MotoGP 2020. Valentino Rossi: “Ancora non si è capito se la M1 2020 è meglio della 2019”

MotoGP 2020. Valentino Rossi: “Ancora non si è capito se la M1 2020 è meglio della 2019”
Giovanni Zamagni
Valentino non vede differenze tra le due moto: “Sembrava che la versione di quest’anno dovesse essere un grande passo in avanti, ma non è così. I problemi sono più o meno sempre gli stessi e siamo in difficoltà sul motore”. Su Mir: “Se vincesse, se lo meriterebbe”
13 novembre 2020

Tra i piloti Yamaha, solo Franco Morbidelli sembra andare forte. E non è la prima volta. Dato che il Morbido ha una M1 2019 e gli altri piloti una M1 2020, viene naturale pensare che c’entri qualcosa anche la moto. Valentino Rossi, però, non la pensa così.

“Ho parlato un attimo con Vinales: abbiamo gli stessi problemi, la moto si muove troppo al posteriore. Non so quali siano i problemi di Quartararo, mentre Morbidelli è veloce, sembra quello con il passo migliore. E’ vero che lui ha la moto 2019, ma le prestazioni delle due moto sono molto simili. Per quanto mi riguarda, la posizione è pessima, ma non sono così lontano. Domani spero di essere più competitivo”.

Quindi qual è il tuo giudizio sulla Yamaha?
“C’era molta aspettativa per la M1 2020, perché c’era stato detto che la Yamaha si era impegnata tanto, con un motore più veloce. Ma siamo arrivati all’ultima gara e ancora non si è capito se la 2020 è meglio della 2019: questo significa che sono più o meno uguali. A volte va meglio una versione, altre quell’altra: evidentemente non è stato fatto il passo in avanti che ci aspettavamo. Ma non dimentichiamo che la Yamaha ha vinto sei gare; purtroppo, però, abbiamo più o meno sempre gli stessi problemi e siamo in difficoltà con il motore”.

Ti aspettavi che Mir potesse vincere il mondiale?
“Nelle ultime gare del 2019, Joan aveva fatto grandi miglioramenti e anche durante l’inverno è andato forte. Sembra un pilota più maturo della sua età, considerando anche che è solo la sua seconda stagione in MotoGP e ha fatto un solo anno in Moto2. E’ un grande talento, ma nessuno si aspettava che potesse vincere: se conquistare il titolo, se lo sarà meritata, perché è il più costante. Ma è anche veloce: ha vinto un GP e avrebbe trionfato anche in Austria2 se non ci fosse stata la bandiera rossa (per la caduta di Vinales, NDA)”.

Sembra che ci sia un ricambio generazionale.
“Sì, c’è un grande ricambio generazionale, anche perché adesso i piloti vogliono andare tutti subito in MotoGP, mentre una volta si aspettava di più e c’erano piloti che stavano per tutta la carriera nelle cilindrate più piccole. Per quanto mi riguarda, sono ben contento di poter essere in pista anche nel 2021”.

Cosa puoi dire del team VR46 in MotoGP?
“Non è proprio il nostro team: diciamo che la nostra è una partecipazione tecnica. Sarà interessante vedere come ce la possiamo cavare e capire cosa potremmo fare in futuro”.

Il maledetto Covid quanto ha inciso su questo campionato?
“Molto: sinceramente non mi aspettavo che questa situazione cambiasse così tanto il campionati. Invece è stata molto dura, più complicato del normale: dato che è difficile fare tutto, anche viaggiare. Correre due gare sulla stessa pista non è così bello e, soprattutto, abbiamo sempre corso fuori stagione. Spero e penso che nel 2021 possa andare meglio: la chiave sarà correre in Europa nelle date tradizionali e un piste differenti. Se si farà così, sarà già buono, poi bisognerà capire se si potrà andare anche fuori dall’Europa”.