Rossi: "Si può lottare per il podio"

Rossi: "Si può lottare per il podio"
Giovanni Zamagni
Importante passo in avanti di Valentino: adesso la M1 è ben bilanciata. "Abbiamo migliorato di oltre un secondo rispetto a ieri, ho un buon ritmo e riesco a guidare bene" | G. Zamagni, Le Mans
17 maggio 2014

Punti chiave

LE MANS – E’ tutto un altro Valentino Rossi rispetto a quello piuttosto avvilito di venerdì: ieri Valentino era incapace di forzare in frenata e perdeva tanto in accelerazione, oggi riesce a sfruttare al meglio le qualità della sua M1 e il suo passo gli consente di puntare al podio.

«Abbiamo lavorato bene dentro al box insieme a Silvano Galbusera (ancora una volta, non perde occasione per sottolineare quanto fatto dal suo capotecnico: non accadeva certo nel 2013 con Jeremy Burgess, NDA), abbiamo migliorato tanto la moto e già dalle FP3 sono sempre stato protagonista, anche come passo. In qualifica ho fatto un errore nel T4, all’ultima curva, perdendo un paio di decimi: avrei potuto conquistare la prima fila. In ogni caso, il mio obiettivo era ottenere un posto nei primi cinque e l’ho centrato, migliorando di oltre un secondo rispetto a ieri. Adesso dobbiamo fare un altro passo in avanti domani mattina, per riuscire a essere competitivi per tutto il GP: è comunque importante essere in griglia davanti a Lorenzo e Pedrosa, che hanno un passo buono e simile al mio. Come sempre, sarà decisivo partire bene, anche perché la prima curva è piuttosto insidiosa».


Cosa avete cambiato rispetto a ieri?
«Ieri avevamo sbagliato l’approccio e abbiamo fatto interventi radicali, caricando, a differenza del solito, maggiormente il posteriore: l’M1 è progredita tanto in accelerazione, adesso dobbiamo fare un altro progresso in frenata».


Il distacco da Marquez, però, è elevato.
«Marc ha fatto un tempo impressionante: è vero che le condizioni meteo sono state favorevoli per due giorni, ma 1’32”042 è un “Fucking lap time” (dice in inglese, facilmente comprensibile anche in italiano… NDA): in gara, però, il suo margine è più contenuto».


Non è un po’ avvilente correre contro uno così?
«Personalmente io non sono avvilito, sto andando piuttosto bene e sono soddisfatto di quello che sto facendo. Forse è un po’ noioso per chi guarda le gare vedere sempre lo stesso nome là davanti, anche perché c’è la possibilità che questo dominio duri per diverse stagioni: Marquez ha solo 21 anni, guida la moto migliore e ha già rinnovato con la Honda fino al 2016. Come dire, sono c… (questa volta l’espressione è tipicamente italiana… NDA). Certo, sarebbe bello stargli più vicino: diciamo che riuscirci o addirittura provare a batterlo rappresenta una motivazione in più».


Marquez dominerebbe anche con la Yamaha?
«No, non dominerebbe con questo margine, perché la Honda adesso è più competitiva, ma, probabilmente, vincerebbe comunque, perché in questo momento è il più veloce, concentrato e competitivo. In generale, non penso che Marquez sia così più forte di Lorenzo, ma psicologicamente, sapere che la tua moto ha un vantaggio su quella del rivale, ti dà ancora qualcosa in più. Del resto, che la Honda sia un pochino superiore lo conferma il fatto che i due piloti ufficiali sono sempre saliti sul podio».


Credi che Pol Espargaro e Stefan Bradl possano essere competitivi per il podio?
«Pol è un ragazzo intelligente, studia molto come sfruttare al massimo la M1 e oggi è stato bravissimo, ma, per il momento, sulla distanza non è ancora così efficace. Il mio passo è superiore al suo e a quello di Bradl: anche per questo bisognerà essere bravi in partenza».