilota Suzuki capace di fare altrettanto fu Kenny Roberts junior nell’anno del suo titolo mondiale della 500, il 2000.

La prima vittoria nel 1971 con Findlay

E poi c’è un traguardo che forse è ancora più importante e “rotondo”: con Mir e Rins sul podio del Montmeló, domenica scorsa la Suzuki ha raggiunto la ragguardevole cifra di 300 podi nella top class, in cinquant’anni di partecipazione più o meno continua.

Il primo pilota a salire sul podio con una moto di Hamamatsu fu il neozelandese Keith Turner, nel GP d’Austria 1971 al Salzbürgring e naturalmente in 500. Quell’anno Agostini con la MV dominò le prime otto gare, poi non si presentò all’Ulster, si ritirò a Imola nel Nazioni e disertò l’ultimo GP al Jarama.
I piloti Suzuki, dotati di belle special con telai artigianali e ben motorizzate con l’ottimo e versatile bicilindrico Titan a due tempi, potenziato con teste e parti speciali, ottennero grandi risultati.

Turner fu subito secondo in Austria, la domenica dopo l’olandese Rob Bron fu secondo ad Hockenheim, poi l’inglese Frank Perris terzo al TT, Bron ancora secondo ad Assen e Findlay terzo a Spa. Non ci fu un podio senza un pilota Suzuki, in quella stagione 1971, e alla fine arrivò anche la vittoria, la prima vittoria Suzuki in 500 e pure il primo successo di una moto a due tempi nella storia iridata della mezzo litro.

Jack Findlay (n.11) e la Jada al Senior TT del 1972
Jack Findlay (n.11) e la Jada al Senior TT del 1972

La giornata storica porta la data del 14 agosto 1971. L’indimenticato Jack Findlay, scomparso tredici anni fa e per qualche anno dirigente tecnico di Dorna, gareggiava con una bellissima special costruita a Milano insieme allo specialista dei freni Daniele Fontana.
Motore Titan con teste Daytona in un telaio in tubi di piccolo diametro. La JaDa (da Jack e Daniele, che erano grandi amici) era una vera opera d’arte e posso testimoniare che da guidare era uno spettacolo: quattro anni più tardi, nel ’75 la ereditai insieme ai fratelli Sacchi e la portai in gara, purtroppo con risultati ben più modesti tipo il dodicesimo posto nel GP d’Italia a Imola.

Stabilissima e maneggevole, aveva il solo difetto di essere "poco collaborativa" nelle partenze a spinta dell’epoca: scattare ultimo era per me quasi la regola.

Findlay e la JaDa
Findlay e la JaDa

Da Schwantz a Graziano Rossi

Sono stati esattamente cinquantaquattro i piloti che hanno portato una Suzuki sul podio della massima cilindrata dal ’71 ad oggi. Il bottino più grosso, manco a dirlo, è quello raccolto da Kevin Schwantz: l’uomo simbolo, la vera bandiera della Suzuki ha collezionato 51 podi, ed è seguito a distanza dall’altro mito Barry Sheene, con 31, e da Randy Mamola con 21 podi.

Ma naturalmente non si devono dimenticare i 17 podi del nostro Marco Lucchinelli, nelle cinque stagioni dal ’76 (subito tre podi) fino all’81 del suo titolo mondiale con il team di Roberto Gallina.
E va ricordato l’attuale dirigente di Dorna Franco Uncini, con i suoi dieci podi tra i quali spiccano le cinque vittorie e i due terzi posti nella stagione 1982 del titolo, sempre con Gallina.

Ma nel gruppo c’è anche Virginio Ferrari, vice campione del mondo 1979 e dieci volte sul podio, e figura pure Graziano Rossi: il babbo di Valentino ha portato due volte la Suzuki 500 sul podio, con il secondo posto ad Assen e il terzo a Misano nell’80.

Joan Mir
Joan Mir