Planet Explorer 12: Malta, Day 2

La cosa che più impressiona nel visitare la parte più urbana di Malta è sicuramente il traffico. Difficile trovare un luogo più caotico di questo, sia al mattino, quando usciamo, che alla sera, quando rientriamo in hotel!
10 gennaio 2019

DAY 2 – Le Tre Città
Un viavai continuo di auto, una fiumana inarrestabile di mezzi che collega praticamente una destinazione all’altra! La moto è sicuramente il mezzo più indicato per muoversi anche se il meteo di oggi ce lo avrebbe sconsigliato. E non aveva nessun torto visto che dopo due settimane di sole su Malta oggi si è praticamente scatenato l’inferno.
In terra e in acqua, con mare forza 9 e corse dei traghetti annullate.

Fortunatamente non tutto il giorno e un po’ di tregua per filmare il necessario l’abbiamo avuta. Ad onor del vero anche oggi di chilometri ne abbiamo percorsi pochissimi trascorrendo la maggior parte del tempo in aree urbane e musei.
Sono chiamate “Le Tre Città”: Vittoriosa, Senglea e Cospicua ed offrono una visione intrigante di Malta e della sua storia rappresentando per altro anche la fortuna marittima che questa isola-perla del Maditerraneo ha avuto. Allo sviluppo delle Tre Città hanno contribuito praticamente tutti i popoli che si sono susseguiti a Malta: fenici, greci, romani, bizantini, arabi, normanni, angioini, aragonesi e anche i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni.


Delle Tre Città quella che si è maggiormente sviluppata resta Vittoriosa in virtù del suo porto naturale che ha da sempre favorito il commercio. Nelle Tre Città si puo tranquillamente passare la giornata, girovagando fra le stradine all’interno che con la moto diventano piacevolmente percorribili anche se le pietre levigatissime rendono davvero difficile e impegnativo dosare il gas.
Anche i musei non mancano ed il più grande, che fino al 1969 conservava un panificio in grado di sfornare 6.000 coppie al giorno asservendo a tutta la flotta britannica, oggi ospita invece il Museo Marittimo, il più grande di Malta che sa raccontare, meglio di chiuque altro, la storia e le vicissitudini di questo popolo.

Basti pensare che il Gran Maestro, attorno al 1770, assoldava corsari con lo scopo di saccheggiare e depredare gli ottomani per poi fare una sub-asta al porto e spartirsi così il bottino che andava ripartito in percentuale. E fra i tanti corsari esiste ancora il documento di due italiani, addirittura padre e figlio, arruolati da Pistoia, la mia stessa città!
E così chiudiamo il secondo giorno, adesso dobbiamo affrontare però la parte più impegnativa, il ritorno in hotel con una pioggia così battente che la nostra guida ci ha letteralmente detto:”Non lo farei nemmeno per 1 milione di euro!”.

Testo e foto di Luca Bracali

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