Dunlop DOT Talent: le gomme hanno una data di scadenza? Blind Test in pista

Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
Un blind test in pista per capire se gli pneumatici nuovi correttamente conservati ma fabbricati qualche anno fa hanno le stesse performance di quelli usciti dalla fabbrica da poche settimane. Due piloti professionisti, Luca Pedersoli e Simone Saltarelli, si alternano alla guida di una Yamaha R1 e una R6 gommate con le Dunlop GP Racer D212 provenienti da diverse annate e lotti produttivi; Moto.it era presente... in modalità virtuale
  • Antonio Privitera
  • di Antonio Privitera
10 giugno 2021

I pneumatici hanno una data di scadenza? Quante volte, di fronte al cambio gomme, ci siamo posti questa domanda e siamo andati a vedere la marcatura DOT (Department of Transportation) che indica settimana e anno di fabbricazione? E magari, di fronte a un 3218 (ovvero una marcatura che ci dice che la gomma è stata prodotta nella 32esima settimana del 2018) ci siamo chiesti se la gomma non fosse troppo datata e per questa ragione meno performante rispetto a una del 2021? Dubbi che, diciamocelo chiaramente, hanno almeno una volta assalito qualcuno di noi e che la semplice, universale e razionale risposta “se le gomme sono conservate correttamente possono mantenere le loro prestazioni per diversi anni” non ha mai spazzato del tutto, non potendo che far leva sulla ragionevolezza quando spesso – sappiamo bene – il motociclista vive di sensazioni, emozioni e... ansie.

Dunlop Italia, allo scopo di dare un contributo all'informazione e dei consumatori finali, ha così organizzato un test ad hoc per verificare in condizioni controllate se delle gomme conservate correttamente perdono o no le proprie qualità e se garantiscono o no le stesse performance indipendentemente dalla data di produzione.

Per far questo, ha dato appuntamento alla stampa di settore al Circuito Tazio Nuvolari di Cervesina, dove si è svolto il Dunlop DOT Talent: un blind test dove due piloti professionisti e molto veloci come Luca Pedersoli e Simone Saltarelli, con la partecipazione anche di Roberto Rolfo (Pilota Campione del Mondo stock EWC e un curriculum lunghissimo e impressionante, trasversale a 250, MotoGP, Moto2, Superbike, Supersport, senza parlare dei suoi successi nell'Endurance), hanno avuto a disposizione 4 turni di pista in esclusiva per fare un time attack utilizzando pneumatici provenienti da differenti lotti produttivi e di diverse annate, in questo caso Dunlop GP Racer D212 in mescola M sia all'anteriore che al posteriore.

Moto.it era presente in modalità digitale: non riuscendo ad essere in circuito, abbiamo comunque seguito il blind test da remoto.

Prima dell'inizio del test, tutti i pneumatici sono stati punzonati e nascosta la marcatura DOT alla presenza dei nostri colleghi di altre testate.

Le moto utilizzate, alla guida delle quali i due piloti si sono alternati, sono state una Yamaha YZF-R1 e una Yamaha YZF-R6, equipaggiate con un sistema cronometrico GPS plug&play PZ Racing e con il pieno di carburante ad ogni turno. In pratica, ai piloti sono state date da guidare per ogni stint le moto senza dire loro quali pneumatici erano montati sui cerchi, se datati o freschi, e alla fine di ogni turno si è chiesto loro di raccontare le sensazioni – sempre senza sapere quali gomme avessero avuto sui cerchi -, per poi tirare le fila a fine test.

I treni utilizzati sono stati i seguenti:

per la Yamaha R1

200/55 DOT 0420 – 120/70 DOT 0218 (gomme datate)

200/55 DOT 2021 – 120/70 DOT 1821 (gomme fresche)

per la Yamaha R6

190/55 DOT 4518 – 120/70 DOT 1618 (gomme datate)

190/55 DOT 0421 – 120/70 DOT 1821 (gomme fresche)

Vi diciamo subito che i tempi sul giro mostrati e le impressioni dei piloti, parlano sostanzialmente di prestazioni sovrapponibili tra gli pneumatici datati e quelli freschi. Best lap per la R6 con gomme fresche 1:23:89 più veloce di soli 9 centesimi rispetto a quello ottenuto con gomme datate; discorso analogo per la R1, con il best lap di 1:21:24 ottenuto con le gomme 2021 ma a soli 7 centesimi dal miglior tempo ottenuto da gomme 2018/2020; ma ancora più interessanti sono state le dichiarazioni dei piloti che hanno parlato di differenze tra un treno e l'altro limitatissime, rendendo indistinguibile se si fosse alla guida di una moto con gomme del 2021 o gomme più datate e, aggiungiamo noi, le minime differenze potrebbero anche essere dipese da fattori esterni e non sempre correlabili direttamente alle coperture.

Alla fine del Dunlop DOT Talent, i dati cronometrici forniti da Dunlop e le sensazioni soggettive di Luca Perdersoli e Simone Saltarelli parlano di una sostanziale parità prestazionale e di feedback tra le gomme datate e quelle del 2021.

L'importante riflessione conclusiva è che se in pista gomme non freschissime possono avere prestazioni equivalenti a quelle costruite poche settimane addietro, in strada questa equivalenza potrebbe diventare la sicurezza che la propria moto non tradirà nei momenti di emergenza in cui si richiede il massimo delle prestazioni in frenata o in curva e, ripetiamo ancora una volta, la premessa è quella che le gomme siano state però correttamente :conservate.

L'importanza della corretta conservazione

Dunlop – parte dell'ETRTO (Associazione Tecnica Europea dei Produttori di Pneumatici e Cerchi) - sul significato di “correttamente immagazzinati” ha stabilito alcune importanti linee guida per garantire il corretto utilizzo e stoccaggio dei pneumatici a partire dai distributori e dai rivenditori. Premesso che all'interno di un pneumatico per aiutare la conservazione nel tempo si fa abbondante uso di anti-ossidanti, anti-ozonanti e anti-degradanti - e nel Dunlop GP Racer D212 troviamo ben 4 tipi di diversi anti ossidanti/anti ozonanti - il corretto stoccaggio è fondamentale per mantenere le performance inalterate, così come lo sono altre accortezze quando poi le gomme sono installate sulla nostra moto.

In termini generali, per mantenere le performance il più possibile inalterate nel tempo, Dunlop prescrive che gli pneumatici (sopratutto quelli sportivi) non devono essere conservati sotto gli zero gradi di temperatura per evitare fenomeni di cold cracking, ma nemmeno sopra i 35° (ma preferibilemente 25°); luce solare diretta, ambienti umidi, esposizione a prodotti a base di petrolio e solventi, contatti con agenti chimici, olii, carburanti, sono anch'essi nemici della corretta conservazione delle gomme.

È poi importante che lo stoccaggio avvenga in posizione verticale, o in posizione orizzontale se per periodi inferiori a 4/6 settimane.

Quando invece le gomme sono già montate sui cerchi, oltre il normale controllo visivo e della pressione, possiamo usare delle accortezze quando la moto non viene utilizzata per lunghi periodi: gonfiare a pressioni leggermente più elevate le gomme, sollevarle le gomme attraverso dei cavalletti a sollevamento o, se non si dispone di cavalletti, variare il punto di contatto tra lo pneumatico e il terreno almeno una volta al mese. In ogni caso, coprire la moto preferibilmente con un telo dedicato. Poche attenzioni che possono non soltanto aumentare la vita utile della gomma, ma anche avere effetti non trascurabili sulla nostra sicurezza in strada.


 

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