Tutto si può fare: da Barcellona a Fisterra in scooter

Quattordici giorni e 2.800 chilometri in sella ad un Malaguti Centro 160, da Barcellona a Fisterra e ritorno. Il racconto di Paolo e Marilena
10 luglio 2012


L’idea mi è venuta un po’ per caso. Volevamo visitare Santiago de Compostela e alcune zone della Spagna che ancora non conoscevamo (siamo al settimo viaggio in Spagna, fatti tutti in auto).
Girellando sul web ho letto alcuni racconti di viaggio di motociclisti e mi sono reso conto che con un’adeguata preparazione si poteva fare anche con un mezzo decisamente più piccolo, il mio Malaguti Centro 160.
La scommessa era se ciò fosse possibile a dei non-ragazzini come noi… (Paolo 53 anni, Marilena 51)
Il gusto per l’avventura non ci è mai mancato e quindi ci siamo detti:
Ok, prepariamoci e partiamo!
Ho passato le serate invernali a pianificare il percorso, trovare cose interessanti da vedere, preparare ed attrezzare il mezzo e noi stessi per questo viaggio.

Giovedì 24 maggio 2012 Partenza e navigazione


Si parte!
Breve trasferimento da Tarquinia a Civitavecchia dove ci imbarchiamo sul traghetto della Grimaldi con destinazione Barcellona (20 ore di navigazione contro 1300 km d’inutili e costose strade risparmiate ). Un consiglio per chi non ha mai imbarcato una moto: il pavimento del garage del traghetto è più infido del ghiaccio!

Venerdì 25 maggio Navigazione e arrivo a Barcellona


Sbarco nel tardo pomeriggio a Barcellona dove pernottiamo all’Hotel Calasans,
ottimo anche per la cena ( paella de mariscos eccellente e, credetemi, me ne intendo !! )e decisamente strategico per la partenza dell’indomani.

Sabato 26 maggio da Barcellona a Saragozza 300 km


E’ giunta l’ora della verità. Come reagiremo alla prima sgropponata? Bene direi, con fermate ogni 70 km per sgranchire un po’ le gambe, rifornire e prendere un caffè. Percorrendo le comode Autovie spagnole siamo arrivati in 5 ore a Saragozza. Hotel Eurostar Plaza Delicias, 50 € con parcheggio coperto.
Fa freschino a 1400 metri!
Fa freschino a 1400 metri!


Doccia, cambio vestiti e via nel centro storico fino a notte. Visita alla Cattedrale, Museo Goya, pomeriggio danzante di tango in una piazza del centro, cena ottima in un localino che fa solo pesce e molluschi (25 € in due).
Per finire concerto in piazza con gelato. Adesso a letto, ma ho l’impressione che siamo partiti con il piede giusto.

Domenica 27 maggio da Saragozza A Burgos 300 km


Sveglia comoda alle 8,30 e partenza per Burgos (via Soria).
Oggi percorreremo vecchie nazionali sul Camino de Santiago che il nostro itinerario attraverserà di continuo fino alla fine del viaggio. Visitiamo vari paesini attraversando un paesaggio molto bello che cambia continuamente, ci sono tantissimi falchi e cicogne che hanno già i piccoli nel nido. Devo dire che lo scooterino si comporta egregiamente con medie di 85 km/ora sul piano e non cala sotto i 65-70 nei lunghi salitoni verso Burgos.
Consideriamo: parabrezza alto, 2 passeggeri per 130kg, 2 valigie laterali da 7,5 kg ciascuna, bauletto da 7 kg, borsa da pedana (autocostruita) 7 kg.
Piccole chiese e altri luoghi interessanti si susseguono per tutto il percorso, di fatto siamo entrati sul Camino de Santiago e incontriamo i primi pellegrini a piedi e in bicicletta. Prima di arrivare a Tarazona deviamo a sinistra per visitare il magnifico monastero cistercense di Veruela. Arriviamo nel primo pomeriggio a Covarrubias, paesino a 40 km da Burgos, raggiungibile con una stradina che sembra una strada di montagna. In una gola, scendendo verso Covarrubias, vediamo sulle rocce sopra di noi i Grifoni, rapaci ormai rarissimi che in Europa vivono solo in Sardegna e alcune zone della Spagna, nei loro nidi con i piccoli.
Sulla strada che ci conduce a Burgos, ci fermiamo a fare delle foto con la statua del monumento al Cid Campeador, eroe spagnolo della Reconquista. Finalmente alle 17.00 arriviamo a Burgos con un caldo incredibile per il periodo e l’altitudune (Burgos è a quasi 900 mt). Alloggiamo all’Hotel Bulevar Burgos 46 € a notte con parcheggio coperto.

