Sharing mobility: la grande crescita delle due ruote condivise

Sharing mobility: la grande crescita delle due ruote condivise
Marco Berti Quattrini
Nell'ultimo anno si è registrato un forte aumento di offerta e di utilizzo del cosiddetto sharing leggero: monopattini, bici, ebike e scooter
22 settembre 2020

Quello dello sharing era un trend in forte crescita già da un paio d'anni, ma da dopo il lockdown si può dire che ci sia stato un vero e proprio boom. I motivi sono due: il desiderio di evitare i mezzi pubblici e una maggiore apertura da parte di molte amministrazioni che hanno dovuto riconoscerne i benefici sulla mobilità e di conseguenza hanno permesso l'ingresso di diversi player. Lo evidenzia l'Osservatorio sulla sharing mobility "Muoversi in leggerezza" che registra un trend in crescita a due cifre. Una tendenza evidenziata in tutte le categorie di sharing "leggero" scooter, bici e monopattini.

L'aspetto più interessante e relativamente recente che emerge è però quello dell'integrazione. Integrazione sia tra i diversi veicoli in sharing, ma anche con i mezzi pubblici e il car sharing.  Diversi mezzi vengono scelti ed utilizzati in base alle necessità di mobilità. Il beneficio finale che si raggiunge è un minor utilizzo dell'auto privata che si traduce in meno inquinamento e meno traffico.

Il segreto della leggerezza

Il successo dello sharing leggero sta nella parola "leggero". Se noleggiare un'auto ci sembra complicato e si porta appresso gli stessi problemi dell mezzo personale (traffico, parcheggi, etc...) prendere in sharing un monopattino, una bici o uno scooter risolve le complicazioni che questi mezzi hanno in ambito privato. Sono sempre a nostra disposizione, sono sempre in buone condizioni, non dobbiamo preoccuparci di manutenzione, assicurazione e soprattutto che ci venga rubato. Chi usa lo sharing preferisce la leggerezza e - come dicevamo - l'intermodalità. Non è un caso che dal 2015 a oggi, il peso medio dei veicoli in flotta sia sceso dai 347 chilogrammi a 121.

Il vantaggio della leggerezza però non è solo per gli utenti, ma anche per l'ambiente, perché la quasi totalità dei due ruote in sharing sono elettrici e inoltre minor peso si traduce anche in minor consumo energetico.

Sharing in numeri


Lo scooter sharing ad oggi è presente in quattro città italiane (Roma, Milano, Torino e Genova), con un totale di circa 5mila veicoli (di cui il 95% elettrici). I noleggi nel 2019 hanno superato i 3 milioni, il doppio dell'anno precedente

Il bikesharing è il servizio più diffuso in Italia mentre lo sharing di monopattini è quello in più rapida ascesa, soprattutto da dopo il lockdown. I servizi attivi nelle città italiane sono 39 in tutto (+6 rispetto al 2018) con circa 35mila veicoli totali in flotta di cui 5.413 bici elettriche (il 15%). un numero che si è triplicato negli ultimi anni. Di pari passo all'aumento dell'offerta è cresciuta anche la domanda con un +60% di iscrizioni.

Per quanto riguarda i monopattini elettrici il vero e proprio boom si è registrato nel 2020. Si è passati a da 5.000 veicoli di gennaio ai quasi 27.000 i oggi. Sette operatori offrono i loro servizi in 17 città diverse con una maggiore concentrazione a Roma e al nord, in particolare Lombardia ed Emilia Romagna.

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