MotoGP 2018. Gli elementi chiave del GP dell'Argentina

MotoGP 2018. Gli elementi chiave del GP dell'Argentina
Giovanni Zamagni
Gomme, mercato piloti e competitività di Yamaha e Ducati su questo tracciato. Sono solo alcuni degli elementi che detteranno gli equilibri del GP
5 aprile 2018

TERMAS DE RIO HONDO – E’ una pista particolare quella di Termas, non tanto per la conformazione (molto piacevole, gradita a quasi tutti i piloti) quanto per le condizioni dell’asfalto: qui si gira pochissimo, il venerdì serve soprattutto a pulire il tracciato dalla sabbia e dallo sporco. Per l’edizione 2018 c’è un incognita in più: il meteo prevede pioggia, anche forte. Qui con l’acqua si è girato solo in un turno e con poca acqua sull’asfalto: nessuno sa, quindi, com’è la situazione.


Ecco qualche altro aspetto alla vigilia della seconda gara stagionale.


1) 4 gomme invece di 3. Dato che alcuni punti sono stati riasfaltati per eliminare i tanti avvallamenti, la Michelin ha chiesto e ottenuto di portare 4 tipi di gomme (invece dei tradizionali 3) sia per l’anteriore sia per il posteriore. Una scelta in più che potrebbe diventare determinante: con poco tempo a disposizione – soprattutto se dovesse piovere come previsto -, i piloti dovranno essere ancora più bravi del solito a individuare l’opzione giusta.


2) Mercato piloti. Se ne è parlato tanto nella giornata di oggi, ma è chiaro che da domani il pensiero sarà solo per le prove e per la gara. Insomma, non ci saranno condizionamenti sotto questo aspetto (è ancora troppo presto perché avvenga), ma è anche abbastanza chiaro che, sotto questo aspetto, la situazione più delicata è quella all’interno del box Ducati (come si può capire leggendo le interviste a Dovizioso e Lorenzo su Moto.it).


3) La competitività di Yamaha e Ducati. Data per scontata quella della Honda («siamo messi molto meglio rispetto al 2017» ha confermato Marquez), questa gara deve dare risposte importanti su Yamaha e Ducati. La M1 si è dimostrata veloce in Qatar e qui l’anno scorso aveva dominato facendo doppietta, ma da metà del 2017 la moto sembra inferiore alle due rivali. Questo è un test importante, soprattutto per Vinales che deve confermare quanto di buono fatto nella seconda parte in Qatar. Per quanto riguarda Ducati, rimangono ancora dei dubbi sulla competitività della moto su tutte le piste, nonostante l’inverno molto positivo (almeno per Dovizioso): qui in passato la Desmosedici ha ottenuto risultati altalenanti, ma nel 2017 aveva faticato moltissimo. Una buona prestazione qui sarebbe già una buona conferma, anche se non ancora definitiva.


4) Crutchlow. Su questa pista Cal è sempre andato fortissimo: considerando la competitività della Honda, può diventare un avversario molto pericoloso.

 

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