Lunedì 28 maggio sosta a Burgos


Non sapendo come avremmo reagito ai primi 600 km avevo programmato la prima sosta di riposo a Burgos, cosa che ci ha permesso di visitare a fondo la città, la splendida Cattedrale, i musei e tanto per cambiare la cucina; amiamo tutti i cibi locali e in viaggio non ci tiriamo certo indietro! Io, non dovendo guidare, non mi sono risparmiato…

Martedì 29 maggio da Burgos a Ponferrada 300 km


Anche oggi sveglia comoda alle 8,30 e partenza per Ponferrada via Astorga.
Giornata di guida a velocità turistica, più del solito visto che lo scooter è già di per sé un mezzo “turistico”…, scandita da un continuo “guarda li, guarda di là “ nell’ interfono , ma del resto si viaggia su due ruote proprio per questo. Percorriamo la N120, mitica nazionale del Camino de Santiago, incontrando paesaggi bellissimi e pellegrini in cammino verso la meta.
Ormai cicogne e falchi non li contiamo più. Arriviamo ad Astorga con un caldo micidiale e dopo una birretta rinfrescante deviamo per Castrillo de Los Polvazares , un paesino tutto in pietra che merita una visita. Ma la sorpresa più grande arriverà quando decidiamo di proseguire per questa stradina fino a Ponferrada. Ci dovremo inerpicare fino a 1300 mt con pendenze che a occhio superano il 12% e giunti in cima troveremo una montagnola fatta di sassi che migliaia di pellegrini si sono portati da casa (rappresentano i peccati per i quali si chiede il perdono); non mancano anche oggetti personali di tutti i generi  (immagini sacre, libri, taccuini, sciarpe, cappelli, scarpe etc..).
Il margine del deserto di Bardenas Reales
Il margine del deserto di Bardenas Reales


Anche noi abbiamo lasciato una piccola Immagine Sacra che i frati di Tarquinia mi avevano donato.
Da qui la strada migliora e una bellissima discesa ci porta a Ponferrada, città templare. Hotel Temple Ponferrada, 47€ a notte con parcheggio coperto. Per la cena bisteccone con patate e un salume conosciuto a Burgos, la Morcilla (per i golosi e gli amanti del genere si tratta di una sorta di sanguinaccio con riso molto saporito che ho mangiato cotto e fritto in vari modi, per me una vera golosità: almeno una tapa al giorno era con Morcilla ).

Mercoledì 30 maggio Ponferrada Las Medulas Ponferrada 50 km


Oggi dedichiamo la mattinata alla visita delle miniere d’oro romane di Las Medulas vicino ad Orellan, un paesino a 25 km da Ponferrada. Posto incredibile con montagne rosse che sembrano quelle americane, grotte enormi e una caverna visitabile presso il Miradorio di Orellan. Un posto così non crederesti di trovarlo in Europa (vedi immagini sul web).
Pomeriggio visita al castello Templare e alla mostra di libri antichi (meravigliosi codici medievali) e per finire cena luculliana sotto le mura del castello a € 50 in due. Seratina a passeggio per digerire. Domani si va’ a Santiago.

