Test MotoGP a Sepang, l’analisi di moto e piloti

Giovanni Zamagni
In attesa di DopoGP, come sempre online domani, ecco un piccolo riassunto, Casa per Casa, di quanto successo a Sepang
10 febbraio 2020

YAMAHA: QUASI TUTTI SODDISFATTI
La Yamaha si è presentata a Sepang con: tre moto per Valentino Rossi e Maverick Vinales (2 2020, 1 2019); 2 per Fabio Quartararò (1 2020, 1 2019); 1 per Franco Morbidelli (2020 SpecA, in pratica senza le ultime evoluzioni di motore). Inoltre, erano presenti tre collaudatori: i due piloti giapponesi e Jorge Lorenzo. Un impegno, quindi, superiore a qualsiasi altra Casa. La 2020 si è confermata più competitiva della 2019: il motore spinge di più, anche se i piloti dicono che ancora non basta (ma la differenza nella velocità massima adesso è contenuta), mentre il telaio sembra far lavorare meglio le gomme sulla distanza. Rimane un dubbio: qui, nel 2019, Viñales aveva vinto per distacco. Bisogna quindi confermarsi su altri tracciati.

SUZUKI: OTTIMA MOTO
La Suzuki era presente a Sepang con i due piloti ufficiali e con il collaudatore Sylvain Guintoli. I piloti hanno provato due telai e due carenature differenti, evoluzioni di elettronica e il motore 2020, con ottimi riscontri: in Qatar verranno fatte altre comparative, ma per quanto riguarda il motore e il telaio la scelta è praticamente stata fatta (la versione 2020), mentre la carenatura è da verificare. Alex Rins è andato molto forte, stimolato anche dalle prestazioni di Joan Mir. La moto è molto competitiva, adesso sono i piloti che devono fare la differenza. Nessun problema, anzi, con le gomme Michelin 2020.

DUCATI: PROBLEMI DI GOMME
La DesmosediciGP 2020 rappresenta, a detta di tutti i piloti, un passo in avanti rispetto alla 2019. Non grande, ma nel complesso la moto va un po’ meglio. C’è però un marcato problema di adattamento alle gomme Michelin 2020, che, va detto, a Dovizioso non sono mai piaciute fin dalla prima volta che sono state fatte provare ai piloti, nel 2019: la posteriore spinge troppo sull’anteriore, con grandi scompensi nella messa a punto. Alla fine, Andrea sulla distanza non è andato così male, ma la situazione non è semplice. Riassumendo, si può dire che queste gomme esaltino… il punto debole della Ducati: la velocità di percorrenza in curva.

KTM: LA MIGLIORE DI SEMPRE
Anche la KTM si è presentata in forze e con tantissimo materiale da provare. Dani Pedrosa ha girato con grande velocità, Pol Espargaró è stato anche costante. “Il motore adesso è a livello di Honda e Ducati. Complessivamente, non siamo mai stati così competitivi” ha detto Espargaró. Le gare sono un’altra cosa, ma il passo in avanti c’è stato sicuramente. Nessun problema con le gomme.

HONDA: APPARENTEMENTE IN DIFFICOLTA’
Nei test di fine novembre sembrava la Casa più avanti di tutte, ma a Sepang sono emersi problemi preoccupanti. Cal Crutchlow ha detto che il motore è un pochino meglio, la ciclistica è addirittura peggiorata e la RC213V rimane difficilissima da guidare. Inoltre, Marc Márquez, l’unico che guida veramente forte questa moto, è in condizioni fisiche molto critiche. Un inizio difficile. Anche per la Honda, qualche problema con le gomme 2020.

APRILIA: OTTIMA PARTENZA
La RS-GP 2020 promette molto bene: tutta un’altra moto rispetto alla precedente. Secondo Aleix Espargaró "manca un po’ di accelerazione in uscita di curva con le marce basse”, ma lo spagnolo era così soddisfatto del lavoro fatto a Noale, che dopo averla provata per la prima volta durante i giorni di “shakedown”, ha voluto essere inserito nella “chat” del team per ringraziare personalmente tutti i tecnici. E domenica, alla fine dei tre giorni, si è lasciato andare: “Se la gara fosse domani, finiremmo nei cinque e potremmo lottare per il podio”. Unico aspetto negativo, l’affidabilità. Ma è normale che sia così con un progetto che ha girato in pista solo sei giorni. Ok l’adattamento alle gomme.