Fase 2 #rimettiamociinmoto: concessionari e clienti. Che cosa si può fare e cosa no

Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
Riaprono le fabbriche e le reti vendita: come si gestiscono in questa Fase 2? Le voci di Francesco Milicia (Ducati) e con l'avvocato Michele Petriello, dello Studio Legale LCA. Un vademecum per gestire al meglio le fasi di compravendita, o anche solo di visita. Ducati estende di tre mesi la garanzia, e regala "un check gratuito se si passa in concessionaria"
  • Edoardo Licciardello
  • di Edoardo Licciardello
4 maggio 2020

Si riparte, ci siamo finalmente: a partire da lunedì 4 maggio, molte aziende hanno riaperto i cancelli. E così molte concessionarie. Ma le incertezze rimangono, perché la situazione normativa non è chiarissima - ormai siamo purtroppo abituati - e ci sono diversi dubbi in merito a cosa sia lecito fare per il pubblico, ma anche per i rivenditori.

Posso uscire per andare a vedere dal vero la moto da comprare? Come devo cautelarmi? E anche il rivenditore, come può gestire le visite per evitare assembramenti, code e pericolose vicinanze all'interno del negozio? Abbiamo deciso di parlarne con Francesco Milicia, VP Global Sales and After Sales di Ducati, ma anche con Michele Petriello, avvocato dello Studio Legale LCA, in uno dei nostri Talk Show.

Tante le domande e le curiosità che hanno animato il nostro talk e a cui abbiamo dato risposta sfruttando l'esperienza legale di Michele ma anche la grande operazione Ducati Cares messa in atto dalla Casa bolognese. Ducati ha infatti in Cina il mercato più importante assieme a quello italiano, e sulla scorta dell'esperienza maturata nel paese che per primo ha vissuto l'epidemia del COVID-19, ha potuto strutturarsi ed attrezzarsi sia nello stabilimento che sulla rete vendita per tutelare al meglio dipendenti e clienti.

Quindi un protocollo di regole, applicabili a tutti i concessionari del mondo, per tutelare tanto i dipendenti quanto i clienti, ma anche una forte attenzione alla digitalizzazione per ridurre al minimo i contatti fra azienda e cliente, che da casa può effettuare tantissime operazioni in maniera tale da limitare il tempo da passare in concessionaria ed evitare così quegli assembramenti che sono l'aspetto più limitante per la vendita.

E già che eravamo in argomento, Francesco Milicia ci ha anticipato come Ducati abbia deciso di estendere la garanzia su tutti i suoi veicoli (compresi quelli che già godevano dei programmi di estensione della garanzia Ever Red) di altri tre mesi, integrando oltretutto nelle assicurazioni previste dal financing una nuova sorta di mini-kasko durante le attività di compravendita. E infine, tanto per gradire, un check gratuito della moto a tutti i clienti che si presentano in concessionaria.

Vendita al dettaglio? No, vendita assistita. E l'importante è prenotare!

Intanto, grazie tanto a Milicia di Ducati quanto a Petriello di LCA abbiamo appreso che i concessionari e rivenditori possono effettivamente effettuare la vendita di motocicli - che legalmente costituisce vendita assistita - ma non di abbigliamento e accessori, almeno fisicamente nello store (mentre resta ovviamente permessa la vendita online).

E dal punto di vista del cliente? Non ci è ancora permesso (nella maggior parte delle regioni) usare la moto per svago, ma possiamo andare in concessionaria, comprarla, vederla o portare la nostra a fare assistenza. La questione fondamentale è l'autocertificazione, che è fondamentale integrare con le comunicazioni preventivamente intercorse fra rivenditore e cliente - possibilmente via mail - in maniera tale da poter dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio di doversi recare in un punto vendita che ci sta aspettando ed è pronto ad accoglierci senza affollamenti e con tutti i crismi di sicurezza.

Ma fino a dove posso spingermi? Comune, provincia, regione?

Naturalmente, tutto questo rimane nel vincolo del confine regionale: possiamo comprare tranquillamente da un rivenditore o un concessionario al di fuori della provincia di residenza, mentre quella regionale è una barriera invalicabile. C'è però una soluzione: come fa notare giustamente l'avvocato Petriello, l'attività di spedizione non è mai stata bloccata, quindi ogni rivenditore può spedire la moto al compratore. Possibilità, tra l'altro, aperta anche ai privati, rivolgendosi ovviamente a uno spedizioniere.

Ma allora, gli spostamenti?

Chiariamoci, come giustamente sottolinea ancora Michele, non è consentito (tranne che dove le regioni hanno in qualche modo derogato) utilizzare la moto per diporto. E la nostra raccomandazione rimane invariata: sfruttate le due ruote, #rimettiamociinmoto, ma rispettando la legge e soprattutto il suo spirito. Detto questo, andateci a fare la spesa, a trovare i parenti (ma quelli veri) e al lavoro.

E in questo caso, serve la mascherina? Serve con il casco aperto, dove le Regioni (come in Lombardia) ne hanno prescritto l'uso anche all'aperto, potete farne a meno con l'integrale.

Alla fine, tutti concordano su un aspetto ben preciso. L'esperienza che stiamo vivendo ci lascerà una serie di cambiamenti, anche in positivo, nel modo in cui viviamo, lavoriamo e operiamo. La possibilità di effettuare tante operazioni online, di prenotare il nostro posto in concessionaria o anche in coda, e perché no, la possibilità di interagire con il rivenditore, sono possibilità in più che questa esperienza ci lascerà anche quando, finalmente, potremo tornare alla reale normalità. Anche se, questo è ovvio, la centralità della figura del concessionario - con la possibilità di vedere dal vero e toccare con mano la moto, ma anche avere un rapporto personale con il rivenditore - non verrà mai intaccata.