Giovedì 31 maggio da Ponferrada a Santiago de Compostela 250 km


Lo scooterino continua a comportarsi magnificamente e nonostante il peso e le salite consuma pochissimo 28-30 km/lt di benzina 98 ottani ( che qui costa da 1,35 a 1,50 € al litro). Anche oggi scegliamo una via più panoramica deviando a sinistra sulla N 540 prima di Lugo, avremo così modo di godere di meno traffico, peraltro scarsissimo rispetto alle nostre strade, e di un paesaggio più interessante. E’ un susseguirsi di salite e discese molto piacevoli e noto, per aver scambiato il saluto di rito, che abbiamo incontrato pochi motociclisti dalla partenza, forse una dozzina ( ma dove sono finiti, forse tutti in Andalusia o sulla Costa del Sol ? ).
Pranzo con altra magnifica paella ad Arzua (e pensare che avevamo caldo e ci siamo fermati per mangiare qualcosa di fresco!!! ma lo ripeto siamo golosi e non ci risparmiamo…). 
La collinetta di pietre dei Pellagrini
La collinetta di pietre dei Pellagrini


Arriviamo nel primo pomeriggio a Santiago e troviamo subito il miglior hotel del viaggio, Miradorio de Belvis . Ottimo per tutti, a cinque minuti a piedi dalla Cattedrale e dal centro storico, ma in particolare per i motociclisti perché il parcheggio, per altro gratuito e coperto, si trova proprio davanti all’ingresso. Le belle camere, fresche, hanno la vista sul parco sottostante. Visita della città, cenetta in varie taperie (ottima quella con tutto a 1€ , birra o acqua compresi ). Santiago era la nostra meta e forse ci ha deluso per la mercificazione che ha un po’ attenuato l’atmosfera mistica che ci aspettavamo di trovare, e che invece è prepotente in altre città spagnole. Qualunque sia la vostra motivazione, resta la città molto bella e viva a tutte le ore.

Venerdì 1 giugno da Santiago a Fisterra e ritorno a Santiago 220 km


Il sole continua ad assisterci e così dopo la solita sveglia “con calma” ci mettiamo in viaggio per Fisterra, la punta più occidentale della spagna e destinazione finale del Camino de Santiago. Facendo tutto lungo costa cominciamo a capire come sarà la costa della Galizia: fiordi, acqua turchese e spiagge bianchissime si alternano di continuo a promontori e coste rocciose. Prima di arrivare a Fisterra ci fermiamo a Ezaro dove il fiume Xalla si getta con una cascata direttamente in mare ( per la verità in un golfetto ). Arriviamo a Fisterra in una splendida giornata di sole e mare calmo per godere del luogo, meta ultima della nostra avventura. Ce l’abbiamo fatta…..che gusto! Tutti bardati da motociclisti con lo scooter attrezzato con valigie rigide, ci fotografano anche i giapponesi, chissà cosa hanno pensato. Telefono a mio cognato, scooterista da una vita, che mi dice: bravi siete stati grandi alla vostra età…..!!!
Torniamo soddisfatti a Santiago per la notte, da domani si inverte il giro.

Sabato 2 giugno da Santiago de Compostela a Porto de Rinlo 170 km


Dopo tante giornate di sole, oggi forse pioverà, perciò indossiamo i pantaloni antipioggia e partiamo per le Spiagge delle Cattedrali vicino a Ribadeo sulla costa nord della Galizia. In effetti qualche ora di pioggia ci accompagnerà fino alla nostra meta senza crearci particolari difficoltà ma anzi esaltando le impressioni sulla natura di questi luoghi. Colori e ambiente sono del tutto paragonabili alle coste scozzesi: costa alta e rocciosa, case dipinte a colori forti, vegetazione bassa di erica in fiore, piccoli e grandi fiordi che riparano i paesi dei pescatori.
Arriviamo all’ Hotel Porto de Rinlo ( in effetti una pensioncina a conduzione familiare) sotto la pioggia e il gentilissimo proprietario ci lascia parcheggiare sotto la piccola tettoia dell’ingresso in Hotel, l’unico riparo disponibile.
Sistemati i bagagli passeggiamo sotto la pioggia nel minuscolo paesino e sulla costa fino a cena che si presenterà succulenta ed incredibilmente economica.
La simpaticissima cameriera e “cusinera” ci delizia con un tegame enorme di riso che accompagna una gigantesca aragosta e non so quanti gamberoni alla cifra di 30€ in due compreso vino acqua caffè e grappa locale al caffè.
Per la prima volta non siamo riusciti a finire tutto.
Passeggiatina digestiva obbligatoria e a letto.

