Rossi: "Più di così non potevo fare"

Rossi: "Più di così non potevo fare"
Giovanni Zamagni
Undicesimo in qualifica a 1”538 da Casey Stoner, settimo in gara a 23”703 da Jorge Lorenzo: divisi per i 28 giri della gara, significa meno di un secondo al giro. Il passo in avanti è stato evidente | G. Zamagni, Misano
4 settembre 2011

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MISANO ADRIATICO – Undicesimo in qualifica a 1”538 da Casey Stoner, settimo in gara a 23”703 da Jorge Lorenzo: divisi per i 28 giri della gara, significa meno di un secondo al giro. Il passo in avanti è stato evidente e per 18 giri Valentino Rossi ha addirittura fatto sognare i tifosi di poter conquistare il quarto posto. Poi, però, Rossi ha dovuto rallentare, ma ha comunque chiuso a sei secondi da Marco Simoncelli: insomma, considerate le premesse, può essere considerata una prestazione positiva.

“Sì – conferma il pilota della Ducati – sono piuttosto contento: è una gara da mettere tra le migliori del 2011 e del tutto inaspettata, dopo le difficoltà delle prove. Questa mattina, nel warm up, abbiamo fatto una modifica alla posizione, spostando in avanti la ruota anteriore: ho capito subito che avrebbe funzionato meglio. Poi ho dovuto anche provare un altro cambiamento, ma pur facendo solo 4 giri nel warm up con quella moto, mi ero reso conto che avremmo potuto andare meglio. Ho fatto una bella partenza e, soprattutto, un gran primo giro, nel quale sono riuscito a superare parecchi piloti, tra i quali Spies, e ad attaccarmi a Dovizioso. E’ stato bello e per 18 giri ho tenuto botta; poi la Desmosedici ha cominciato a scivolare molto e facevo troppa fatica: negli ultimi giri, come era già successo a Brno ho solo potuto difendermi. Ma non sono arrivato lontano né dal primo né dal quarto, riuscendo a battere di sette secondi Bautista, che negli ultimi GP mi era sempre arrivato davanti. Se avessi fatto questa modifica ieri, avrei potuto partire un po’ più avanti. In ogni caso, il mio giro veloce in gara è stato di 0”727 più lento di quello di Lorenzo, e di un solo decimo di quello di Simoncelli: diciamo che più di così non potevo fare, considerando anche che il mio tempo complessivo è stato di cinque secondi più basso di quello di Casey Stoner nel 2010”.


Come giudichi il sorpasso che ti ha fatto Simoncelli al quinto giro?
“Marco non pensa mai che ti può superare alla curva successiva rischiando meno: lui ti passa sempre nel punto dove se quello davanti non si rialza, si cade entrambi. Adesso sono solo nelle condizioni di “prenderle”, spero di poterle “dare” al più presto”.


Filippo Preziosi ha detto che qui avete utilizzato l’assetto base di Brno, facendo pochissime modifiche. In questi mesi, però, avete sempre fatto tantissimi interventi alla moto: troppi, forse?
“Quando prendi 1”5 al giro devi per forza fare qualcosa, ma ci siamo resi conto che questo qualcosa non c’è. Bisogna fare il tempo sfruttando al massimo il feeling con la moto: anche ad Aragon utilizzeremo l’assetto “base” di Brno. Il problema è stato cercare qualcosa che, in realtà, non c’è. Oggi riuscivo a guidare meglio rispetto alle qualifiche, mi fidavo di più dell’anteriore, ero piuttosto in forma: con una moto competitiva potevo stare davanti. E’ vero che a volte in prova fatico più degli altri piloti Ducati, ma ognuno ha la sua filosofia di lavoro: la mia è quella di prepararmi soprattutto per la gara, mentre quella di Barbera, per esempio, è attaccarsi a un altro pilota e fare il giro, quella di Hayden sfruttare al massimo lo gomma da tempo. Però, alla fine, l’unico pilota Ducati che, in qualche occasione, è stato vicino ai primi sono io”.


E’ ormai certo che la Ducati seguirà altre strade: è stata dura convincerli?
“C’erano due possibilità: o si continuava con una moto così o si provavano altre strade. Credo che la seconda scelta sia la più intelligente: ci proveremo”.