Rossi: "La caduta non ci voleva"

Rossi: "La caduta non ci voleva"
Giovanni Zamagni
Mai così male: una frase che ormai, purtroppo, si ripete spesso per commentare le prove di Valentino Rossi, che ha chiuso 14esimo | G. Zamagni, Indianapolis
27 agosto 2011

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INDIANAPOLIS – Mai così male: una frase che ormai, purtroppo, si ripete spesso per commentare le prove di Valentino Rossi. Questa volta Valentino ha chiuso 14esimo, staccato di 2”125 dalla pole e di otto decimi dal compagno di squadra Nicky Hayden, primo pilota Ducati sulla griglia di partenza. Ma meglio di Rossi hanno fatto anche Hector Barbera (decimo) e Randy De Puniet (12esimo), mentre le GP11 di Karel Abraham (16esimo) e Loris Capirossi (17esimo) chiudono lo schieramento. Come dire che è stata una giornata tutt’altro che esaltante per la rossa di Borgo Panigale.

“Sicuramente la caduta non ci voleva – commenta Rossi -: siamo partiti con un assetto leggermente diverso rispetto alle libere, ma quando sono arrivato alla curva 2, appena ho toccato il gas mi si è chiusa davanti. Abbiamo perso tempo e da lì in poi il turno è stato tutto in salita. Peccato, eravamo convinti di poter ripetere le prestazioni di Brno, anche perché nelle libere mi ero trovato bene: ero ottavo a 1”160, primo delle Ducati. Ma nel pomeriggio, a causa dell’innalzamento della temperatura, ho avuto così tanti problemi che dovevo stare attento a non cadere un’altra volta: ecco perché sono così indietro. Quando fa fresco, come nelle libere, andiamo meglio, ma con i 50 °C sull’asfalto del pomeriggio fatichiamo: bisognerebbe correre alle 9.30… Naturalmente la scivolata ha inciso, perché ho rovinato la moto e due gomme nuove, tanto che ho dovuto girare con una dura posteriore: praticamente un suicidio su questa pista. Purtroppo, ogni volta che risaliamo un po’ la china, poi dobbiamo ricominciare da capo. Sono deluso perché stamattina eravamo andati forte e riuscivo anche a guidare piuttosto bene. Hayden mi ha dato otto decimi, ma anche lui ha faticato parecchio e soltanto nel finale ha fatto due giri a vita persa”.