Domenica 3 giugno da Porto del Rinlo a Oviedo 160 km


Ci svegliamo di buon mattino e ci prepariamo con pantaloni corti e ciabattine di gomma a visitare la Spiaggia delle Cattedrali nel giorno dell’anno in cui la marea è più bassa e quindi scopre totalmente il fondo del mare lungo la costa (momento di autoesaltazione: sono un mago nel creare queste coincidenze !!!! ). E’ uno spettacolo incredibile da descrivere, poter camminare sulla spiaggia che non esiste, visto che è quasi sempre coperta da metri d’acqua e l’unica cosa che si vede di solito è la costa alta e frastagliata. Si scoprono così guglie e archi di roccia sotto i quali si passeggia solo per poche ore all’anno.
 
Verso Fisterra
Verso Fisterra

Proseguiamo nel pomeriggio il lungo costa fino ad Oviedo dove arriviamo nel tardo pomeriggio all’Hotel Longoria Plaza, 50€ in ottima posizione per la visita della città. Ceniamo a “El Gato Negro”, una caratteristica sidreria in cui il sidro viene versato e gustato come vuole la tradizione: cade nel bicchiere dall’alto e si beve tutto d’un colpo. Se avanza nel bicchiere si butta !

Lunedì 4 giugno da Oviedo a Burgos 300 km


Sono finite le passeggiate di 200 km o meno, si ricomincia con i tapponi (almeno per noi) da 300 km al giorno. Il viaggio di oggi sarà veramente lungo a causa di imprevisti blocchi stradali dei mineros in sciopero che ci fermeranno 3 ore sulla autovia sotto un sole cocente. Per evitare blocchi successivi, usciamo appena possibile dall’autovia e deviamo su una strada di montagna con pendenze fino al17% (lo scooterino “arrancava” a 40 km all’ora ). Siamo comunque stati ripagati da panorami bellissimi e da una fresca sosta culinaria rigenerante…

Martedì 5 giugno da Burgos a Saragozza 320 km


Partiamo di buon mattino con l’intenzione di arrivare nel primo pomeriggio a Tudela per visitare il deserto e i Camini di Terra a Bardenas Reales, un parco nazionale immenso, con paesaggi desertici incredibili. Purtroppo la maggior parte delle strade non è asfaltata e la presenza di pietraie ci impedisce di spingerci molto nell’interno, dove ci sono le cose più belle da vedere, ma con il Malaguti stracarico rischiamo di “sdraiarci” o di danneggiare i pneumatici ( ci vorrebbe il mio vecchio BetaCross ). Riusciamo comunque a vedere uno dei famosi camini di terra, un paesaggio davvero inconsueto per un paese europeo.
Comincia a fare veramente troppo caldo e con 37° ripartiamo, dopo un’oretta, in direzione di Saragozza .
Giunto in città, altra sudata micidiale a causa di lavori stradali, tra l’altro siamo in pieno centro storico, che mi impediscono l’avvicinamento alla camera che ho trovato di fronte alla cattedrale ad un ottimo prezzo. Dopo mezzora, preso dalla disperazione e ritrovandomi sempre al luogo di partenza, decido di “trarre il dado” : dopo aver appiedato mia moglie, percorro sul marciapiede e in zona pedonale gli ultimi 500mt. C’è mancato poco che entrassi in un cinema, ma finalmente arrivo a destinazione.
La camera è ottima (Apartaments Sabinas, 50€) e dopo un doccione rinfrescante in giro per la città che conosciamo ormai bene. Domani si torna a Barcellona.

Mercoledì 6 giugno da Saragozza a Barcellona 300 km


Noiosissimo e soprattutto caldissimo rientro verso Barcellona che visiteremo per un paio di giorni prima di riprendere il traghetto per Civitavecchia.
Sigh, il viaggio è alla fine, ma con questo caldo 6 ore di scooter al giorno cominciano a pesare ( testa e sedere meritano un po’ di aria fresca… ).

Giovedì e Venerdì 7-8 giugno Barcellona km 0!!!!!


