MotoGP 2016. Lorenzo: “Yamaha mi tratta come Rossi”

MotoGP 2016. Lorenzo: “Yamaha mi tratta come Rossi”
Giovanni Zamagni
Il pilota spagnolo mette fine alle stupide illazioni: “Ho a disposizione il miglior materiale possibile”. In crescita Pedrosa, soddisfatto Marquez
9 settembre 2016

MISANO ADRIATICO – Jorge Lorenzo torna Jorge Lorenzo e va velocissimo. Non solo, mette fine a qualsiasi illazione: «La Yamaha mi dà lo stesso materiale di Rossi». Molto bene Dani Pedrosa, soddisfatto Marc Marquez.


PEDROSA 2° IN 1’32”834 “PIU’ CONFIDENZA E PIU’ RITMO”

«Sicuramente è un risultato positivo. Non è cambiato niente tecnicamente rispetto ai precedenti GP, la moto è la stessa del Qatar, ma stiamo procedendo sulla strada intrapresa in Gran Bretagna, cercando di procedere senza stravolgere troppo la moto. Ho più confidenza, ho più ritmo, il feeling con la moto sta migliorando anche se non è ancora perfetto. Abbiamo guadagnato un po’ di velocità. La vittoria? Non è quello l’obiettivo di adesso, ma continuare a crescere ed essere più costante».


LORENZO 4° IN 1’33”056 “GRANDE CONFIDENZA”

«Chi giudica da fuori non sa il 99% di quello che accade dentro a un box: la Yamaha mi dà lo stesso supporto di prima, mi mette a disposizione lo stesso materiale di Rossi, mi mette ogni domenica nelle condizioni di vincere o di giocarmi il podio. Chi dice il contrario, non è un mio tifoso, cerca solo delle scuse per alcune mie prestazioni inferiori alle aspettative. Qui, però, abbiamo trovato un bilanciamento della M1 che finalmente mi soddisfa, riesco a guidare con buone sensazioni: in questo momento posso puntare al successo».


MARQUEZ 5 IN 1’33”196 “MOLTO PIU’ TRANQUILLO”

«Alla vigilia, analizzando le caratteristiche del circuito, pensavo che questo sarebbe stato uno dei più difficili per noi, perché ci sono tre ripartenza da bassissima velocità. Dopo le FP sono molto più tranquillo e sereno: per non ripetere l’errore commesso in Gran Gretagna, abbiamo sacrificato gran parte della prima giornata per testare con attenzione tutte le gomme a nostra disposizione. La caduta? Non dico che l’ho cercata, ma quasi: volevo capire il limite della gomma anteriore e in una curva lenta ho esagerato l’entrata per vedere fino a che punto potessi arrivare».

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