MotoGP Aragòn. Da Zero a Dieci

MotoGP Aragòn. Da Zero a Dieci
Giovanni Zamagni
Numeri, statistiche e voti sul GP di Aragòn, un modo per ripercorrere quanto accaduto ad Aragòn, non solo in pista e non solo in MotoGP
27 settembre 2016

MAI COSI’ MALE NEL 2016

La migliore Ducati al traguardo è stata quella di Andrea Dovizioso, 11esimo: è in assoluto la peggiore prestazione dell’anno per le otto Desmosedici in pista. Prima di Aragòn c’era sempre stato almeno un pilota Ducati nei primi dieci, a conferma delle grandissime difficoltà in Spagna.

ZERO, COME LE DUCATI NEI PRIMI DIECI


TANTE, TROPPE CADUTE

Le difficoltà delle gomme Michelin ad Aragòn vengono confermate dalle tante cadute registrate in MotoGP, con almeno una scivolata in ogni turno di prova: evento più unico che raro in questa categoria. Più nel dettaglio, ecco l’elenco delle cadute. FP1: due (Herandez e Rabat); FP2: quattro (P.Espargaró, A.Espargaró, Laverty, Lowes); FP3: otto (Rossi, Lowes, Bautista, Petrucci, P.Espargaró 2 volte, Hayden, Màrquez); FP4: una (Laverty); Q1: una (Pirro); Q2: due (Crutchlow e Pedrosa); WU: due (Lorenzo e Rabat); gara: due (Redding e Rabat).

ALMENO UNA SCIVOLATA IN OGNI TURNO


DOMINIO TOTALE

Sam Lowes, prossimo pilota dell’Aprilia in MotoGP, è senz'altro un grande talento, molto veloce: purtroppo cade molto e per questo, almeno fino ad oggi, quest'anno ha vinto solo due GP, entrambi in Spagna. Curiosamente, sia a Jerez sia ad Aragòn il suo successo non è mai stato in discussione: è stato sempre in testa dal primo all’ultimo giro, fatta eccezione per il primo passaggio a Jerez. Un dominio che la dice lunga sulle sue qualità.

DUE, COME I SUCCESSI DI SAM LOWES


CAMPIONATO TROPPO CONDIZIONATO DALLE GOMME

Pur capendo perfettamente tutte le difficoltà di tornare in MotoGP dopo ben sette anni di assenza, le gomme stanno condizionando in maniera determinante la MotoGP 2016. D’accordo, gli pneumatici sono sempre stati l’elemento fondamentale delle corse di moto, ma così è sinceramente troppo. Soprattutto manca la costanza di rendimento, e c’è troppa differenza tra pilota e pilota e moto e moto da una gara all’altra (ma anche tra un turno e l’altro). Speriamo sia diverso nel 2017

VOTO TRE, ALLA MICHELIN


MAI COSI’ PRESTO

Il dominio di Brad Binder (che merita un voto a parte) in questa stagione è stato netto ed evidente, come conferma meglio di ogni altra parola una statistica sulla sua vittoria: mai in moto3 il pilota aveva conquistato il titolo con tanto anticipo. D’accordo, la sua KTM è super veloce, ma lui ha fatto una gran bella differenza.

QUATTRO, COME I GP IN ANTICIPO CON CUI BINDER HA VINTO IL TITOLO
 


VELOCE E COSTANTE

Continuiamo a parlare di Brad Binder: se lo merita. E continuiamo con i numeri, che sono crudi e freddi, ma servono per capire esattamente cosa ha fatto il giovane pilota sudafricano in questa stagione: cinque successi (più di ogni altro: quello che ha vinto il maggior numero di gare dopo Binder è Navarro, con due trionfi…), 11 podi, un solo zero in classifica (a Brno, caduto mentre era al comando sotto l’acqua), 4 pole position. Insomma, un titolo più che meritato.

CINQUE, COME LE VITTORIE DI BINDER NEL 2016 (E IN CARRIERA)


UN DISTACCO ABISSALE, MA…

La superiorità di Marc Màrquez ad Aragòn è stata netta ed evidente, come confermano anche i 631 millesimi rifilati in qualifica a Maverick Viñales, secondo sullo schieramento. Un distacco elevatissimo in una MotoGP molto livellata, ma non è il più grande (in qualifica) di questa stagione: a Silverstone, infatti, Cal Crutchlow ha conquistato la pole con ben 0”998 di vantaggio su Valentino Rossi; e ad Assen Andrea Dovizioso aveva rifilato 0”715 al secondo (sempre Rossi).

SEI, COME I DECIMI DI VANTAGGIO DI MÀRQUEZ IN Q2


SUZUKI DI NUOVO DAVANTI A TUTTI

Scattando benissimo dalla seconda posizione, e con una gara particolarmente aggressiva nei primi giri, Maverick  è transitato per sette giri al comando: il primo e dal terzo all’ottavo. Nella sua carriera in MotoGP, Viñales era stato primo solo in un’altra occasione, a Silverstone, quando vinse la gara stando in testa per tutti i 19 giri del GP.

SETTE, COME I GIRI AL COMANDO DI VIÑALES


IL CAMPIONATO PIU’ EQUILIBRATO

La tanto criticata (perlomeno da me…) Moto2 ultimamente sta regalando gare avvincenti e spettacolari, con un campionato ancora aperto e molto incerto: sarà probabilmente l’unico che verrà assegnato nell’ultimo appuntamento a Valencia. Dopo 14 GP, infatti, Johann Zarco e Alex Rins sono separati da un solo punto, anche se il francese ha vinto molte più gare dello spagnolo (5 a 2). Gli ultimi 4 GP saranno dunque carichi di tensioni. Tra l’altro, Rins si era già giocato un titolo a Valencia, quello della Moto3 nel 2013, perdendolo a favore di Viñales.

VOTO OTTO, ALLA MOTO2


UNA REAZIONE DA CAMPIONI

Sembrava in grandissima difficoltà, ma qualcosa è cambiato, e in maniera evidente: la RC213V ha vinto 5 degli ultimi 7 GP con quattro piloti differenti (Màrquez, Pedrosa, Crutchlow e Miller), è in testa al campionato Costruttori (291 punti contro i 278 della Yamaha), ha migliorato la gestione elettronica del motore e, di conseguenza, l’accelerazione. Forse non è ancora la migliore delle MotoGP, ma poco ci manca. E hanno giaà messo in pista la moto 2017...

VOTO NOVE, ALLA HRC


UN DEGNO CAMPIONE

Massimo dei voti, naturalmente, a Brad Binder, 21enne sudafricano neo campione del mondo della Moto3. La differenza di rendimento rispetto all’anno scorso ha dell’incredibile: Binder ha messo in mostra una grande velocità e una costanza inarrivabile. «Alle mie spalle ho una grande squadra e persone che hanno creato la situazione perfetta: io ho dovuto solo pensare a pilotare» ha spiegato così la sua trasformazione. La sua è stata una stagione incredibile: la sensazione è che il suo titolo sia molto più consistente di quello di Danny Kent del 2015. In altre parole, Brad dovrebbe essere molto più competitivo anche in Moto2.

VOTO DIECI, A BRAD BINDER