MotoGP 2019. GP Austria, Dovizioso: "Siamo vicini a Marquez"

MotoGP 2019. GP Austria, Dovizioso: "Siamo vicini a Marquez"
Giovanni Zamagni
Nonostante una caduta nelle FP2, Andrea è partito forte, il suo ritmo con le gomme usate è buono. “Nelle FP2 siamo migliorati in frenata, siamo costanti. Al momento io e Marc siamo quelli messi meglio, ma è solo venerdì. Rimane una pista a noi favorevoli, anche se gli avversari sono più vicini”
9 agosto 2019

ZELTWEG - L’inizio è incoraggiante: per Andrea Dovizioso, terzo assoluto, era importante partire nel modo giusto. Nemmeno una caduta (la terza dell’anno) ha tolto il buon umore al pilota della Ducati.

“Non so spiegare bene la caduta. Pensavo di avere toccato la riga bianca, ma riguardando le immagini non è così. Probabilmente ho preparato troppo presto la curva e sono scivolato. Un piccolo inconveniente, che però non cambia il giudizio sulla giornata”.

 

Tra un turno e l’altro siete riusciti a migliorare la moto?

“Sì. Abbiamo modificato la messa a punto e siamo migliorati in frenata, facendo un buon passo in avanti. Con le gomme usate sono stato costante: siamo molto vicini a Marquez. Io e lui siamo quelli messi meglio per la vittoria, ma è solo venerdì: possiamo fare un altro passo in avanti”.

La Ducati è più in difficoltà rispetto al 2018, in generale, non su questa pista, anche perché le gomme sono differenti

“E’ difficile da dire: sicuramente non è possibile, almeno per noi, pilotare come facevamo l’anno scorso. Abbiamo perso qualcosa, ma dobbiamo adattarci, le gomme sono uguali per tutti. Il più grande cambiamento è la velocità di Marquez: se parte davanti, riesce a imporre il suo ritmo e noi per stargli dietro mettiamo più in crisi gli pneumatici”.

 

Per fermarlo, bisognerebbe provare a stare davanti in tutti i modi all’inizio?

“Per stare davanti devi avere la velocità, farlo tanto per farlo non serve a nulla”.

 

Quali sono i problemi su questa pista?

“Con tante staccare aggressive, non è facile tenere la linea giusta, basta poco per andare fuori. Il giro prima della caduta, mi si è chiusa davanti in sesta, mi sono spaventato. Sono ripartito dietro a Petrucci e ho ripreso fiducia, ma poi sono caduto”.

 

Rimane una pista favorevole alla Ducati? I punti negativi sono meno di quelli positivi?

“Qui abbiamo sempre dominato, ma gli avversari si sono avvicinati. Questa posta non ha curve lunghe con tanto angolo: noi siamo particolarmente forti quando possiamo frenare da dritti e quando c’è tanta accelerazione. Ecco perché qui siamo efficaci”.