Green Pass e spostamenti. Tutto quello che c'è da sapere

Green Pass e spostamenti. Tutto quello che c'è da sapere
Marco Berti Quattrini
Quando entra in vigore il Green pass? Dove è obbligatorio? Quante dosi di vaccino per averlo? Si può viaggiare senza?
23 luglio 2021

Il diffondersi della variante Delta costringe il Governo ad adottare provvedimenti per limitare il moltiplicarsi dei contagi. Il Green Pass è lo strumento messo in campo per raggiungere un duplice obiettivo. Evitare che in situazioni di affollamento possa esplodere un focolaio impedendo l'accesso a chi non è vaccinato e come effetto secondario si spera che molte persone si convincano a vaccinarsi proprio per poter godere dei benefici concessi a chi è in possesso del certificato verde. Le restrizioni entreranno in vigore a partire dal 6 agosto e riguarderanno tutti ad esclusione dei bambini fino ai 12 anni. 

E' obbligatorio per...

Inizialmente si ipotizzava Green Pass obbligatorio anche per gli spostamenti su lunghe distanze (treni, navi, aerei), ma invece la discussione sui trasporti è stata rimandata (probabilmente alla prossima settimana) con lo sguardo rivolto a settembre e al ritorno alla normalità. Per ora sono state regolamentate tutte quelle situazioni di particolare affollamento. Nello specifico servirà per tutti gli spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive, per entrare nei musei al cinema o a teatro. Il certificato sarà obbligatorio - al chiuso - per: piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, centri culturali, centri sociali e ricreativi, sagre e fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento; attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò e per accedere ai concorsi pubblici. Anche per consumare al tavolo in bar e ristoranti - sempre al chiuso - sarà necessario il Green Pass, mentre non sarà necessario per consumare al banco.  Restano chiuse le discoteche.

 

Come ottenere il Green Pass

Sono tre le condizioni che permettono di avere il Green Pass: essere vaccinati, basta anche solo la prima dose; essere guariti dal Covid19; aver ottenuto un risultato negativo al test molecolare/antigenico entro le precedenti 48 ore.

Il certificato per chi si vaccina viene generato automaticamente dalla Piattaforma nazionale-DGC dopo 12 giorni dalla somministrazione della prima dose ed è valida dal 15° giorno fino alla data della seconda dose. Dopo 24/48 dalla seconda dose si ottiene la certificazione "definitiva" che ha una valida per 9 mesi. Si può scaricare il Green Pass dal sito www.dgc.gov.it inserendo il numero della tessera sanitaria e un codice ricevuto per sms o email. Oppure dal fascicolo sanitario elettronico regionale e tramite le App Io e Immuni. Anche chi è guarito dal Covid19 può richiedere il Green Pass, ma in questo caso avrà validità di sei mesi.

Manifestazioni sportive

La capienza degli impianti all'aperto o al chiuso dipenderà dalla fascia: in zona bianca sarà ammesso il 50% degli spettatori rispetto alla capienza massima se all'aperto, se invece l'evento è al chiuso il 25%. In zona gialla la capienza scende al 25% con un tetto massimo di 2.500 persone per gli impianti all'aperto e di 1.000 per quelli al chiuso.
 

Nuovi limiti per passare in zona gialla e arancione

Non sarà più il numero di contagi ogni 100mila abitanti a decidere quando una regione passerà da una fascia all'altra, ma sarà la percentuale di posti letto occupati in relazione al totale di quelli disponibili. Nello specifico, quando il numero di posti letto occupati raggiungerà il 10% in terapia intensiva o il 15% nei reparti ordinari si passerà dalla fascia bianca alla fascia gialla. Si passerà in fascia arancione invece quando si raggiungerà il 20% di occupazione per le terapie intensive o il 30% per gli altri reparti. Questo cambio di criteri di valutazione permetterà a diverse regioni di rimanere bianche anche nelle prossime settimane. Con la "vecchia" normativa sarebbero dovute entrare in zona gialla già da lunedì, con le limitazioni è le perdite economiche che ne sarebbero conseguite. 

Questo cambiamento segna anche concettualmente un passaggio importante. Non è più la diffusione della malattia a indicare la gravità del contagio, ma si ragiona solo sulla capacità di curare i malati. Una scelta coraggiosa perché più si lascia circolare il virus più è alto il rischio di mutazioni. 

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