Rossi: "Ad Indianapolis farò più fatica che a Brno"

Rossi: "Ad Indianapolis farò più fatica che a Brno"
Giovanni Zamagni
L’obiettivo è chiaro: ripetere quanto meno la prestazione del GP della Rep. Ceca, anche se Valentino mantiene un profilo basso: "Farò più fatica che a Brno” | G. Zamagni, Indianapolis
26 agosto 2011

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L’obiettivo è chiaro: ripetere quanto meno la prestazione del GP della Rep. Ceca, anche se Valentino Rossi mantiene un profilo basso. “Qui farò più fatica che a Brno, perché questa è una pista che non piace” afferma. Poi inizia la sua analisi.
“La configurazione della moto sarà identica a quella utilizzata in gara a Brno, dove, nei test di lunedì, abbiamo fatto soprattutto prove estreme di misure e bilanciamenti dei pesi, cercando di “allungare” una coperta al momento un po’ corta: se la fai curvare meglio, perdi grip al posteriore. E viceversa. Qui sarebbe bello stare abbastanza vicini a quelli davanti, anche se è una pista difficile e che non piace troppo. E, soprattutto, c’erano tante buche: adesso che è stata riassaltata forse la situazione migliora. Sarà una gara dura: nel 2010, a causa del caldo, era stato l’appuntamento fisicamente più impegnativo della stagione”.

Come giudichi il test delle 1000 Honda e Yamaha a Brno?
“Sinceramente non sono state più preoccupanti del previsto: hanno migliorato di circa mezzo secondo rispetto alle 800, in linea con quella che avevamo visto noi al Mugello. La sorpresa piuttosto è stata la Yamaha: hanno lavorato bene”.

A caldo avevi giudicato la gara della Rep.Ceca in termini positivi: a distanza rimane della stessa opinione?
“A rivederla, la prestazione di Brno è stata molto simile a quella di Barcellona, anche se lì ero arrivato più vicino a Stoner. Speriamo di riuscirci anche qui, ma io a Brno vado più forte che a Indianapolis: per riuscirci bisognerà impegnarsi di più”.

Parliamo del Giappone: come mai è così difficile trovare un accordo? Tu hai preso la tua decisione?
“La realtà è che nessuno ci vuole andare, ma vengono dette un po’ di bugie. Non ci riusciamo ad accordare perché ci sono tante pressioni, bisognerebbe essere più uniti. Ma ci sono anche stati una serie di fattori: all’inizio pensavamo che prevalesse il buon senso (quindi che fosse annullato il GP, nda), poi sono intervenuti altri fattori. La mia opinione non è cambiata, ma prima di prendere una posizione ufficiale, voglio essere sicuro di non dover cambiare idea”.