MotoGP. Rossi: “Asciutto o bagnato sì, flag to flag no”

MotoGP. Rossi: “Asciutto o bagnato sì, flag to flag no”
Giovanni Zamagni
Valentino si sente pronto per ogni condizione della pista, tranne che per quelle miste. “Sarebbe una lotteria, e un gran peccato per lo spettacolo: con le slick, io, Márquez, Lorenzo e Viñales abbiamo lo stesso passo”. Rimane il problema dell’asfalto. “Non si asciuga mai completamente”
29 ottobre 2016

SEPANG – Riassunto della giornata di Valentino Rossi. FP3 (asciutto): quarto tempo assoluto, buon passo. FP4 (bagnato): ottavo tempo, in difficoltà. Q2 (bagnato): secondo tempo, competitivo.

«Nelle FP4, effettivamente, ero in difficoltà. Avevo due moto assettate diversamente: con la prima sono andato male, con la seconda anche peggio… Per le Q2 abbiamo fatto una modifica e subito mi sono trovato a mio agio. All’inizio ho cercato di prendere fiducia con le gomme, poi nel finale ho spinto un po’ di più ed è venuto fuori un buon tempo. Dopo le qualifiche, posso dire di essere a posto in ogni condizione, sull’asciutto come sul bagnato: speriamo che sia una gara omogenea, con una situazione stabile, perché in caso di “flag to flag” tutto può accadere. Sull’asciutto, siamo in quattro ad avere un passo simile: io, Márquez, Lorenzo e Viñales, ma non ci si può dimenticare Dovizioso, che può sfruttare la pole position».


L’asfalto com’è?

«Sicuramente è stato fatto un buon lavoro per eliminare le buche e aumentare il grip, ma è chiaro che c’è qualcosa di sbagliato, perché non si asciuga mai completamente: quindi, anche in caso di asciutto, bisognerà stare molto attenti, perché rimangono delle chiazze in traiettoria».


La 15, l’ultima curva, quanto è cambiata e cosa può accadere lì in caso di arrivo in volata?

«E’ stata modificata per motivi di sicurezza, e l’obiettivo è stato centrato: si arriva alla prima curva, dove non c’è tantissimo spazio, più piano. Sull’asciutto non c’è una grande differenza rispetto al passato, mentre sull’acqua è diventata un pochino più complicata da interpretare, soprattutto in accelerazione. Credo che, per come è fatta adesso, sia un po’ più difficile tentare l’ultimo attacco in quel punto».


Qui hai già vinto tante volte, sei in MotoGP: ci puoi riuscire anche domani?

«E’ vero che su questo tracciato sono sempre andato forte, ma l’ultima mia vittoria risale ormai al 2010 (fu la 46esima con la Yamaha, nel giorno in cui Lorenzo conquistava il suo primo titolo in MotoGP, NDA). Negli ultimi anni, Márquez, Lorenzo e tanti altri piloti sono andati forte: diciamo che me la posso giocare. Ma la gara è sempre diversa e qui lo è ancora di più, per le condizioni estreme: è faticoso per tutto, moto, gomme, pilota. Speriamo solo che non sia una gara “flag to flag”».


Lo sperano tutti.

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