MotoGP, Qatar 2016. Rossi: "Un buon modo di iniziare"

MotoGP, Qatar 2016. Rossi: "Un buon modo di iniziare"
Giovanni Zamagni
Valentino soddisfatto della prestazione e del comportamento generale della sua Yamaha. “Nonostante condizioni molto differenti rispetto ai test, mi sono trovato subito bene”. Su Lorenzo: “Si conferma il pilota da battere”. Sulla Honda: “Hanno avuto problemi, ma ci saranno anche loro”
17 marzo 2016

LOSAIL Secondo a 0”267 da Jorge Lorenzo: il 2016 di Valentino Rossi è iniziato nel migliore dei modi, soprattutto facendo un confronto con il passato, quando Valentino ci metteva un bel po’ a trovare l’assetto vincente. Ma i nove giorni di test invernali, evidentemente, sono stati veritieri: la Yamaha è una moto equilibrata.
 

«Sicuramente è stata una giornata positiva, è una buona maniera per iniziare il campionato: nonostante le condizioni fossero differenti rispetto ai test, mi sono trovato subito bene con la moto. Nel corso del turno siamo migliorati: bisognerà essere pronti ad adattarsi ai cambiamenti, non farsi trovare impreparati nella messa a punto della moto. Altro aspetto importante sarà la scelta delle gomme, perché sembra che si possa correre anche con la morbida: con le Michelin non abbiamo esperienza e abbiamo dubbi sia all’anteriore, di cui ho provato due pneumatici su tre, sia sul posteriore. Domani si capirà un po’ di più, anche considerando che avremo due turni, con le FP3 che diventeranno un pre qualifica significativo, dove bisognerà fare un buon tempo».


Cosa cambia principalmente tra Michelin e Bridgestone?

«Con le Bridgestone era il pilota che doveva adattarsi alle gomme, perché funzionavano solo in una maniera, anche se avevano un altissimo livello di grip. Con la Michelin, invece, sembra che te la puoi giocare di più: richiedono un’entrata di curva differente, un altro stile, più personale di ciascun pilota. Questo è bello: la moto è divertente da guidare».


Un Lorenzo già così competitivo e a posto anche nel ritmo, è un problema o è più positivo il fatto che tu sia già veloce, mentre nel 2015, qui, avevi fatto una gran fatica fino al warm up?

«Lorenzo ha confermato che è il pilota da battere: dopo aver fatto il miglior tempo nei test è primo anche oggi, costante sul passo. Per quel che mi riguarda, se vorrò battagliare con lui, sarà importante partire davanti: se scattassi ottavo come nel 2015 diventerebbe difficile. Nessuno, però, può sapere cosa avverrà nelle qualifiche: bisogna essere pronti, ma come passo oggi non mi è sembrato così lontano».


Cosa può cambiare nelle FP2 e nelle FP3?

«Considerando le grandi novità di gomme ed elettronica può cambiare tanto: le Honda hanno avuto un po’ di problemi, ma domani saranno veloci. E’ solo il primo turno e in una situazione come questa, i cambiamenti possono essere repentini».


Al momento sembra una sfida Yamaha-Ducati: si può immaginare una gara come quella del 2015?

«Magari! Mi piacerebbe molto un GP come quello dell’anno scorso… (Rossi vinse davanti a Dovizioso e Iannone, NDA). Ma è troppo presto: nei test Marquez sembrava in difficoltà, ma alla fine era andato forte anche lui, è uno che in gara c’è sempre. Ce ne sono 6-7 che sono veloci, compresi Iannone e Vinales: insomma, bisogna aspettare».


Hai fatto il tuo tempo dietro alla Suzuki di Vinales: cosa puoi dire?

«Intanto che Vinales guida veramente bene: è molto bravo, diventerà un pilota molto forte. L’altro giorno ho letto la sua data di nascita (12 gennaio 1995, NDA) e pensavo di essermi sbagliato: lui è nato che io già facevo il mondiale, più o meno (Rossi ha debuttato nel 1996, NDA). Pensavo fosse 1985, poi ho guardato bene e ho visto che era 1995… La Suzuki è migliorata molto: hanno il cambio seamless, nel dritto va abbastanza forte, si guida bene. Credo che in gara possa stare con noi: Vinales è uno di quei piloti che ha qualcosa in più, ha talento, può essere protagonista nei prossimi anni».