Due giorni dedicati alla visita della città, moderna pulita e con ottimi servizi, ma che trovo un po’ sopravalutata rispetto ad altre bellissime città e paesi iberici  (ripeto che sono al settimo viaggio itinerante in Spagna). Riusciamo comunque a vedere alcune cose interessanti; classica passeggiata sulle Ramblas e visita alle varie costruzioni di Gaudi.
Miniere di Las Medulas
Miniere di Las Medulas


Nota di colore: come in quasi tutte le città spagnole, che dispongono di generosi marciapiede, il parcheggio di scooter e moto è tollerato se non addirittura incentivato, proprio sul marciapiede, al chiaro scopo di non intralciare il parcheggio delle auto e il traffico nelle strade più strette. Succedeva così anche da noi, almeno a Livorno, città dove sono cresciuto, negli anni dei primi cinquantini.

Venerdì e Sabato 8-9 giugno navigazione Barcellona Civitavecchia


Siamo giunti alla fine del viaggio e alle 23.30 finalmente ci imbarcheremo anche se con 3 ore di ritardo; all’andata erano state “solo” 2. Per fortuna ci siamo premuniti di panini e birretta fresca evitando di rimanere senza cena. Si chiacchiera nell’attesa con 2 motociclisti inglesi, attempati come il sottoscritto, che sono in giro per l’Europa da 3 mesi ( beati loro ) e che, dopo il freschetto dei paesi dell’est , sono diretti al caldo in Sicilia. Finalmente si sale a bordo e con circospezione, visto il pavimento insidioso del traghetto, parcheggio il fido Malaguti per l’ultima notte fuori casa.

Considerazioni finali


Farò adesso alcune considerazioni personali che spero possano servire a chi come me, volesse affrontare un viaggio diverso, magari con un mezzo non proprio ideale ma sicuramente facile ed economico. Senza tralasciare l’età dei viaggiatori che non è proprio adolescenziale ( da ragazzi si sopporta tutto ).
Motivazioni: ritengo che sia l’aspetto fondamentale, chi desidera fortemente supera quasi tutte le difficoltà.
Preparazione personale: utilizzare qualche fine settimana allungato per fare esperienza, abituarsi a percorrenze con tappe di almeno 200 km al giorno.
Ci si può fermare ogni 50-70 km per un caffè con sigaretta o pausa pipì.
Non ci stanca e si valuta quale sia la nostra resistenza ( non è una gara e deve essere un piacere ).
Preparazione del mezzo: oltre alla necessaria “controllata generale” dal meccanico di fiducia ( motore, ciclistica, luci , freni etc…) e dal gommista, bisogna valutare cosa ci vogliamo portare, ovvero...

...Il Bagaglio

E’ noto che le capacità di carico di un mezzo a due ruote sono limitate, pertanto occorre innanzitutto far si che entri tutto l’indispensabile e si elimini il superfluo. In ogni caso per aumentare la capacità di carico del mio Centro 160, già dotato di bauletto da 40 lt di serie e due borse morbide laterali da 28-35 lt cadauna ( regalo del cognato motociclista) , ho scelto una soluzione direi quasi radicale per mezzi di questo genere; montare delle grandi valigie rigide.
Utilità: capacità, impermeabilità e si possono lasciare chiuse sullo scooter incustodito se ci si allontana per qualche visita turistica a piedi.
 
