MXoN 21. Cairoli, Guadagnini, Lupino: Perfetta Tempesta Azzurra

MXoN 21. Cairoli, Guadagnini, Lupino: Perfetta Tempesta Azzurra
Piero Batini
  • di Piero Batini
L’Italia vince il Motocross delle Nazioni dopo vent’anni. Per Tony Cairoli è il tassello mancante del puzzle formidabile. Tony cade nella prima, Lupino nell’ultima. È thriller, poi esplosione di gioia sotto la pioggia di Mantova. Olanda 2a, Gran Bretagna 3°.
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
26 settembre 2021

Mantova, 26 Settembre 2021. La tempesta azzurra si abbatte sul Tazio Nuvolari. È una pista di sabbia dura, da tempi duri, per duri. È il capolavoro dell’esistenza di Giovanni Pavesi, che ha sostenuto la tesi filosofica della pista d’inverno, del circuito per tutto l’anno, di solito il primo ad aprire i cancelli della stagione. Più tempeste si sono abbattute su questa pista. Ricordo il diluvio di quel Gran Premio, per fortuna ero con la vecchia, immortale Land Cruiser. A bordo Pacini e Orlandani, diventammo rimorchiatori per metà dei “battelli” intrappolati nel fango del parcheggio. Ricordo altre tempeste, di altro tipo legate ai lati meno nobili della vita, degli affari e dei gran premi. Adesso ricorderemo a lungo il Tazio Nuvolari per l’Italian Storm di Cairoli, Guadagnini, Lupino, in ordine rigorosamente alfabetico come si conviene ad una Nazionale, il fortunale agonistico che si è abbattuto sui poveri olandesi, sui coraggiosi, come dicono, inglesi, sui derelitti francesi.

Tre heat di finale memorabili al teatro – che dico? – al tempio di Mantova, del Motocross che resta nella Storia. Non è stata una vittoria facile, non era probabile e per certi neanche possibile. Però era fortemente sperata, e non senza ragioni razionali. Insomma dipendeva in larga parte dal cuore, ma gli elementi detonatori c’erano, e ancor più i moventi, gli stimoli, i catalizzatori della formidabile reazione innescata e non più arrestabile fino al sensazionale risultato finale.

C’è stata sfortuna, fatica a risalire, paura che svanisse tutto di nuovo e all’improvviso, col tappo dello champagne già oltre il collo della bottiglia. Grandi rischi, tensione, sofferenza, ma anche coesione, spirito di gruppo e determinazione, la forza invincibile dell’amicizia per grandi obiettivi e soddisfazioni.

Il 2021 Monster Energy FIM Motocross of Nations fissa nella storia e sulle tavole dell’albo d’oro la terza vittoria italiana, dopo le già citate due delle edizioni 1999, Brasile, Bartolini, Chiodi, Federici, e Spagna, 2002, Bartolini, Chiodi, Puzar. Questa volta i più forti del Mondo sono Antonio Cairoli, Mattia Guadagnini e Alessandro Lupino. Cairoli ha portato al sacro graal degli azzurri il secondo posto della terza manche e… il 21°, poi scartato, della prima sfortunata. Guadagnini ha tenuto fede alle aspettative del più giovane che può, deve sorprendere, e ha contribuito con un quinto e un sesto posto. Alessandro Lupino ha portato alla missione azzurra due settimi, il secondo trasformato in un carico di thriller insostenibile, fino alla liberazione finale che ha messo un punto al week end indimenticabile.

Nessuno dei tre cavalieri d’Italia aveva mai vinto, e questo è il semplice riscontro di una verità sin troppo nota. Di questi solo il neanche ventenne e debuttante Guadagnini poteva guardare al futuro con una certa tranquillità e concentrarsi sulla comunque importante esperienza. Per Lupino era un’occasione e una responsabilità di carriera e di ruolo, e per Cairoli era solo… molto di più. Un motivo e un must, una necessità e… una ciliegina sulla torta. Quando a Roma Antonio ha salutato il mondo del Mondiale annunciando il ritiro dall’attività full time a fine stagione, abbiamo pensato un sacco di cose, come se il discorso non fosse tutto lì, come se non potesse finire in quel modo. Abbiamo pensato che Pierer gli regalasse il 51% delle quote del Gruppo, che Beirer gli consegnasse le chiavi del Motorsport, che De Carli gli intitolasse il Team. Non è successo niente di tutto questo, e allora ci siamo detti: a Mantova succederà qualcosa! A Cairoli manca solo questo Titolo per consegnare alla storia un curriculum vitae spaventoso. Tony è caduto in Sardegna ed è stato suspence, e Infront ha ritirato il #222 in onore alla carriera conclusa, ma non era finita. E infatti è successo, Cairoli ha trascinato la Squadra, e la Squadra ha trascinato l’Italia verso questa meravigliosa quadratura del cerchio. Cairoli che completa il palmares è un fatto emozionante, come ho già detto commovente. Dico sul serio!

