Rossi: "Si può fare una gara non male"

Rossi: "Si può fare una gara non male"
Giovanni Zamagni
L’analisi di Valentino Rossi è, come al solito, puntuale, chiara e anche… ironica. “Siamo andati un pochino meglio" commenta la sua giornata, chiusa con il nono tempo assoluto | G. Zamagni, Sepang
22 ottobre 2011

Punti chiave

"Abbiamo fatto delle modifiche e riesco a guidare con più efficacia rispetto a ieri. Andiamo abbastanza bene nel tratto veloce, poi, nell’ultimo settore, nel T4 (un rettilineo e mezzo e due curve, nda) perdiamo tantissimo, soprattutto rispetto alle Honda, che in quel tratto fanno paura. In ogni caso sono in terza fila, non lontanissimo, nonostante la solita caduta da Ducati: questa moto, quando si guida come si deve fare, fa degli scherzi. E’ questo il problema principale da risolvere per essere competitivi. Vediamo domani che temperatura ci sarà per scegliere con quale gomma correre. Sicuramente abbiamo fatto un passo in avanti rispetto al disastro del primo turno: ieri non ero più capace di andare, oggi sono nuovamente capace… Mi fanno ridere queste cose! Ci sono ancora tanti aspetti da mettere a posto, ma si può fare una gara non male. Nel giro buono ho messo la ruota posteriore sull’erba e questo mi ha fatto perdere un paio di decimi: forse avrei potuto conquistare la seconda fila. Nel T4 facciamo molta fatica anche perché, con la moto piegata, ho sempre paura a toccare il gas, perché si chiude davanti: devi essere molto dolce e perdi tempo. Vediamo domani: se stanotte non mi rincoglionisco, si può fare discretamente…”.

Ma perché la Ducati soffre così tanto in velocità massima, perdendo 7-8 km/h rispetto alle moto più rapide?
“Nel confronto con Stoner nel 2010, la mia velocità è inferiore perché lui è più piccolo e più leggero, e questo gli dava un vantaggio in accelerazione. Poi la Ducati non ha più il motore di qualche anno fa e la Honda ha fatto dei grandi passi in avanti nella gestione elettronica: questo permette ai piloti di aprire in ogni curva il gas qualche frazione di secondo prima, con una grande differenza alla fine del giro”.

A completare l’analisi di Rossi, qualche confronto con il 2010 dei piloti che non hanno cambiato moto:
- Andrea Dovizioso si è migliorato di un paio di decimi: 2’01”829 nel 2010, 2’01”666 nel 2011;
- Marco Simoncelli di mezzo secondo (nel 2010, però, non aveva la RC212V ufficiale): 2’02”690 nel 2010, 2’02”105 nel 2011;
- Alvaro Bautista di pochi centesimi: 2’02”394 nel 2010, 2’02”332 nel 2011;
- Nicky Hayden si è peggiorato di mezzo secondo: 2’01”637 nel 2010, 2’02”172 nel 2011;
- Hector Barbera (però non al meglio delle condizioni fisiche) si è peggiorato di sette decimi: 2’02”928 nel 2010, 2’03”619 nel 2011.