MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Suzuki a parte, non ci sono certezze”

MotoGP 2020. Andrea Dovizioso: “Suzuki a parte, non ci sono certezze”
Giovanni Zamagni
Andrea prova a fare previsioni sulla gara. “Sarà fondamentale il warm up, per trovare ritmo. Siamo tutti nella stessa situazione, anche se mi aspetto che Rins e Mir, che partono davanti, siano competitivi”: Sul futuro: “A breve saprete, non c’è più motivo di aspettare”
7 novembre 2020

Dodicesimo tempo, quarta fila: un’altra qualifica difficile per Andrea Dovizioso.
“Oggi in qualifica andare forte era solo una questione di feeling, non era una vera situazione di bagnato. Con l’acqua sono andato molto bene, ma in Q2 era differente, era una situazione mista, molto complicata per tutti”.

 

E’ un bel problema, pensando al campionato.
“Fortunatamente, non tutti i rivali al titolo sono davanti e si può essere confidenti per domani. Dall’altra parte, però, non dimentichiamo che noi abbiamo bisogno di trovare più velocità: è questo che conta, non quanto è negativa la situazione dei tuoi rivali. Ma domani si partirà da zero e sarà così per tutti: il warm up sarà molto importante per trovare il ritmo. Spero ci sia una buona temperatura per poter spingere e fare tempi vicini a quelli che si faranno in gara. Non si potrà prendere nessuna decisione sulle gomme, perché la temperatura sarà differente: servirà per prendere il ritmo, l’unica cosa che si può fare”.

 

In passato, avevi grandi vantaggi quando Michele Pirro provava sulla pista dove poi si corre; perché non è più così?
“Quando hai la possibilità che il collaudatore provi prima su una pista, è un vantaggio perché puoi avere alcuni dati, puoi lavorare meglio sulle gomme, sull’elettronica, ma Michele non ha potuto fare granché sulle gomme, il tempo sul giro non era stato così buono. E rispetto al passato, io non ho un feeling così buono con la moto e Michele non mi può aiutare in questo. Solitamente in questi test lui fa prove di messa a punto, ma è il suo modo di lavorare sulla moto, io non posso usarlo per andare più forte. In passato potevo utilizzare il potenziale della moto, avevo una buona confidenza: potevo sfruttare alcuni dettagli di Pirro sul mio sistema di lavoro. Adesso devo trovare fiducia con la moto, gli altri lavori sono secondari. 

 

Che gara ti aspetti?
“Nessuno ha potuto lavorare sull’asciutto, ci saranno delle situazioni particolari e anomale. Ma sulla carta, le due Suzuki saranno competitive e partono davanti, non credo che avranno grossi limiti e problemi. Per il resto, Morbidelli, Quartararo e Vinales sono tutti in una situazione non troppo comoda e possono succedere tante cose. La scelta della gomma sarà sicuramente importante, ma ancora di più chi riuscirà ad avere un buon ritmo domani nel warm up. A Valencia il consumo è abbastanza importante, si sta tanto tempo sull’angolo a sinistra e se guida male il consumo è maggiore. Questo farà la differenza. Non parto davanti, ma per come sono abituato quest’anno nemmeno troppo indietro: Morbidelli e Quartararo sono lì vicino, questo è importante”.

 

Considerando la situazione di Marquez così incerta, non credi che la Honda sia la priorità per te, non solo per fare il collaudatore?
“Con la Honda la trattativa è già stata fatta da qualche settimana, si è parlato di varie cose, ma del mio futuro ne parlerò a breve, perché non c’è più motivo di aspettare. E’ normale parlare con Honda, così come con Yamaha, Ktm e Aprilia, non è solo per l’assenza di Marc: si è parlato con le varie Case. Non so qual è la reale situazione fisica di Marc, ma quando parli di questi cose devi valutare altri aspetti e vorrei avere qualche certezza in più, non soltanto la speranza di poter fare qualcosa. Ma ne parleremo a breve”.

 

In ogni caso, non ci saranno più quelle meravigliose sfide con Marquez all’ultima curva: che effetto ti fa?
“Quelle immagini sono una figata, vedere quei momenti è stupendo: per me è stato un onore combattere contro un campione così e qualche volta batterlo. Però le carriere dei piloti vanno così, ci sono dei momenti differenti: non possono succedere sempre queste cose, lo firmerei adesso”.