Catania, il giorno dopo l'alluvione

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Il 26 ottobre Catania e parte della Sicilia orientale si sono trasformate in un fiume in piena: in questo video facciamo il punto il giorno dopo l'alluvione
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
27 ottobre 2021

Il 26 ottobre Catania e altre zone della Sicilia orientale sono state colpite, come tutti sanno, da un violento nubifragio che si è trasformato in una vera e propria alluvione. La conta dei danni è ancora da fare ma l'immensa quantità di acqua caduta sul territorio etneo ha causato tanta paura, attività commerciali in ginocchio, box e cantine allagate, danni alle case e, quello che addolora di più, vittime.

Molti amici, conoscenti e colleghi che non abitano a Catania ma sono sparsi per l'Italia e il mondo mi hanno chiamato o mandato un messaggio per avere notizie e sincerarsi sulle nostre condizioni, allarmati da video terribili sul web e da comunicati che lasciavano poco spazio alla speranza di una veloce e tutto sommato passeggera sfuriata del meteo. Invece no, il maltempo ci ha prima sferzato con vento fortissimo, poi colpito con praticamente un unico, lunghissimo, temporale che è durato (con intensità variabile da modesto a molto violento) per un paio di giorni.

Oggi non piove e, a parte il malumore per il tetto di casa mia che ha ceduto, non ho subìto veri danni al contrario di chi - soltanto per restare nel nostro mondo - ha avuto il garage allagato fino a un metro e mezzo d'altezza e ha dovuto vedere la propria moto sommersa, magari appena acquistata come quella di un mio carissimo amico, moto che oggi abbiamo portato in officina. Ci sono danni ben peggiori, certamente, e chi ha perso soltanto la moto o l'automobile è molto fortunato in confronto a chi ha visto andare in malora il proprio lavoro o di chi è stato travolto da un tragico lutto, a loro va tutta la nostra solidarietà.

In questo breve video vi mostro come sono le strade di Catania il giorno dopo l'alluvione: la città è ripartita subito, tenendo a mente la celebre iscrizione che si trova sull'arco di Porta Ferdinandea e che richiama il mito dell'Araba Fenice: "melior de cinere surgo", si riferisce alla numerose distruzioni e flagelli che Catania ha subìto nel corso del tempo ma che non ne hanno fiaccato la capacità di rinascere sempre più bella dalle proprie ceneri.