Il pieno del mattino
Il pieno del mattino

Ho acquistato su internet un set di 3 valigie usate NONFANGO con i relativi telaietti per 200€ ( ne avrei spesi almeno il doppio per il nuovo ) e con l’aiuto di un amico meccanico ho costruito le staffe da fissare al telaio dello scooter. Ho sostituito il bauletto con quello del set acquistato portando la capacità delle valigie da 110 lt a 140 lt circa. Ho inoltre progettato e realizzato con l’amico calzolaio una borsa morbida, in tessuto da borse motociclistiche impermeabile, da circa 30 lt da posizionare sulla pedana centrale ( alta fino alla sella e stretta in modo da consentire un comodo appoggio per i piedi ).
Contiene facilmente ciò che di prezioso non si può lasciare sullo scooter quando ci si allontana per le visite a piedi, oltre all’acqua 1,5 lt, il pranzo, le cartine, gli antipioggia, i guanti e tutto ciò che deve essere a portata di mano. L’ancoraggio allo scooter è realizzato con chiusure in plastica a scatto e cinghie facilmente reperibili nei “fai da te”. Una comoda tracolla asportabile per portarsi dietro la borsa completa la realizzazione. Non esiste in commercio un prodotto del genere. Raggiungiamo così i 170 lt che sono quasi un record per lo scooter , senza considerare il purtroppo piccolo vano sottosella che alloggia la borsetta con i ferri, la boccetta con ½ lt di olio motore, la bomboletta per le forature gli indispensabili elastici con ganci e altri piccoli oggetti.
Naturalmente alcuni storceranno la bocca ( motociclisti esperti magari ), ma non volevo certo portarmi la casa. Ho fatto una scelta di volume più che di peso relegando nel grande baule posteriore solo oggetti ingombranti ma leggeri ( le felpe ad esempio ) e mettendo le cose più pesanti nella borsa centrale o nelle valigie laterali che alla fine pesavano 7,5 kg cadauna.
Il peso del bagaglio più i passeggeri non ha superato comunque l’ 80% del peso massimo ammesso dal libretto.
Un consiglio per stivare al meglio i vestiti e la biancheria. Utilizzare buste sottovuoto con la valvola ( di quelle che si svuotano comprimendole ).
Il volume del vestiario si riduce almeno del 50%.
Per ulteriore comodità mi sono dotato di una sacca da 60 litri impermeabile a rullo (15€ da Decathlon) per riporre le giacche da moto in caso di gran caldo, oppure acquisti ingombranti alla fine del viaggio. La sacca può essere fissata sopra il bauletto posteriore con gli elastici.
Quest’ultima è stata utilizzata solo a Barcellona proprio per le giacche da moto, così da non arrivare all’imbarco sudati come maratoneti.

Abbigliamento da viaggio


Per un viaggio, anche se si è in scooter, è necessario vestirsi con abbigliamento da moto ( grazie cognato motociclista!!! ) almeno per la giacca, i guanti e le calzature ( non stivali in pelle ma scarpe impermeabili con rinforzi, non troppo rigide per camminare quando si è in visita turistica ).
Con il vento e gli insetti anche in estate serve comunque protezione, per non parlare di altre cose che ti possono colpire anche a bassa velocità.
Un oggetto secondo me indispensabile è il bustino sia per il conducente che per il passeggero. Può sembrare scomodo ad una prima impressione, ma ti fa arrivare a fine giornata con la schiena dritta e riposata ( vanno benissimo anche quelli di Decathlon con stecche semirigide ).
In lunghi viaggi è necessario anche dotarsi di pantaloni impermeabili che proteggono dal freddo del mattino oltre che dalla pioggia.

Il Parabrezza: il parabrezza alto del Malaguti è risultato molto comodo in fatto di protezione sia dagli insetti, che ogni sera toglievo a quintali, sia dall’acqua
( provato sotto una discreta pioggia, con casco Jet , non mi è arrivata in viso una sola goccia con lo scooter in movimento).
Naturalmente la presenza di un parabrezza alto limita l’aereodinamica e la velocità si riduce anche di 10 km/h con vento contrario.
Non ho invece notato variazioni aereodinamiche causate dalle valigie laterali che pure sono imponenti per questo mezzo.

 

Riposino a bordo con quasi 40°
Riposino a bordo con quasi 40°

Casco, accessori e navigatore: il tipo di casco, visto che si tratta di viaggiare in scooter, è una scelta personale ( integrale forse eccessivo anche se il più sicuro ).
Personalmente essendo stato in gioventù, crossista prima e vespista poi, mi trovo meglio con il Jet che ho dotato di interfono per commentare il viaggio con la mia dolce metà ( direi che ne siamo soddisfattissimi ). Per ciò che concerne la navigazione ho dotato lo scooter di un navigatore per moto ( prima usavo quello della macchina ma si è rotto ) che risulta indispensabile quando si arriva in una città sconosciuta, oppure per avere qualche indicazione utile alla guida. Se la nostra meta sono piccole città o paesi può essere benissimo sostituito da una buona vecchia carta stradale.

Dove, quando e con chi


Dove vi porta il cuore, in primavera è meglio se potete, con chi vi piace e con voi condivide volentieri il viaggiare ( Io per parte mia lo divido con Lei visto che, come si dice... è la mia metà ).

Paolo Buono

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Inizio Fine produzione
2007 2012
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