Rossi partirà dai box ad Aragòn

Rossi partirà dai box ad Aragòn
Giovanni Zamagni
Domani verrà punzonato il settimo motore – contro i sei previsti dal regolamento – e così Valentino sarà costretto a partire dalla corsia box, 10 secondi dopo lo spegnersi del semaforo | G. Zamagni, Aragòn
16 settembre 2011

Punti chiave

 

ALCANIZ – Della serie: al peggio non c’è mai fine. Come se non bastasse il 13esimo tempo in qualifica a 1”509 dalla pole, per Valentino Rossi e la Ducati un’altra mazzata: domani verrà punzonato il settimo motore – contro i sei previsti dal regolamento – e così Valentino sarà costretto a partire dalla corsia box, 10 secondi dopo lo spegnersi del semaforo. Come dire che Rossi in gara sarà poco più che una comparsa.

 

TEST NON GARA

Quello che si era già capito nei GP precedenti, è ormai confermato anche dai fatti: questa stagione è andata, in Ducati si pensa esclusivamente alla prossima. Da qui a fine campionato, quindi, è facile ipotizzare che i week end di gara verranno sfruttati come giornate di test supplementari, per evitare che anche il 2012 sia un fallimento come, di fatto, lo è il 2011. Ecco quindi la decisione: si va avanti con il telaio in alluminio, che però richiede un motore modificato negli attacchi. Fino a oggi, Rossi ha utilizzato il sesto motore, quello di Misano, già cambiato in precedenza. Ma i precedenti quattro cilindri non possono essere utilizzati nella nuova struttura e così domani nel warm up verrà punzonato il settimo motore: automaticamente, scatta la penalizzazione, anche se non verrà utilizzato. E’ la prima volta che accade da quando è stata introdotta, nel 2010, la regola del contingentamento dei propulsori.

“Nel pomeriggio è andata piuttosto male – è l’analisi del campione di Tavullia -: sinceramente pensavamo di fare meglio e, per questo, siamo piuttosto delusi. Nei primi giri, con la gomma dura, non ero messo così male: il mio passo non è niente di eccezionale, ma non è nemmeno troppo lontano da quello dei piloti di centro gruppo: in tanti siamo sul passo di 1’50”5-1’50”6. Poi, però, la scivolata ci ha scombinato i piani: non mi merito di essere 13esimo, il nostro potenziale è più alto, anche perché con l’ultima gomma morbida ho fatto un dritto e non mi sono migliorato. Abbiamo così deciso di utilizzare domani due moto con il telaio in alluminio e per fare questo bisogna punzonare il settimo motore: questo significa che dovremo partire dai box. E’ una scelta dolorosa, ma giusta pensando al 2012, perché è importante avere due moto uguali. Abbiamo intrapreso questa strada e dobbiamo verificare bene che sia quella giusta, come io credo”.

Insomma, fino a Valencia Valentino Rossi farà più il collaudatore che il pilota: una scelta obbligata anche dall’assurdo regolamento, ma comunque deprimente.


CONFRONTO 2010/2011

A rendere ancora più avvilente la situazione, c’è il confronto dei tempi tra 2010 e 2011. Nella passata stagione, Casey Stoner, con la GP10, aveva conquistato la pole in 1’48”942, ovvero un secondo più veloce dell’1’49”960 di Rossi con la GP11.2 (chiamiamo così la versione in alluminio). Vediamo Nicky Hayden: nel 2010 aveva conquistato il quarto posto in 1’49”506 (con la GP10), oggi, con la GP11.1, ha ottenuto il settimo tempo in 1’49”752, ovvero due decimi più lento della passata stagione. Considerando che le gomme sono esattamente le stesse del 2010, viene naturale considerare che la GP11.1 sia inferiore alla GP10. E’ chiaro che si tratta di una forzatura, perché ogni sessione fa storia a sé ed è difficile fare paragoni con il passato, ma è altrettanto evidente che la situazione in Ducati è piuttosto critica.


ANCHE LORENZO PIU’ LENTO

Ma non è solo la Ducati a essere andata più lenta: Jorge Lorenzo, nel 2010 in qualifica era secondo in 1’49”251, oggi è quarto in 1’49”270, mentre i piloti Honda hanno fatto un passo in avanti: Pedrosa si è migliorato di sei decimi (1’48”747 contro 1’49”343), Dovizioso di sei decimi (1’49”372 contro 1’50”046), Simoncelli di mezzo secondo (1’49”528 contro 1’50”088). Insomma, sembra un’altra conferma che la RC212V quest’anno ha fatto un bel passo in avanti.


DOVI-SIC CONTRO STONER-PEDROSA

Quasi un secondo di differenza tra i due piloti italiani e Casey Stoner, sette decimi con Dani Pedrosa a parità di moto. Anche qui il dubbio sorge naturale: le RC212V dei quattro piloti sono veramente identiche? I due italiani, sportivamente, non hanno dubbi.
Dovizioso: “Da quello che so io, non ci sono differenze di moto: posso dire che nel 2011 questo problema non esiste”.
Simoncelli: “Le moto sulla carta sono uguali: voglio credere che sia così anche nella pratica”.

 

 

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