Alberto Bassi, Borile Motociclette: “Non solo la Multiuso 125 tra le novità per il 2015”

Alberto Bassi, Borile Motociclette: “Non solo la Multiuso 125 tra le novità per il 2015”
Cristina Bacchetti
Un'interessante chiacchierata con l'Amministratore Delegato di Borile Motociclette per parlare di presente e futuro del marchio veneto
24 febbraio 2015

Punti chiave

In occasione del nostro test della Multiuso 125, che potrete leggere fra qualche giorno qui su Moto.it, abbiamo avuto l’occasione di intervistare Alberto Bassi, Amministratore Delegato di Borile Motociclette, con cui abbiamo parlato di presente e futuro dell’azienda e delle moto Borile.

Alberto, come mai la scelta di proporre una Multiuso da 125 cc, cilindrata non così lontana dalla già presente 230?

«Abbiamo pensato ad una Multiuso 125 perché ce la chiedevano in particolare dall’estero (Germania, Francia, Inghilterra, mentre in Italia rimane ancorata la preferenza per il 230) e abbiamo deciso quindi di affiancarla alla 230. La moto rimane invariata nello stile e nell’estetica ma l’abbiamo perfezionata dal punto di vista tecnico e riteniamo di essere arrivati al giusto compromesso per questo genere di motocicletta, che è quindi guidabile senza la patente per la moto ed è semplice, leggera, piccolina e ben gestibile sia in città che in fuoristrada. L’intento è quello di avvicinare nuovi giovani clienti al mondo delle due ruote e di Borile».

Tra le novità per il 2015 c’è anche questo nuovo stabilimento a Cinisello Balsamo, alle porte di Milano. La produzione è stata spostata da Vò a qui?

«Sì, una delle novità per il nuovo anno è questa nuova location, la produzione si sposta completamente qui, le richieste crescono e avevamo bisogno di uno stabilimento più grande. A Vò rimane il cuore dell’azienda dove Umberto ha modo di pensare solo a quello che davvero gli piace: creare nuove moto. Al momento sta lavorando sulla B 300 CR, che presenteremo a breve, una classica motocicletta Borile, dalle linee tonde e con tutti i componenti in alluminio, sorella minore di quella che era la 500 CR. Portando la produzione qui Umberto ha più spazio e tempo per pensare alla parte prettamente creativa dei suoi progetti, nella nostra sede storica in Veneto. Lì continua inoltre a creare le special su ordinazione come la Ricki e la Bastard, numeri limitati che però sono la nostra storia e che vogliamo rimangano a Vò, tra le mani di Umberto».

Parlando della B 300 CR, quando arriverà e come sarà?

«Contiamo di presentarla con l’arrivo della primavera. Rispetto alla 500 CR avrà un codino più basso, una seduta più rilassata, ma avrà grossomodo le stesse linee e sarà tutta in alluminio come da tradizione.
La aspettiamo con ansia noi così come il pubblico, soprattutto all’estero. E’ davvero bella e con un bel motore, contiamo di proporla ad un prezzo inferiore ai 6.000 Euro».

Cosa vi aspettate e vi prefissate quindi, per questo 2015?

«Innanzitutto contiamo di ampliare la nostra rete commerciale che al momento conta una trentina di dealer. Entro fine anno vorremmo arrivare alla cinquantina, in modo da coprire abbondantemente tutto il territorio italiano. In Europa siamo già ben presenti con importatori e distributori diretti, quindi puntiamo a consolidare il mercato europeo nei Paesi con maggiore richiesta, primo fra tutti la Germania. Poi vorremmo spostarci oltre i confini europei, vendiamo già in Australia e Nuova Caledonia, dove abbiamo un distributore e la richiesta di Multiuso è decisamente buona».

«Stiamo inoltre lavorando per aprire un piccolo stabilimento produttivo a Manaus, in Brasile, perché abbiamo diverse richieste dal Sudamerica dove il grosso problema è la difficoltà ad inviare la moto già assemblata. Manderemo quindi dei kit e le moto verranno assemblate e poi distribuite direttamente a Manaus. Stiamo lavorando anche per il mercato statunitense, dove la principale difficoltà riguarda le omologazioni».

Nuovi stabilimenti, nuove motociclette, cos’altro dobbiamo aspettarci?

«Siccome siamo dei matti, noi così come Umberto, ci siamo inventati questa cosa qua. (Alberto ci mostra fiero un logo che riporta la scritta Borile Corse, nda). E’ un’idea simpatica che però abbiamo preso molto seriamente e che vuole portare nel mondo delle corse in fuoristrada la nostra filosofia di motocicletta facile, tuttofare e di semplice gestione (tutto quello che non c’è non si rompe!). Porteremo quindi proprio la Multiuso nel Campionato Italiano Motorally e nel Regionale Veneto di Enduro, per poi arrivare al Campionato Italiano Enduro. Per il Motorally proporremo una versione base con poche modifiche rispetto alla serie, con una nuova colorazione dedicata, che si chiamerà Multiuso R e andrà anche in produzione. I clienti che già hanno la base potranno aggiornarla per far diventare la propria Multiuso una R.
Invece per l’Italiano di Enduro stiamo preparando una versione più evoluta, la M Sport (anch’essa a fine anno in produzione per i clienti), che si presterà appunto a competizioni di un certo livello pur rimanendo una moto semplice e divertente. Il tutto ovviamente con un nostro Team fatto di piloti amatori, semplici appassionati che si mettono in gioco con noi».

E il vostro motore monocilindrico da 450 cc?

«Com’è noto abbiamo avuto qualche incomprensione con Ducati, ma il nostro motore è piaciuto al pubblico ed è un peccato lasciarlo lì a “prender polvere”, quindi abbiamo tolto la testa Ducati e ne stiamo progettando una nostra. Contiamo, nel 2016, di avere una linea di motociclette equipaggiate con questo propulsore, una piattaforma condivisa da più modelli: stradale, scrambler, enduro. Tra l’altro altre piccole case produttrici nel mondo ci hanno chiesto un motore nostro, costruito in Italia e quindi simbolo di eccellenza, e stiamo lavorando per poterglielo fornire, ci crediamo molto. Ci vorrà un po’ ma sarà il coronamento di tutto il lavoro di questi anni».
 

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