Project X: BCR Crew all'assalto del Gotland WESS

Project X: BCR Crew all'assalto del Gotland WESS
Giacomo e Lorenzo Cecchi, gemelli toscani, fondatori di BCR Crew parteciperanno alla prova del Mondiale con due Husqvarna TE 125
18 ottobre 2018

Project X. Nome misterioso e allo stesso tempo ambizioso, quello scelto da Giacomo e Lorenzo Cecchi per un'avventura che ha il sapore della lucida follia che solo due diciottenni - gemelli - potevano tentare. L'idea (tenetevi forte) è di correre la prova svedese della World Enduro Super Series, il Gotland Grand National, settima tappa del mondiale in calendario il prossimo 26 ottobre. Facciamo un passo indietro, perché non li battezziate sommariamente come sprovveduti: i due sono i fondatori e gestori del team conosciuto come BCR CREW che negli ultimi anni ha spopolato sui social network (Instagram, Youtube e Facebook) e sta appassionando tantissimi giovani.

Il progetto nasce grazie alla collaborazione e il supporto di 24mx, che li ospiterà all'interno della propria zona pit nella terribile gara sull'Isola di Gotland. L'impresa sarebbe di per sé già coraggiosa, se i due non avessero deciso di... complicarsi ulteriormente la vita andando a sfidare il fondo prevalentemente fangoso con due 125, sicuramente il mezzo meno adatto per questo tipo di terreno per la carenza di "schiena" e potenza del motore. Insieme a Michele Bosi, Giacomo e Lorenzo saranno gli unici italiani al via nella categoria Elite.

Naturalmente, per dare valore alla loro gara, i due hanno deciso di dare il via ad una miniserie sul loro canale Youtube, con diverse puntate già pubblicate - ma ne aspettiamo diverse altre - dedicate alla preparazione per una gara di questo tipo.

A Moto.it non potevamo certo restare indifferenti alla loro impresa, e abbiamo deciso quindi di scambiare due parole con i due toscani per capire meglio le radici di questa impresa. Come nasce l'idea di quest'avventura?

«Nasce da una proposta del responsabile marketing Italia di 24mx, Davide Rinaldi. Era lo scorso febbraio, eravamo ad una gara degli Internazionali d’Italia di Motocross a Mantova, dove parlando ci ha chiesto “vi piacerebbe correre per noi ad una gara di enduro estremo che si terrà su un’isola della Svezia?”. Lì per lì la risposta è stata “ma sei matto?”, poi riflettendoci e parlandone tra di noi abbiamo capito che poteva essere un’occasione per portare qualcosa di unico sul web. Qualcosa che nessuno aveva mai fatto. Non è stata una decisione facile - tutto sembrava impossibile e irrealizzabile - ma ce l’abbiamo fatta. A giugno abbiamo preso la decisione ufficiale e da lì è inziato il lavoro di organizzazione».

Insomma, spendere soldi, tempo e rischiare la ossa. Cosa vi ha spinto?

«Sicuramente non è cosa di tutti i giorni, si tratta di una di quelle pazzie che fai una volta nella vita. Ma penso che non ci sia età migliore nel quale farla. La cosa che ci ha dato maggiore forza è stata la passione. Abbiamo trovato una fortissima motivazione ad organizzare il tutto, sicuramente anche grazie al supporto dato dai followers, che ci sono sempre stati vicini e hanno dimostrato di credere in noi. Un ringraziamento speciale anche a tutti i partner che credono in noi perché il loro supporto è stato di fondamentale importanza: 24mx, Progrip, Forma Boots, Gigliotti Moto & MG Motors, Polisport, DRP, Gruppo Cremonini, Racecap e Forksaver».

E' un sogno o un'avventura?

«Per adesso possiamo dire che è ancora tutto un sogno, e lo resterà fino alla partenza. È tutto nuovo anche per noi. Quando inizieremo il viaggio, allora si che potremo iniziare a chiamarla avventura».

E i vostri genitori? Cosa ne pensano di questo Project X?

«Non sono felicissimi per quanto riguarda l’aspetto gara, come tutti i genitori sono molto premurosi. Penso che invece siano fieri e orgogliosi di noi per tutto il resto: non capita a tutti, all’età di 18 anni, di poter intraprendere un progetto del genere e sanno benissimo che tutto è dovuto ad un grande impegno e sacrificio. Detto questo dobbiamo ringraziarli, perché senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile...».

Serve una preparazione speciale per le moto?

«Assolutamente sì, per affrontare condizioni così estreme occorre effettuare tutta una serie di lavori sulla moto. Vedrete meglio cosa siamo andati a fare nel prossimo articolo».

Potendo scegliere, avreste preferito usare un'altra moto?

«Sicuramente un 300: avere più coppia e piú motore avrebbe decisamente aiutato».

Quindi vi ritenete un po' svantaggiati a correre con una 125..

« Certo che si, visto che correremo nella stessa categoria di cilindrate più alte. Sulla carta, in effetti, la cosa ci penalizza molto, allo stesso tempo però ci motiva tantissimo: le cose semplici non ci piacciono!».

Quali vi aspettate che saranno gli ostacoli più difficili?

«In alcuni punti dei 22km di tracciato ci troveremo con fango e acqua alle ginocchia. Sarà importante non commettere errori in quelle zone».

Che messaggio volete lanciare con questa impresa?

«Non fermatevi davanti all’idea che qualcosa sia irrealizzabile: lottate e credeteci. Solo in questo modo ce la potrete fare!».

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