Rossi: "Il nostro potenziale è più elevato"

Rossi: "Il nostro potenziale è più elevato"
Giovanni Zamagni
Valentino rallentato da un problema tecnico. Soddisfatto Lorenzo: "ho un buon passo", guardingo Pedrosa: "sul bagnato bisogna essere più polivalenti". Intanto nel paddock si discute su gomme e regolamenti | G. Zamagni, Alcanitz
28 settembre 2012

Punti chiave

ALCANIZ – In un’altra giornata tutt’altro che esaltante, tengono banco due argomenti: quanto successo a Misano in partenza, con Carmelo Ezpeleta, numero uno della Dorna, che ammette che “qualcosa è stato sbagliato” e cosa fare per evitare che i piloti rimangano fermi ai box, come è purtroppo successo anche nel primo turno di libere.  A Misano, sono stati molti gli errori commessi dopo che Abraham ha fatto spegnere la moto sulla griglia di partenza: la procedura è stata annullata con il semaforo invece che con la bandiera rossa, Pedrosa è stato tolto e poi rimesso sulla griglia invece di farlo partire dalla corsia box, non c’è stata chiarezza su quando sarebbe stato dato il secondo via. 


Pedrosa allarga le braccia sconsolato ed evita ulteriori commenti:
“Non c’era bisogna dell’ammissione di Ezpeleta, già lo sapevamo che erano stati commessi degli errori: inutile continuarne a parlare”. 


Un po’ a sorpresa, invece, Valentino Rossi difende l’operato della direzione gara.
“A mio modo di vedere non è stato commesso nessun errore ed era chiaro che si sarebbe ripartiti dopo cinque minuti. La Honda ha avuto un problema con la termocoperta che ha bloccato la ruota anteriore, ma non c’entra con la procedura di partenza”.


POCHE GOMME


La verità, però, è che la gestione sportiva non dovrebbe essere affidata agli uomini dell’Irta, l’associazione dei team che ha un contratto con la Dorna per gestire il paddock, ma a dei commissari preparati e neutrali. Per quanto riguarda i pochi piloti in pista durante i turni con asfalto troppo asciutto per le rain e troppo bagnato per le slick, i piloti non sono totalmente concordi che una gomma intermedia potrebbe risolvere il problema. Anzi. Secondo Andrea Dovizioso, sempre molto analitico, sarebbe sufficiente avere a disposizione più pneumatici da bagnato. “In ogni GP – spiega Andrea – abbiamo a disposizione quattro gomme da bagnato, che diventano cinque in caso di turni tutti bagnati. La Bridgestone decide a priori quale tipo (morbida o dura) avere in maggiore quantità, poi il pilota fa le sue scelte: in ogni caso puoi avere a disposizione cinque gomme della stessa mescola (quindi o tutte morbide o tutte dure) o 3 di un tipo e 2 di un altro. Sono troppo poche: se avessimo più gomme, in condizioni come quelle di stamattina avresti anche potuto girare”.


GIUDIZI CAUTI


Per quanto riguarda il turno del pomeriggio effettuato sul bagnato, tutti sono piuttosto cauti nei giudizi, anche se c’è chi, come Ben Spies è decisamente soddisfatto. “Abbiamo cambiato in maniera significativa l’assetto della moto – dice l’autore del miglior tempo -, trovando un assetto competitivo: mi sento a mio agio, riesco a guidare bene. Nei test avevamo visto che eravamo a posto anche sull’asciutto: sono quindi pronto per qualsiasi condizione”.


Su di morale anche Jorge Lorenzo.

“Sono molto costante, ho un buon passo: conta questo in caso di pioggia. Alla fine non sono riuscito a fare un giro velocissimo, ma solo perché avevo già fatto tanti giri con le stesse gomme: se in qualifica dovesse piovere (come previsto, NDA) sarà sufficiente montare una copertura nuova per migliorare il tempo”.
Più di cattivo umore Dani Pedrosa, al di là del secondo posto: lo spagnolo spiega qual è la sua situazione sul bagnato. “Sinceramente mi sento bene sull’acqua, almeno nel singolo giro. Ma in caso di gara bagnata, le condizioni dell’asfalto spesso cambiano parecchio nell’arco dei 45 minuti: bisogna imparare a essere più polivalenti”.


ROSSI: “PROBLEMI TECNICI”


Nicky Hayden, quarto, non è troppo soddisfatto.“Non ho avuto le stesse positive sensazioni che ho solitamente sul bagnato con la Ducati, ma forse era solo per le particolari condizioni del circuito. Se poi domani piovesse e domenica ci fosse il sole (come previsto, NDA), saremmo ulteriormente svantaggiati, perché Honda e Yamaha qui hanno provato, noi no”.


Per quanto riguarda Valentino Rossi, l’ottavo posto a 2”193 ha, secondo il pilota di Tavullia, una spiegazione tecnica.
“Abbiamo avuto un piccolo inconveniente: il nostro potenziale è sicuramente superiore. Abbiamo avuto un problemino meccanico con il cambio – entrava continuamente la folle -, che però non ha danneggiato il motore, che potremo utilizzare domani. Sono salito sulla seconda moto, ma non l’ho potuta sfruttare al meglio, perché non sono riuscito a fare i 6-7 giri necessari per rendere la gomma più efficace e nell’ultimo passaggio sono stato rallentato da una CRT, che mi ha fatto perdere 6-7 decimi. Al di là di questo, dobbiamo comunque lavorare, perché perdo molto in accelerazione: non siamo competitivi come al solito con il bagnato. Continuo a utilizzare il forcellone provato nei test di Misano, ma per capire se funziona davvero bisogna aspettare di girare con l’asciutto”.

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