Rally-Raid. Transanatolia: Deep South. Cerutti sale al 3° posto

Rally-Raid. Transanatolia: Deep South. Cerutti sale al 3° posto
Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Transanatolia numero 10 arriva nel punto più a Sud dell’Avventura 2020. Bivacco sontuoso, tappa difficile. Ancora De Soultrait mattatore e Van Beveren inseguitore, Cerutti scavalca Botturi e sale sul podio virtuale provvisorio
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
19 agosto 2020

Karadag, Turchia. 470 chilometri per toccare il punto più a Sud dell’edizione numero 10 del Transanatolia Rally. Non è uno scherzo. Due Speciali, la prima di ben 170 chilometri, la seconda molto “navigata”. Vuol dire stare in sella con gli occhi fuori dalle orbite per non sbagliare strada per tutto il giorno, e vuol dire… sbagliare lo stesso. Questa volta il road book è giusto, sono le difficoltà, la successione delle note, e la stanchezza, che traggono in inganno, soprattutto nella seconda Speciale del giorno quando sbagliano in parecchi, Botturi e Gerini compresi. In fondo è il bello del Rally-Raid. Quell’elemento imponderabile che si impossessa del più grande Campione in un attimo di debolezza, che si insinua come un cavallo di Troia nella gara perfetta…  umanizzandola.

L’unico che continua a non sbagliare, o a sbagliare pochissimo, è Xavier De Soultrait, “irriconoscibile” in tanta perfezione nella gestione di una gara comunque difficile, impegnativa. Il suo passo è una spina nel fianco, la sicurezza con cui affronta le difficoltà e la navigazione disarmante. De Soultrait vince la prima Speciale, la più lunga, poi anche la seconda, e fissa anche il risultato, ancora una volta a lui favorevole, della terza Tappa del Rally. Con questa fanno tre tappe ineccepibili, e una leadership che comincia ad essere imbarazzante, soprattutto per chi credeva in un fuoco di paglia. Van Beveren, che pure sembrava in grado di contenere la furia dell’avversario, è ormai a dieci minuti. Cerutti (eccellente giornata di gara) e Botturi (quell’errore!), che si giocano giorno dopo giorno il terzo gradino del podio, pagano un ritardo dell’ordine dei 20 minuti. Più indietro le ambizioni sono smorzate. Gerini, il Campione in carica, non fa mistero di correre una gara “conservativa”, Lucci non deve rendere conto a nessuno, e il risultato forse più clamoroso lo ottiene Andrea Rossi con la “mostruosa” Ducati Multistrada, 9° assoluto!

Bivacco in quota. Torna a fare freddo, e arriva la tappa ad anello Karadag-Karadag, 400 chilometri di piste, montagna, ancora molta navigazione, ormai un “must” della Corsa di Burak Büyükpınar. In un colpo solo, la Speciale più facile (sulla carta) e la più lunga del Rally, poco meno di 200 chilometri. Per contro, paesaggi mozzafiato, scenari da capogiro (non solo per l’altitudine), e il grande piacere del Rally-Raid.

Dai nostri inviati sulla pista.

Maurizio Gerini, il Detentore

Stiamo entrando nel vivo della Gara. Inutile dire che si sta rivelando molto impegnativa. Beh, ce l’aspettavamo. Campo aperto, praterie, la prima speciale al Cap o su piste poco visibili era veloce ma impegnativa. Non ho commesso errori ed è andata bene. Non così la seconda. Ho incrociato Botturi che tornava indietro, e ho continuato sinché non mi sono accorto che… avevo sbagliato anch’io. Disdetta. Poca confidenza con il road book, forse “scritto” qualche tempo fa, in un’altra stagione. Siamo in un bivacco all’interno di un vulcano, posto incredibile! A volte sarei dell’idea di lamentarmi, ma poi mi considero un privilegiato. Essere qui a correre in un momento così delicato per l’umanità è un privilegio davvero raro!”

Jordi Arcarons, lo “Sceneggiatore” del percorso

“Ciao a tutti i lettori di Moto.it. Come state? Io bene, sì. Siamo qui per dare una mano all’Organizzatore che ha voluto fare un grande Rally per celebrare il decennale. Ci occupiamo un po’ del percorso, del roadbook, del briefing. Non conoscevo questo Rally, e lo scopro molto bello in un Paese meraviglioso. Siamo al terzo giorno, ne mancano quattro e tutto funziona bene. Qualche problema proprio con il Road book che ho rifatto in quindici giorni, conoscete senz’altro la ragione per cui tutto al mondo ha finito per essere emergenza e un po’ improvvisazione. Anche il percorso è stato modificato di recente, è un contributo dell’Organizzatore al rispetto delle regole imposte dal momento. Mi piace questo nuovo lavoro, credo che continuerò. Un saluto a tutti!”

 

© Immagini Transanatolia Rally - F. Gasperi

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