MotoGP. Le pagelle del GP di Catalunya

MotoGP. Le pagelle del GP di Catalunya
Giovanni Zamagni
Dieci a Lorenzo, impressionante. Otto a Pedrosa che ha deluso in gara e otto a Marquez, sulle sue spalle la responsabilità dello spettacolo della MotoGP. Rossi 6, ci si aspettava lottasse per il podio. Dovizioso 5 | G. Zamagni
17 giugno 2013

Punti chiave


JORGE LORENZO VOTO 10

E’ impressionante per come guida, per capacità di concentrazione, per la bravura nello sfruttare al massimo la sua M1: in questo momento, sia ben chiaro, è il pilota che fa la differenza, non la Yamaha. Ogni volta che sembra in difficoltà – come lo è stato a Jerez e a Le Mans – ha la capacità di riprendersi e di andare ancora più forte di prima. Sbalorditivo.


DANI PEDROSA 8

Dopo le prove sembrava imbattibile, invece in gara non è mai stato veramente in grado di impensierire Lorenzo, nemmeno per un solo giro. Da un paio di GP soffre molto il comportamento della sua Honda con le gomme e non riesce a metterci una pezza. Ma il secondo, posto, sia chiaro, è comunque un grande risultato.


MARC MARQUEZ 8

Forse meriterebbe anche un voto più altro per l’incredibile velocità con la quale impara: venerdì prendeva sul giro – e sul passo - 1”2 dal compagno di squadra, domenica ha finito la gara a meno di un decimo da Pedrosa. In una MotoGP purtroppo sempre noiosa, dalle posizioni cristallizzate, è l’unico che prova sempre a fare qualcosa, magari anche esagerando. Davvero straordinario.
Valentino Rossi
Valentino Rossi


VALENTINO ROSSI 6


Ha pienamente ragione quando dice che sta lottando contro i tre piloti più forti del mondo, molto più giovani di lui e che il distacco complessivo è di soli un paio di decimi al giro. Tutto vero. Ma è anche vero che a Barcellona ci si aspettava un Rossi in grado di lottare per il podio, che invece non ha neppure sfiorato. E’ in difficoltà, ma non si arrende.


STEFAN BRADL 6

In difficoltà in prova – solo decimo – ci ha messo una pezza in gara, ma il suo distacco dai primi rimane troppo grande: non si può più parlare di inesperienza.


BRADLEY SMITH 7

Il distacco è elevatissimo, la posizione più che dignitosa: non è colpa sua se chi andava più veloce di lui si è steso. Questa volta, ha fatto più che dignitosamente il suo compitino.


ANDREA DOVIZIOSO 5

Il più lento tra i “ducatisti” in prova, alla fine è sempre lui il primo al traguardo in sella alla Desmosedici. Lotta, fa quello che può, prova a guidare sopra i problemi, che, però, sono troppo grandi.


MICHELE PIRRO 6

Autore di un dritto al primo giro, ha comunque portato la sua Ducati “ibrida” (laboratorio nel telaio, ma con il motore di Spies) al traguardo: fa quello che deve fare un collaudatore.


CAL CRUTCHLOW 5

Secondo in prova e con un ottimo passo, ma le difficilissime condizioni di Barcellona lo hanno tradito: ha sprecato una favorevole occasione.


NICKY HAYDEN 5

In prova aveva ottenuto un buon risultato, ma al sesto giro è finito a terra: peccato.


ANDREA IANNONE 5


Ha fatto bene fino alla gara, scivolando poi al quinto giro.


ALVARO BAUTISTA 4

Un altro errore nel primo giro: anche in questo caso, non ha fatto niente di così esagerato, ma è sempre lui a sbagliare.


YAMAHA VOTO 8,5

In prova sono andati forte tutti, perlomeno nel passo, ma poi in gara solo Lorenzo ha fatto veramente la differenza: rimane comunque una moto molto equilibrata


HONDA 8,5

Da un paio di GP, la Honda fatica a far lavorare al meglio le gomme: sembrava imbattibile, ma non è così.


DUCATI 4

I risultati peggiorano invece di migliorare e, come era prevedibile, il test fatto fare a Biaggi ha ottenuto come unico risultato quello di “spaccare lo spogliatoio”, tanto per usare un’espressione calcistica. Riassumendo: la moto è scarsamente competitiva, l’evoluzione non ha portato i risultati sperati e il clima dentro al box è tesissimo. Difficile pensare a una situazione più critica.