MotoGP 2021: Ducati: al Mugello può fare 1, 2 e 3!

MotoGP 2021: Ducati: al Mugello può fare 1, 2 e 3!
Giovanni Zamagni
Reduce dal primo, storico, 1-2 in due GP consecutivi, la Casa di Borgo Panigale arriva al GP d’Italia con grandi possibilità: il lungo rettilineo e il tracciato esaltano il motorone della rossa. Si può sognare: Miller, Bagnaia e Zarco potrebbero monopolizzare il podio
24 maggio 2021

GP d’Italia: 2017: 1. Dovizioso, 3. Petrucci; 2018: 1. Lorenzo, 2. Dovizioso; 2019: 1. Petrucci, 3. Dovizioso.

Le ultime tre edizioni del GP d’Italia al Mugello sono state monopolizzate dalla Ducati, sempre davanti a tutti al traguardo, sempre sul podio con almeno due piloti. Risultato ripetibile nel 2021, anzi, addirittura migliorabile, perché a Borgo Panigale si può sognare di conquistare l’intero podio. La possibilità c’è, eccome. La Ducati è reduce da due “doppiette” consecutive - impresa mai riuscita prima - sull’asciutto di Jerez e nel “flag to flag” di Le Mans, e arriva al Mugello con tre piloti in grandissima forma: Jack Miller, due vittorie di fila; Pecco Bagnaia, tre podi in cinque gare; Johann Zarco, tre secondi posti e terzo in classifica generale. Un attacco a tre punte che può conquistare l’intero podio del Mugello: non è un sogno, ma una possibilità concreta. Le cinque gare precedenti hanno dimostrato la grande competitività della DesmosediciGP 2021 e il lungo rettilineo della pista toscana sembra fatto apposta per esaltare il motorone Ducati: per quello che si è visto fino a oggi, Miller, Bagnaia e Zarco potrebbero disporre di un vantaggio enorme da gestire.

 

Ci sono anche le curve

E’ chiaro che non c’è solo il rettilineo, ma nessuna curva del Mugello mette in difficoltà, perlomeno sulla carta, la Ducati 2021: ci sono punti dove, probabilmente, la Yamaha potrebbe essere più competitiva, ma sulla bilancia pesa di più la potenza e il vantaggio in rettilineo. E non dimentichiamo che dalla partenza alla prima curva c’è tanta strada da fare: la possibilità che allo spegnimento del semaforo si arrivi in gara alla San Donato con le “rosse” tutte (o quasi…) davanti è molto alta. E, a quel punto, non sarà facile per i rivali passarle. E’ chiaro che in gara possono succedere un sacco di cose, fare primo, secondo e terzo è qualcosa di difficilissimo. Ma non così improbabile.

 

E Pirro può essere il “quarto” incomodo?

Al Mugello ci sarà anche Michele Pirro: originariamente avrebbe dovuto correre come wild card, invece sarà in pista come sostituto di Jorge Martin. Cambia poco, se non che Michele, per regolamento, dovrà usare la moto dello spagnolo, una DesmosediciGP ufficiale in tutto per tutto, mentre se avesse usato la sua, avrebbe probabilmente portato al debutto qualche componente del 2022. Il collaudatore della Ducati potrebbe diventare il “quarto” incomodo? Improbabile, perlomeno sulla carta: a causa del Covid, Pirro nel 2020 ha disputato solo due gare, entrambe in Austria, come sostituto dell’infortunato Pecco Bagnaia. E’ vero che Pirro ha continuato a girare con la MotoGP, ma sappiamo quanto sia differente la gara: la mancanza di abitudine fa pensare che Michele faticherà a tenere il passo dei piloti più veloci, al di là della competitività della sua Desmosedici. Per quanto riguarda i debuttanti, Enea Bastiani e Luca Marini, è probabile che possano fare molto meglio rispetto a Le Mans, ma entrambi non sembrano ancora pronti per puntare in altissimo. 

 

Incognita Marquez

A livello motoristico, solo la Honda può in qualche modo limitare i danni, ma per pensare di battere queste Ducati ci vorrebbe un Marc Marquez in grandissima forma. Ma l’otto volte campione del mondo non è ancora al meglio, come si è visto anche a Le Mans: Marc è stato fenomenale nel momento in cui ha iniziato a piovere, esplosivo, come sempre, nel cambio moto, molto veloce sul bagnato. Ma nei tre giri e mezzo fatti sull’asciutto ha faticato: al terzo giro, è transitato sul traguardo in sesta posizione, staccato già di 2”486. Teoricamente, al Mugello Marquez starà meglio, ma per poter tenere il ritmo della Ducati bisogna essere al 100%. Al momento, insomma, sembra improbabile che lo spagnolo possa inserirei in una eventuale lotta per la vittoria, ma quando c’è di mezzo Marquez è bene lasciare comunque aperta una possibilità.

 

Quale futuro?

Al Mugello si parlerà tanto anche del futuro Ducati: è probabile che verrà annunciato il rinnovo (scontato) con il team Pramac, che dovrebbe avere a disposizione sempre due moto ufficiali, con la conferma sia di Martin sia di Zarco. Ma per altri annunci, sembra che bisognerà attendere dopo Barcellona. Le trattative sono aperte con la VR46 e il team Gresini, con la possibilità, quindi, di schierare otto moto nel 2022. Una scelta che non dispiace affatto all’ingegnere Gigi Dall’Igna (“Lo abbiamo fatto in passato, siamo in grado di gestirle e ci dà la possibilità di raccogliere tanti dati”, è la sua opinione) e dettata anche dalla rinuncia della Suzuki di avere una seconda squadra. Al momento tutte le trattative sono aperte, personalmente non ho al momento elementi per dire come andrà a finire. 

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