MotoGP 2019. Rossi: "Nelle FP3 posso lavorare per la gara"

MotoGP 2019. Rossi: "Nelle FP3 posso lavorare per la gara"
Giovanni Zamagni
Per una questione di centimetri, Valentino aveva perso il quarto posto, ma le immagini hanno dimostrato che non aveva messo le ruote oltre la riga bianca e così il suo tempo è stato confermato. “Questo mi permetterà di sfruttare al meglio le libere del mattino: siamo competitivi, è una buona occasione”
23 agosto 2019

SILVERSTONE - Quarto, poi 17esimo, quindi di nuovo quarto: la posizione di Valentino Rossi al termine delle FP2 ha avuto un andamento altalenante, perché l’ottimo 1’59”937 era stato prima cancellato, poi convalidato. Questione di centimetri, quelli di differenza tra l’aver messo -  o meno - le gomme della sua M1 all’esterno del cordolo. Alla fine, le immagini hanno dato ragione a Rossi, soddisfatto, al di là della posizione.

“E’ stato sicuramente un buon inizio. Negli ultimi due GP, il mio feeling con la M1 era migliorato e anche oggi siamo andati bene. Sono riuscito a girare con un buon passo, facendo anche un buon giro con le gomme nuove. E’ solo venerdì, c’è ancora tanto da fare, dobbiamo migliorare l’accelerazione, ma per il momento sono soddisfatto. Guidare qui con questo asfalto è bellissimo: il grip è migliorato rispetto al 2018, ma non così tanto, mentre è stato fatto un grande passo in avanti per quanto riguarda le buche. Ce n’è ancora qualcuna all’uscita della curva 7, ma poche: questo ti permette di spingere di più, guidare al limite, fare le linee giuste. Tutti i piloti Yamaha sono stati veloci: buon segno”.

Dove perdete in confronto dei più veloci?
“Facciamo molto bene il T2, non male il T1, ma il T4 per noi è complicato. Anche nel T3, in ripartenza dalle due curve più lente fatichiamo un po’. Dobbiamo lavorare sull’elettronica, sul bilanciamento e anche sulla scelta della gomme: nelle FP2 ho girato con dura anteriore e posteriore, ma non è andata così bene”.

Il quarto tempo ti assicura la Q2?
“Questo non lo so, sicuramente mi permetterà di lavorare soprattutto per la gara nelle FP3”.

Come nel calcio, è stato usato il “VAR”, la moviola, per ridarti il tempo: sei d’accordo con questa regola?
“Sì. Fuori dal cordolo, di solito c’è l’erba, ma per una questione di sicurezza viene aggiunto il cemento, perché se tocchi l’erba a quelle velocità può essere molto pericoloso. Però è anche giusto mettere un limite: è un po’ come l’occhio nel tennis, che guarda se la pallina ha toccato o no la riga. E’ giusto che sia così anche nelle moto”.

Ma avete fatto reclamo o sono intervenuti direttamente loro?
“Maio (Meregalli, il team manager, NDA, leggi la sua intervista) è andato in direzione gara, ma loro stavano già rivedendo le imagini e hanno preso la decisione. In quel punto, la riga bianca finisce troppo bruscamente, chiederemo in Safety Commission di allungarla” (Anche a Quartararo e Nakagami è stato ridato il tempo).

E’ un’occasione da sfruttare?
“Sicuramente è una buona occasione, ma bisogna lavorare per essere veloci così sempre, non solo sporadicamente. Nelle ultime gare della prima parte del 2019 avevamo avuto tante difficoltà, adesso stiamo andando un po’ meglio. L’obiettivo è essere costantemente competitivi”.

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