MotoGP. Rossi: “La Yamaha non è migliorata”

MotoGP. Rossi: “La Yamaha non è migliorata”
Giovanni Zamagni
Valentino sottolinea come non ci sia stata nessuna evoluzione durante la stagione, con l’aggiunta dei motori rotti al Mugello e conseguente calo di potenza. Sulla caduta di Motegi: “Ancora non ho capito perché sono caduto, non so se sia meglio o peggio”
20 ottobre 2016

PHILLIP ISLAND – Non è un Valentino Rossi esattamente in grande forma: la caduta di Motegi ha lasciato il segno sul fisico (il mignolo sinistro ha una piccolissima frattura) e sul morale. Inevitabilmente, Valentino sembra sottotono: come sempre, la migliore cura è tornare in moto e domani sarà probabilmente più pimpante, anche se il meteo, purtroppo, prevede pioggia.

«E’ sempre bellissimo venire qui, specie con un sole come quello di oggi: è uno dei circuiti più belli della stagione, sicuramente il più particolare. C’è un po’ di vento, ma è davvero fantastico: purtroppo le previsioni per domani sono pessime e qui la temperatura fa una grande differenza, soprattutto, naturalmente, per le gomme, che qui vengono particolarmente stressate a sinistra e poco a destra. Per questo c’è una grande differenza tra le due mescole (era così anche con la Bridgestone, NDA): se la temperatura è come oggi non ci sono problemi, ma se dovesse effettivamente fare freddo, allora diventerebbe pericoloso. L’aspetto positivo è che qui abbiamo già provato con la Michelin in inverno (ma le gomme portate per il GP sono differenti, NDA): è la prima volta, dopo il Qatar, che corriamo su una pista dove abbiamo già testato gli pneumatici 2016. L’anno scorso avevo avuto tanti problemi in prova, ma poi ero stato competitivo in gara, con tanti sorpassi».


C’è ancora rammarico per la caduta di Motegi?

«Sì, c’è l’amarezza per aver perso un’occasione, dopo la pole e il passo che avevo dimostrato di avere. Purtroppo non ho capito bene perché sono caduto: non so se sia peggio o sia meglio».


In che senso?

«E’ meglio per me, perché se avessi fatto un errore grande sarei stato ancora più arrabbiato, ma dai dati non si vede niente di diverso rispetto ai giri precedenti. Dalla TV sembra che fossi un po’ largo, ma la differenza è minima, la stessa che c’è praticamente sempre un giro con l’altro. Quando un pilota cade è perché fa un errore, ma io non ho capito quale».


Qual è lo stato d’animo?

«C’è una grande motivazione di conquistare punti e possibilmente il podio nelle tre gare, su tre piste molto diverse e ciascuna con la sua problematica: qui c’è l’incognita del meteo, in Malesia ci sarà l’asfalto nuovo, Valencia è un circuito che non mi esalta più di tanto».


La Yamaha non vince da nove gare: è preoccupante? E la doppia rottura del Mugello (nel warm up era andato in fumo anche il quattro cilindri di Lorenzo) quanto ha influito? E' vero che sono stati un po’ ridotti i giri del motore per evitare che accadesse di nuovo?

«Non posso entrare nel dettaglio, ma qualcosa è successo. Ma non è solo quello».


E cosa allora?

«Nel 2014 e nel 2015, dopo 6-7 gare la Yamaha aveva portato un telaio nuovo, facendo migliorare la M1. Quest’anno non è accaduto: noi siamo rimasti fermi, gli altri sono migliorati».


Come sarà la M1 2017?

«So che hanno lavorato su motore e telaio, ma non so niente di più: sono curioso anch’io di vederla, probabilmente nei test di Valencia».