Le storie di Nico: perché non ho mai corso il TT

Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
Guidare forte su strada -strada chiusa si intende- affascina molti piloti e credo proprio di comprendere il richiamo del Tourist Trophy. Ma non fa per me: mi sono sempre battuto per la sicurezza e poi è troppo veloce
  • Nico Cereghini
  • di Nico Cereghini
21 agosto 2020

Me lo chiedono tanti: ti sarebbe piaciuto correre il Tourist Trophy? Rispondo che quando correvo, negli anni Settanta, molti circuiti italiani erano troppo pericolosi, e per la sicurezza fondammo la prima associazione dei piloti. I gestori delle nostre piste e la Commissione Tecnica nella FMI erano alleati e non cedevano, figurarsi se fossimo andati a correre al TT: “Vai all’isola di Man tra pali e case e marciapiedi e muri, e rompi le scatole a noi?”. Escluso.

Massimo rispetto per Joey Dunlop che ha trionfato 26 volte, McGuinness e Michael Dunlop: motociclisti leggendari, coraggiosi e appassionati; e naturalmente per Hailwood che ha vinto con ogni moto, per Ago che ha trionfato dieci volte e anche per il mitico Omobono Tenni, primo italiano vincente nel 1937. La tradizione non ammette che si cambi una virgola dal 1907, al TT, ma se fosse più tecnico e meno veloce sarebbe anche più interessante e forse un po’ meno pericoloso.