Alla fine della prima manche vinta dal danese Olsen le cose si mettono subito... male. Piove. Cairoli è caduto “contattato” da Tonus e Guadagnini è quinto. Per il Team azzurro è il quarto posto dietro a Francia, Belgio e Gran Bretagna. Figuriamoci che l’Olanda senza Herlings è solo ottava. Piove sul bagnato. Alla fine della seconda serie di finale le cose prendono una forma più sensata, e favorevole. Vince Herlings ma l’Italia è prima grazie al sesto di Guadagnini e il settimo di Lupino. L’Olanda sale al quinto posto, il Belgio è secondo a un punto. Gran finale, heat 3. Piove a dirotto. Niente da fare contro Herlings che vince ancora, ma Cairoli è secondo, perfetto, e Lupino settimo. Fantastico, l’Italia ha vinto, gli olandesi sono risaliti ma restano definitivamente a debita distanza. Alt, non è finita. Lupino è spinto e cade, scivola e “taglia” una variante. Nolente, ma va giudizio ed è “condannato”, meno 10 posizioni. È quando i tempi dei conti sono infiniti e la matematica non è mai certa. Finalmente la nuova posizione assottiglia a un solo punto… il ritardo dell’Olanda. Anche la Coppa Chamberlain vola a Roma. L’Italia ha vinto il Motocross delle Nazioni 2021!

 

© Immagini KTM Media – Infront - COxP

MXoN. Motocross of Nations 21, Finale assoluta.

1. Team Italy (Cairoli, Guadagnini, Lupino) 37 punti

2. Team Netherlands (Coldenhoff, Van de Moosdijk, Herlings) 38

3. Team GBR (Watson, Mewse, Simpson) 39

4. Team Russia (Bobryshev, Brylyakov, Petrashin) 44

5. Team France (Paturel, Vialle, Boisrame) 50

Heat 1 (MXGP + MX2). 1.Thomas Kjer Olsen (DEN, Husqvarna), 35:32.712; 2. Tom Vialle (FRA, KTM), +0:01.476; 3. Ben Watson (GBR, Yamaha), +0:04.751; 4. Arnaud Tonus (SUI, Yamaha), +0:33.115; 5. Mattia Guadagnini (ITA, KTM), +0:33.789; 6. Cyril Genot (BEL, KTM), +0:41.608; 7. Vsevolod Brylyakov (MFR, Honda), +0:42.832; 8. Rene Hofer (AUT, KTM), +0:47.009; 9. Benoit Paturel (FRA, Honda), +0:52.042; 10. Karlis Sabulis (LAT, Husqvarna), +1:07.752.

Heat 2 (MX2 + Open). 1. Jeffrey Herlings (NED, KTM), 34:33.811; 2. Valentin Guillod (SUI, Yamaha), +0:49.117; 3. Rene Hofer (AUT, KTM), +0:50.463; 4. Brent Van doninck (BEL, Yamaha), +0:59.303; 5. Henry Jacobi (GER, Honda), +1:09.370; 6. Mattia Guadagnini (ITA, KTM), +1:19.682; 7. Alessandro Lupino (ITA, KTM), +1:22.312; 8. Isak Gifting (SWE, GASGAS), +1:23.152; 9. Arminas Jasikonis (LTU, Husqvarna), +1:45.469; 10. Evgeny Bobryshev (MFR, Husqvarna), +1:56.140.

Heat 3 (MXGP + Open). 1. Jeffrey Herlings (NED, KTM), 36:25.997; 2. Antonio Cairoli (ITA, KTM), +0:55.480; 3. Glenn Coldenhoff (NED, Yamaha), +1:03.943; 4. Ben Watson (GBR, Yamaha), +1:07.886; 5. Evgeny Bobryshev (MFR, Husqvarna), +1:44.958; 6. Shaun Simpson (GBR, KTM), +1:51.152; 7. Vsevolod Brylyakov (MFR, Honda), +1:57.546; 8. Karlis Sabulis (LAT, Husqvarna), +1:59.052; 9. Mathys Boisrame (FRA, Kawasaki), +2:03.104; 10. Ken Bengtson (SWE, Husqvarna), +2:04.321

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